Titolo originale | Le plaisir |
Anno | 1951 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Max Ophüls |
Attori | Gaby Morlay, Jean Gabin, Danielle Darrieux, Pierre Brasseur, Madeleine Renaud, Daniel Gélin Simone Simon, Michel Vadet, Jean Servais, Claude Dauphin, Ginette Leclerc, Mila Parély. |
Uscita | lunedì 3 luglio 2017 |
Tag | Da vedere 1951 |
Distribuzione | Lab 80 Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,52 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 8 ottobre 2019
Trasposizione cinematografica di tre novelle di Guy de Maupassant, "Le masque", "La maison Tellier" e "Le modèle". Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office Il piacere ha incassato 7,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il film è ispirato a 3 racconti di Maupassant. Nel primo un misterioso danzatore mascherato si lancia in balli e corteggiamenti sfrenati fino a sentirsi male e a far scoprire la sua vera identità. Nel secondo la maitresse e le ragazze di una casa chiusa lasciano per un giorno il lavoro per recarsi a festeggiare una prima comunione. Nel terzo un artista viene attratto da colei che diventerà la sua fonte di ispirazione fino a quando la vita di coppia non si trasformerà in un inferno.
Ophuls, in questo che rappresenta uno dei vertici della sua filmografia, dichiara da subito ed esplicitamente la propria funzione di 'narratore' che si confronta con un altro e ben titolato narratore: Guy de Maupassant.
È' allo scrittore che viene data la parola per aprire il film, consapevole com'è dell'instaurarsi di un rapporto tra passato e presente. Afferma infatti: "Per presentarvi tre dei miei racconti ho pensato che la cosa più semplice fosse raccontarveli io stesso. Ho sempre amato la notte, sono felice di parlarvi nel buio come se fossi seduto accanto a voi e magari così è. Un po' sono angosciato perché i miei racconti sono antichi e voi siete tremendamente moderni, come si dice quando si è vivi". Il suo omologo cinematografico gli dà la parola su un fondo nero per poi subito dopo scatenarsi in acrobazie visive che ribadiscono la sua convinzione che la vita è movimento. Ophuls rifugge più che mai le situazioni statiche: se i personaggi sono fermi è la macchina da presa che si muove.
Si allontana però anche dal cinismo che spesso sottende l'opera dello scrittore francese, accostandosi invece con sentimento partecipe ai personaggi che porta sullo schermo. Si veda, come esempio palese. la differenza del finale del terzo racconto in cui la macchina da presa di Ophuls entra in una più diretta ed efficace empatia, rispetto alla pagina scritta, con la scelta della protagonista. Anche nel casting si rivela la distanza e si attua una rilettura significativa. Nelle pagine del racconto centrale si legge questa descrizione di Rose: "Rose la Cavalla, una palla di carne tutta pancia e con due gambe minuscole cantava con voce rauca dalla mattina alla sera strofette di volta in volta salaci o sentimentali...smetteva di parlare soltanto per mangiare e di mangiare soltanto per parlare". La si confronti con la grazia e l'eleganza di Danielle Darrieux a cui viene affidato il personaggio e se ne avrà la prova.
Ophuls torna, ancora una volta, a riflettere, con il pretesto della sessualità e dei rapporti tra uomo e donna, sullo scorrere del tempo. Nel primo episodio si affronta il tempo passato che il protagonista vorrebbe cristallizzare e che la moglie ha visto passare dall'infatuazione a una malcelata sopportazione rancorosa. Nel terzo si guarda a una vita di coppia in cui il succedersi dei giorni e degli anni si trasforma in un conflitto permanente in cui una delle due parti raggela qualsiasi possibilità di sentimento. Ma è nell'episodio centrale che si sviluppa, in assenza della dimensione drammatica, un'analisi più ampia e diversificata. Perché la partenza improvvisa delle 'signorine' lascia i loro clienti borghesi in una sospensione temporale (non resta che andare al molo per vedere 'com'è bello il mare') foriera di maldicenze e scontri. Al contrario per le donne il tempo assume una dimensione diversa che va dalla vivacità del viaggio in treno alla solo apparentemente tranquilla vita di campagna fino alla sacralità del rito.
La prima scelta di Ophuls era caduta su un altro racconto che terminava con il suicidio del protagonista in seguito alla scoperta delle tendenze lesbiche dell'amata. Considerazioni di carattere distributivo (il film, con una vicenda che sfociava nell'omosessualità femminile esplicita, non avrebbe mai passato la censura americana) fecero cadere l'opzione. Potremmo dire che, almeno questa volta, il cinema potrebbe ringraziare la censura.
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