Twilight Portrait

Film 2011 | Thriller

Titolo originalePortret v Sumerkakh
Anno2011
GenereThriller
ProduzioneRussia
Regia diAngelina Nikonova
AttoriOlga Dihovichnaya, Sergey Borisov, Sergei Goludov, Galina Koren .
MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Angelina Nikonova. Un film con Olga Dihovichnaya, Sergey Borisov, Sergei Goludov, Galina Koren. Titolo originale: Portret v Sumerkakh. Genere Thriller - Russia, 2011, - MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 26 luglio 2011

Un ritratto al femminile della Russia contemporanea.

Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO NÌ
Scheda Home
Critica
Premi
Cinema
Trailer
Dalla Russia, una storia di ordinaria follia, firmata da Angelina Nikonova.
Recensione di Luisa Ceretto
lunedì 5 settembre 2011
Recensione di Luisa Ceretto
lunedì 5 settembre 2011

Marina è una donna che ha tutto, la bellezza, l'amore di un marito, una bella casa nel centro della città, la passione per un lavoro socialmente utile, è assistente sociale, si occupa di bambini che vivono in famiglie problematiche. Così, almeno, è quel che dicono e pensano di lei, amici e conoscenti. In realtà la giovane sta vivendo una piena crisi matrimoniale, ma anche professionale. Una sera, di ritorno a casa, Marina viene aggredita per strada e poi stuprata. Soccorsa da un passante, la donna non fa alcuna denuncia, decide tuttavia di mettersi sulle tracce dello stupratore.
Alla sua opera prima, Angelina Nikonova si cimenta in un racconto crudo, girato rigorosamente in stile Dogma, "senza trucchi", con luci naturali e con molti attori non professionisti, dove la mdp insegue la sua protagonista, quasi per coglierne ogni più piccolo sussulto.
"Ritratto al crepuscolo" è una funzione delle macchine fotografiche digitali, metaforicamente possiamo dire che è quello che intende fare l'autrice, riuscendovi, almeno nella prima parte del film: attraverso la vicenda personale di Marina, moglie insoddisfatta di un uomo che al fondo non stima, consapevole di avere amicizie con le quali non riesce a dialogare, e in difficoltà nei confronti di un lavoro che ama ma al contempo la carica di frustrazioni, il film offre il ritratto per nulla edificante della società russa di oggi, violenta, maschilista, profondamente corrotta.
Meno riuscita, invece, la seconda parte, quella che racconta della storia d'amore tra la donna e l'uomo che ha abusato di lei, quel perdersi tra le braccia di un uomo - un poliziotto che dovrebbe garantire l'ordine e la sicurezza dei cittadini -, in cui prevale la volontà di stupire, di provocare, senza motivare in alcun modo quella scelta.

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