Sognava di diventare l'erede di Bruce Lee, brillando in film di arti marziali sul modello di quelli interpretati da Jet Li e Jackie Chan. E invece si è dovuto "accontentare" del successo determinato dalla naturale inclinazione verso ruoli che rispecchiano le qualità del cinese qualunque, di provenienza contadina, uomo ingenuo, semplice e incolto, eppure animato da un incrollabile spirito ottimista, da uno spiccato senso del dovere e da una determinazione che spinge a superare le difficoltà e i limiti personali. Quella stessa tenacia e forza di volontà che ha consentito a Baoqiang Wang di realizzare il sogno di diventare una star del cinema cinese.
Una passione precoce
Baoqiang Wang nasce il 29 maggio 1984 a Hebei. La sua passione per il cinema inizia presto. Quando ha appena 8 anni, nel suo villaggio viene proiettato il film di arti marziali Shaolin Temple, che nel 1979 aveva lanciato Jet Li come il nuovo idolo cinematografico della Cina continentale, il migliore erede di Bruce Lee. Dopo la visione di quel film cult, il piccolo Wang si mette in testa di voler diventare una star di arti marziali, proprio come Jet Li e Jackie Chan. Testardo, insiste per andare a imparare i trucchi delle arti marziali al Tempio di Shaolin, ma la famiglia si oppone. Qualche anno più tardi, Wang non ha alcuna esperienza di attore, ma possiede ottime capacità di kung fu. Molte persone gli dicono che solo a Pechino avrebbe avuto la possibilità di diventare una stella del cinema. Così, all'età di 14 anni, con l'equivalente di appena 70 dollari con sé, Wang dice addio alla sua famiglia e si dirige verso la capitale. Il ragazzino ha tenacia da vendere e ogni mattina si mette in coda davanti ai cancelli del Beijing Film Studio, con tante altre persone, nella speranza di ottenere un lavoretto come comparsa. Con pochissimi soldi a disposizione, si arrangia come può, con un lavoro temporaneo nel settore edile, in quello che in seguito avrebbe definito come il periodo più difficile della sua vita. Ma il suo sogno è più forte delle difficoltà e nel 2003, a 19 anni, Wang ottiene il suo primo ruolo importante, in Blind Shaft di Li Yang, dramma su una coppia di brutali truffatori che operano nelle miniere illegali di carbone nel nord della Cina, facendo leva sul bisogno economico di immigrati senza alcuna tutela. Wang, inizialmente deluso dal fatto che non si trattasse di un film di arti marziali, interpreta un sedicenne che diventa vittima delle macchinazioni dei due truffatori. Il film, apprezzato nei festival internazionali, tra cui la Berlinale, è stato bandito in Cina e la troupe ha subito minacce e molestie durante le riprese.
Una carriera in ascesa
Dopo il debutto con Blind Shaft, nonostante i premi ottenuti come miglior esordiente, Wang non attira grande attenzione su di sé, ma la sua fiducia lo rende abbastanza forte da continuare a lottare per il suo sogno. Così, nel 2004 vince il casting per il ruolo principale di A World Without Thieves di Feng Xiaogang. Qui Wang interpreta Sha Gen, un ingenuo ragazzo di provincia che non crede nell'esistenza dei ladri. Tornando a casa a bordo di un treno con i suoi risparmi, Sha Gen diventa il bersaglio di diversi ladri, che entrano in competizione tra loro per derubarlo. Il film ottiene numerosi premi, incassa molto bene al botteghino e lancia la carriera di attore del giovane Wang, che passa alla televisione per incarnare un agente segreto non vedente, ma dalle straordinarie capacità uditive, nella serie An Suan, la più popolare del 2006 in Cina. Per il ruolo, l'attore si è preparato a lungo, vivendo con persone realmente cieche. Il successo più grande arriva nel 2007, quando Wang ottiene il ruolo da protagonista nella serie tv Soldiers Sortie, che diventa un autentico fenomeno di culto in Cina. L'attore interpreta Xu Sanduo, giovane timido e debole che viene costretto dal padre, contadino alcolizzato, a lasciare la scuola per svolgere il servizio militare, con l'obiettivo di irrobustirsi. Incolto e introverso, preso in giro dai compagni e dai superiori, a poco a poco il ragazzo capovolge la sua situazione nell'esercito grazie alla sua tenacia e al suo altissimo senso del dovere. Grazie ai suoi sforzi e alla sua perseveranza, Xu Sanduo conquista il rispetto e la fiducia dei colleghi e diventa un modello per un'intera generazione di cinesi semplici ma volenterosi. Interpretando quel modello, Wang diventa una delle personalità cinesi più influenti del 2007, campeggiando con il suo sorriso sulle copertine dei principali quotidiani e riviste nazionali. Nel 2009 è di nuovo protagonista in televisione con My Brother Name Shun Liu, serie militarista sull'invasione della Cina da parte dei giapponesi. Qui l'attore incarna Shun Liu, un cecchino esperto che, dopo appena otto mesi di formazione, è in grado di uccidere migliaia di nemici. Shun Liu deve ben presto affrontare il senso di colpa per non aver potuto abbandonare la sua posizione e non aver salvato sua sorella, che si è suicidata dopo essere stata violentata da un soldato giapponese. Questo tragico avvenimento lo spingerà alla ricerca ossessiva della vendetta.
I successi al cinema
Parallelamente alla fortunatissima carriera televisiva, Wang porta avanti con successo anche i lavori cinematografici. Nel 2007 torna a essere diretto da Feng Xiaogang nel film storico Assembly, che ritrae la guerra civile cinese con uno stile realistico. Nel 2008 interpreta un criminale da strapazzo, dolce e spaesato corriere di droga che, in coppia con un collega ben più crudele, tenta di rapire la protagonista di The Equation of Love and Death di Cao Baoping, storia di una tassista ossessionata dal suo ex fidanzato che, sebbene sia sparito da diversi anni, continua a scriverle lettere d'amore. Nel 2010 Wang ha un ruolo nell'action thriller Fire of Conscience di Dante Lam, incentrato sull'omicidio di una prostituta, in cui viene coinvolto un funzionario di polizia collega del detective che sta indagando sul caso. Nel 2011 lo vediamo nel cast di Love for Life di Gu Changwei, dramma su un traffico illecito di sangue che ha diffuso l'Aids nella comunità di un piccolo villaggio cinese, nonché intensa storia d'amore tra due malati. Nello stesso anno Wang è il protagonista di Mr. Tree di Jie Han, dramma di un uomo che perde il lavoro, metafora sul conflitto perenne nella nuova Cina tra una modernizzazione troppo veloce e la tradizione che tende a scomparire. In Lost in Thailand (2012) di Zheng Xu l'attore riprende il ruolo che lo ha condotto al successo, quello del sempliciotto di origini contadine, ingenuo e animato da buone intenzioni. Nello specifico è Wang Bao, un giovane che, non intenzionalmente, intralcia i piani del protagonista, lo scienziato Xu Lang, che ha scoperto una soluzione capace di far crescere il volume dei liquidi e deve recarsi in Tailandia per convincere il ricco Lao Zhou a commercializzarla. La commedia, ricca di gag in stile cinepanettone, ha ottenuto un successo stratosferico al botteghino cinese. Nel 2012 Wang ha un piccolo ruolo nel melodramma d'amore di Johnnie To Romancing in Thin Air, su una star del cinema che crolla in una crisi profonda dopo che viene lasciato, nel giorno delle nozze, dalla compagna attrice. Attaccato alla bottiglia, sfugge ai paparazzi rifugiandosi in un motel sperduto nel bosco, dove vive un curioso gruppo di donne la cui vita è stata segnata dallo stesso attore. Nel 2013 Wang è il protagonista di una delle quattro storie del drammatico Il tocco del peccato di Jia Zhang-Ke, ambientato nella Cina contemporanea in rapido sviluppo, dove i lavori si moltiplicano e tutto sembra a portata di mano, ma lacerata da una tensione sotterranea pronta a esplodere in una cieca violenza.
