Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Costa d'Avorio, Francia |
Regia di | Lonesome Solo |
Attori | Abdoul Karim Konaté, Adelaïde Ouattara, Mamadou Diomandé, Souleymane Bamba . |
MYmonetro | 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 11 gennaio 2017
Un film-verità dalla Costa d'Avorio racconta una delle tante vite perdute dei giovani.
CONSIGLIATO SÌ
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La vita nel ghetto di Abidjan, in Costa d'Avorio, è una vita senza prospettive. Lo sa bene Tony, che ha dovuto lasciare la scuola alla morte del padre. In famiglia i figli sono tre e solo uno ha avuto la possibilità di continuare gli studi. La scelta è caduta sul maggiore, Mike, che è diventato poliziotto. Tony, invece, vende sigarette per le strade di Wassakara, il suo ghetto, e sogna di svoltare giocando d'azzardo. La sorella Ange è apprendista parrucchiera, ma è sfruttata in cambio di qualche spicciolo. Mike, tenendo fede alla promessa fatta alla madre, cerca di vegliare sui fratelli minori, di condurli sulla retta via. Ma Tony e Ange, ribelli e insoddisfatti, non tollerano la sua rigidità. Quando la ragazza, stanca della sua povera routine, decide di prostituirsi, la vita dell'intera famiglia è brutalmente sconvolta.
Il giovane regista ivoriano Lonesome Solo, pseudonimo di Bamba Souleymane, racconta una realtà che ben conosce. Cresciuto nei sobborghi poveri di Abidjan, il regista, al debutto nel lungometraggio, deve avere provato sulla propria pelle l'asfissiante prigionia di un contesto privo di sbocchi e prospettive. Lui è riuscito a uscirne, ma c'è chi ne resta schiacciato. I giovanissimi protagonisti di questo dramma familiare devono rinunciare al loro futuro. L'insoddisfazione li corrode e li indurisce, spingendoli verso direzioni senza via d'uscita. Con l'uso della camera a mano e un'evidente povertà di mezzi, Souleymane riprende la vita nel ghetto d'Africa, pulsante di desideri di evasione e sogni spezzati ancora prima di nascere. Mentre Ange si trascina annoiata e svuotata per le vie di Wassakara, Tony prova a emulare i duri che spadroneggiano nel ghetto, quelli che dettano legge laddove la legge ufficiale è assente e indifferente. Solo i più forti possono sopravvivere alla guerra tra poveri del ghetto e Tony tenta di far rispettare se stesso e la sfacciata sorella.
Il regista tallona i suoi personaggi, in un film-verità che non cerca con lo stile infingimenti e abbellimenti che la realtà non può offrire, se non nell'utilizzo di un inusuale corifeo in versione rap che mitizza la sfortunata storia di Tony, trasformandolo in un leggendario antieroe del ghetto. Ma il racconto vira troppo velocemente verso la tragedia, senza un'adeguata progressione narrativa o un auspicato approfondimento psicologico dei caratteri dei tre protagonisti. Come se l'autore si volesse sbarazzare troppo in fretta di una storia difficile da digerire.
Tra le strade trafficate di Abidjan, Tony, un giovane che ha lasciato la scuola dopo la morte del padre, vende sigarette ma ben presto finisce nella via della violenza. Girato in 11 giorni a Abidjan, nel film si respira la nuova vita nel mondo del cinema in Costa d'Avorio.