Anno | 2012 |
Genere | Avventura |
Produzione | Cina |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Zheng Xu |
Attori | Zheng Xu, Bo Huang, Fan Bingbing, Hong Tao, Baoqiang Wang . |
MYmonetro | 2,31 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 11 aprile 2013
Al Box Office Usa Lost in Thailand ha incassato 29,1 mila dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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Lo scienziato Xu Lang scopre una soluzione capace di far crescere il volume dei liquidi, denominata "SuperGas" e cerca il sostegno del ricco Lao Zhou per commercializzarla. Il collega Gao Bo vorrebbe invece provare a vendere la soluzione a una compagnia francese. Quando Xu Lang scopre che Lao è in Thailandia, vi si reca inseguito da Gao, ma sulla sua strada trova un curioso personaggio che intralcerà i suoi propositi.
A parte il successo stratosferico conseguito al botteghino, con quasi 40 milioni di spettatori, non sarebbero molte le ragioni per soffermarsi su Lost in Thailand. Ma un successo simile, il maggiore di sempre, in un paese come la Cina, con tutto ciò che comporta, rappresenta ben più di un pretesto per parlarne, conduce a un fenomeno da analizzare con attenzione. A costo di parlare di marketing più che di analisi filmica, perché Lost in Thailand essenzialmente tocca diversi nervi scoperti della società cinese e aiuta a comprenderla meglio.
Nuovi ricchi nascono, viaggiano, si vestono elegantemente e aderiscono a una serie di cliché borghesi; ed ecco che spunta l'alienazione determinata da un'ambizione carrierista che allontana dagli affetti e dalle cose che contano davvero, insieme alle differenti velocità di vita tra la frenesia della gabbia di cemento della nuova Pechino e la natura della giungla thailandese, in cui smarrirsi fisicamente per poi ritrovarsi spiritualmente. Ossia la più vetusta e trita delle morali, iniettata nel contesto di una commedia vicina per velleità artistiche ai cinepanettoni natalizi di casa nostra, parte commedia degli errori - lo scambio di oggetti e identità, con passaporti smarriti, sembra andare ancora forte quanto a gag - parte road movie, parte remake sotto mentite spoglie di Un biglietto in due. L'ennesima rivisitazione del binomio uomo di successo-uomo "svantaggiato" costretti a convivere ma destinati a diventare grandi amici e imparare l'uno dall'altro, specie l'uomo in carriera dal saggio sempliciotto.
Con il cameo finale di Fan Bingbing nella parte di se stessa, infine, lo spettro delle apparizioni di Megan Gale in Vacanze di Natale 2000 si fa sempre più consistente (e inquietante). Attendersi seguiti è lecito e prevedibile, benché forse non auspicabile.