francesco
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venerdì 18 gennaio 2008
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i più piccoli devono conoscere da subito
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io alle mie sorelle faccio vedere pure i film di Fritz Lang, speriamo che prima o poi qualcosa si smuove pure in italia (storia del cinema nelle scuole dell'obbligo)
[+] bravo
(di ojama)
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[+] giusto. e già che ci siamo..
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gaetano bisicchia vs sem
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domenica 2 dicembre 2007
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anche i bambini devon vederlo.
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capolavoro del cinema, sicuramente bergman col Flauto magico si ritaglia una fatta tra i registi massimi del cinema mondiale... ovviamente dopo fritz lang e godard.
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(di marika)
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[+] w la laicità del film...grazie bergman
(di francesca)
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giuseppe bornino
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venerdì 23 novembre 2007
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sfidare la morte per l'altro
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La finitudine umana si esperisce in tutta la sua irrevocabilità nell'altrui morte. Il film di Bergman vive su tre paradossi: la permanente presenza dell'istante mortale, l'affermazione dell'etica sulla morte, "l'immanentizzazione" escatologica.Il cavaliere Antonius Block abbandona l'indifferenza verso il prossimo affermando la forza del pensiero, che , pensando la morte, in qualche modo, la soverchia...il tutto con "un colpo di mantello".
<> (Apocalisse 5,2)
[+] parla potabile
(di taurus)
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[+] ma neanche per sogno
(di biancaneve)
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sara
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venerdì 19 ottobre 2007
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mamma mia...
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I contenuti erano sicuramente belli...ma non mi è piaciuto perchè è molto pesante come film,essendo anche vecchio e peggio ancora... in bianco e nero. considerando che ho 15 anni non mi sembra il genere di film adatto a noi giovani e ,ripeto non per i contenuti.
[+] viva scamarcio
(di duca conte cobram ii)
[ - ] viva scamarcio
[+] giovane giovane giovane
(di pneumatico)
[ - ] giovane giovane giovane
[+] capisco
(di gab)
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[+] ho 14 anni.
(di oblivion7is)
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davide-uk
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mercoledì 22 agosto 2007
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un film-ispirazione
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Ho rivisto il film rimasterizzato, e questa e' la terza volta. E' anche la volta che mi e' piaciuto di piu'. In passato ponevo il Settimo Sigillo in prospettiva rispetto alla filmografia successiva di Bergman e mi sembrava un'opera si' bellissima per temi, atmosfera, regia, fotografia e ritmo, ma ancora carente di verve rivoluzionaria e spiazzante, se paragonata a diverse opere successive. Di sicuro questo film e' stato uno dei modelli piu' imitati o presi ad ispirazione per il cinema che vuole inserire riflessioni di un certo spessore e uno stile autoriale su un impianto narrativo accettabile da una larga audience. In questo senso e' un archetipo perfetto, per la fluidita' con cui stratifica i livelli simbolici nel corso della narrazione, lasciando come scia in molti spettatori il desiderio di continuare a pensare ai temi proposti anche dopo l'uscita dalla sala.
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Ho rivisto il film rimasterizzato, e questa e' la terza volta. E' anche la volta che mi e' piaciuto di piu'. In passato ponevo il Settimo Sigillo in prospettiva rispetto alla filmografia successiva di Bergman e mi sembrava un'opera si' bellissima per temi, atmosfera, regia, fotografia e ritmo, ma ancora carente di verve rivoluzionaria e spiazzante, se paragonata a diverse opere successive. Di sicuro questo film e' stato uno dei modelli piu' imitati o presi ad ispirazione per il cinema che vuole inserire riflessioni di un certo spessore e uno stile autoriale su un impianto narrativo accettabile da una larga audience. In questo senso e' un archetipo perfetto, per la fluidita' con cui stratifica i livelli simbolici nel corso della narrazione, lasciando come scia in molti spettatori il desiderio di continuare a pensare ai temi proposti anche dopo l'uscita dalla sala. Si', credo che in tutti i sensi il maggior pregio di questo film sia di essere un "film-ispirazione" (grazie anche alla forza della recitazione di un cast brillante dal primo all'ultimo attore).
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aria
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lunedì 30 luglio 2007
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cult
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E' un cult tutti dovrebbero vederlo, soprattutto gli "esperti" del mestiere!
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bergman
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mercoledì 23 maggio 2007
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bergman
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pittapittae
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martedì 17 aprile 2007
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la ricerca, in ogni cosa e prima di ogni cosa
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"Tu l'hai visto, il diavolo?"
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"Perché lo vuoi incontrare?"
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"Perché lui saprà se esiste Dio"
Può essere riassunto forse così, in queste battute, il cuore di questo film(non il significato ultimo, nè le tante domande che pone - solo il cuore), la grande domanda che origina tutte le altre, l'eterno, insondabile mistero che muove le vite di tutti, del ricco, del povero, del cavaliere, dei teatranti, così come tutti loro saranno portati via, in una danza continua e infinita, dalla morte. E senza aver avuto risposta: essa esiste solo nel faccia a faccia, nel "dopo".
Un film che muove qualcosa dentro, che vive al di là delle parole, dei volti dei personaggi: un film che vive nelle idee e nella ricerca struggente che noi, insieme a chi questo film l'ha pensato e creato, viviamo - Dio esiste?
Non può essere altra la domanda di fronte alla morte - che è elemento dello scenario in cui i personaggi si muovono (la peste, i supplizi, .
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"Tu l'hai visto, il diavolo?"
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"Perché lo vuoi incontrare?"
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"Perché lui saprà se esiste Dio"
Può essere riassunto forse così, in queste battute, il cuore di questo film(non il significato ultimo, nè le tante domande che pone - solo il cuore), la grande domanda che origina tutte le altre, l'eterno, insondabile mistero che muove le vite di tutti, del ricco, del povero, del cavaliere, dei teatranti, così come tutti loro saranno portati via, in una danza continua e infinita, dalla morte. E senza aver avuto risposta: essa esiste solo nel faccia a faccia, nel "dopo".
Un film che muove qualcosa dentro, che vive al di là delle parole, dei volti dei personaggi: un film che vive nelle idee e nella ricerca struggente che noi, insieme a chi questo film l'ha pensato e creato, viviamo - Dio esiste?
Non può essere altra la domanda di fronte alla morte - che è elemento dello scenario in cui i personaggi si muovono (la peste, i supplizi, ...) ma allo stesso tempo, in modo geniale, personaggio principale.
Cosa si può fare e cosa può fare il protagonista(cioè ognuno di noi)? Una sola cosa: giocare a scacchi mentre ancora cerca una risposta attorno a sè, perché quando il momento arrivi, ci sia solo certezza e verità.
Un film monumentale, di quelli che cambiano il modo di pensare e di riflettere.
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lorenzo
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giovedì 12 aprile 2007
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nota
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Ho visto sulla scheda che è stato vietato ai minori di 14: mi sembra non vi sia nulla che giustifichi questa censura, anzi potrebbe essere considerato un film didascalico in un certo senso, da vedere anche nelle scuole inferiori. Forse la censura è quella del 1956?... Mi sembra che debba essere riconfermata ad ogni nuova edizione... evitando polemiche credo sia un film migliore di molti altri che meriterebbe una più larga divulgazione tra i giovani.
Distinti saluti
Lorenzo Petricola
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