Anno | 1985 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Nanni Loy |
Attori | Ugo Tognazzi, Renzo Montagnani, Gastone Moschin, Adolfo Celi, Enzo Cannavale, Bernard Blier Mario Feliciani, Caterina Boratto, Franca Tamantini, Valeria Sabel, Daniela Morelli. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 27 giugno 2009
Rigurgito di goliardiche "zingarate" per quattro amici ormai vecchiotti. Mascetti (Tognazzi) ridotto sulla sedia a rotelle, se ne va in una casa di riposo. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,
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CONSIGLIATO NÌ
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Rigurgito di goliardiche "zingarate" per quattro amici ormai vecchiotti. Mascetti (Tognazzi) ridotto sulla sedia a rotelle, se ne va in una casa di riposo. Gli altri, benché non abbiano ancora l'età, lo seguono a razzo. Naturalmente per continuare le beffe ai danni dei vecchietti ospiti. Il terzo capitolo della saga degli "amici" è più debole degli altri, ma si lascia seguire.
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Gli scherzi sono eccezionali,fa ancora ridere;Inferiore ai primi due ma ancora godibilissimo.
Non mi sembra assolutamente debole e mal sceneggiato come qualche critico lo ha definito anzi l'ho trovato divertente come i precedenti due capitoli anche se questi ultimi restano storici. Nel terzo capitolo ci sono degli scherzi davvero irresistibili e poi gli attori sono sempre eccellenti anche in età avanzata !!!
Cambio di regia, la palla a questo giro passa a Nanni Loy. Un regista discreto nonchè colui che ha il grande merito di aver fatto conoscere la candid camera agli italiani, ma registicamente molto meno dotato del grande Monicelli. Benchè la formula sia (o meglio, ci provi) ad essere sempre quella, l'atmosfera della saga si va un po' a perdere e le gag e gli scherzi ai danni dei [...] Vai alla recensione »
L'ultimo capitolo della trilogia non è da meno degli altri capitoli Il film parla dei protagonisti che ormai vecchi sono all'ospizio in cui continuano a fare scherzi alle suore e agli altri pensionati come lenzi che nel primo capitolo interpretava il righi oppure lo scherzo della telelibera oppure ancora quello dell'insalata russa. Unica nota di demerito è la mancanza del caro vecchio Perozzi
Subito al dunque: il terzo capitolo della storica trilogia non regge affatto il confronto con i due precedenti. E questo è un fatto. Del resto Fantozzi ce lo ha dimostrato in maniera piuttosto eloquente: due bastano e avanzano. Inutile continuare a speculare sui personaggi, svuotandoli di tutta la loro umanità per ridurli a delle inutili "macchiette", non serve sfornare una "zingarata" dietro l'altra, [...] Vai alla recensione »
I nostri fuoriclasse, sempre i soliti buontemponi, ma con diversi anni in più. Le trovate sono allegre e divertenti, ma si cominciano a sentire gli anni. Più malinconico dei precedenti, a mio giudizio, se ne sarebbe potuto fare a meno. Oltre l'inesorabile passare degli anni, paga l'assenza di Noiret e il passaggio di regia da Monicelli a Loy.