Anno | 2008 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Philippe Muyl |
Attori | Marie Gillain, Cali, Antoine Duléry, Benoît Brière, Louis Dussol, Holly O'Brien Jean-Robert Bourdage, Gouchy Boy, Paul Cagelet, Rachel Gauthier, Marcel Sabourin. |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Una sfavillante commedia musicale sul mondo della magia. Il film è stato premiato a Roma Film Festival,
CONSIGLIATO NÌ
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Tommy ha dieci anni e vive con la mamma, la bella Betty, in una grande casa isolata nella campagna del Québec. Non ha mai conosciuto il padre, ma si è convinto che sia un astronauta, e non sa dare un nome alla malinconia che ha investito la madre, ma farebbe di tutto per farla tornare a sorridere. Compreso invitare un circo di saltimbanchi girovaghi ad installarsi nel prato di casa, dopo che il vicino paese ha negato loro il permesso. In compagnia dei circensi, Tommy trova le risposte alle domande sull'amore, la libertà e la responsabilità che cominciava a porsi.
Per rendere giustizia al film di Philippe Muyl Magique! occorre una precisione dopo l'altra, perché i fattori, se sommati senza se e senza ma, possono indurre facilmente al sospetto. Marie Gillain è una ragazza madre che sogna l'amore ma non si limita a guardare fuori dalla finestra e anzi tenta l'incontro in rete e l'appuntamento al buio; il circo in questione non è un convegno di elefanti e tigri sotto un tendone, infatti il tendone manca fino all'ultimo all'appello e i nani e le ballerine, i clown e le acrobate, sono presentati in modo garbato e autentico, come persone che hanno scelto la vita della strada e dell'arte, esponendosi al pericolo della solitudine e rinunciando al pericolo delle comodità; il film è un musical ma le canzoni durano il minimo indispensabile e giustificano la presenza di Cali nei panni del partner romantico, ammesso e non concesso che ce ne sia bisogno.
Detto questo, ovvero riconosciuta al film una patina di maturità narrativa nonché una sua poesia espressiva, Magique! nasce e resta un prodotto per un pubblico di piccoli spettatori, gli unici in grado di potersi confondere ed identificare con lo sguardo di Tommy, i suoi dubbi, la sua meraviglia. La platea adulta, al contrario, faticherà un poco a digerire l'ingenuità costante, la prevedibilità spietata e il percorso obbligato ed episodico dei numeri dello show. Una riflessione sentimentale sul concetto di "compagnia" (circense ed esistenziale), dove non manca la favola ma manca la magia.