Titolo originale | Gohatto |
Anno | 1999 |
Genere | Storico, |
Produzione | Giappone |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Nagisa Ôshima |
Attori | Takeshi Kitano, Shinji Takeda, Ryuhei Matsuda, Tadanobu Asano, Koji Matoba . |
Tag | Da vedere 1999 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,25 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Primavera 1865. Presso il tempio Nishi-Honganji, i samurai del clan Shinsengumi stanno selezionando nuovi soldati. Tra tutti gli aspiranti solo due vengono scelti: Hyozo Tashiro, un samurai di bassa origine del clan Kurume e l'attraente Sozaburo Kano. Costui diventa subito oggetto delle attenzioni di Tashiro. Sono le regole rigide a tenere unito il gruppo, ma la bellezza di Kano sconvolge l'ordine provocando rivalità e gelosie. Non solo di ordine militare. "Ho passato la mia vita a infrangere tabù" afferma il sessantanovenne Nagisa Oshima. Ed è vero. Basti pensare a L'impero dei sensi o al più fruibile ma altrettanto fuori dagli stereotipi Furyo. Quale tabù è più radicato per i giapponesi della virilità dei samurai? Oshima la mette in dubbio con la raffinatezza di sguardo che gli è abituale, ma anche con decisione. Regalandosi anche il volto del tutto moderno di un Takeshi Kitano 'in costume'. Cosa per noi spettatori occidentali inusuale.
Periodo Shogun in Giappone: gli equilibri di una scuola di samurai vengono sconvolti dall'arrivo di un giovane ed attraente discepolo. I samurai di alto rango si adoperano per riportare l'ordine, ma neanche loro sembrano essere immuni al fascino del ragazzo. Un duro colpo al mito del samurai moralmente irreprensibile: la storia ruota infatti attorno alla dilagante omosessualità, che sarebbe stata una delle cause del declino dei samurai. I riflettori sono puntati anche su una diffusa abiezione morale: pare che molti giovani rampolli di ricche famiglie divenissero samurai per uccidere impunemente, piuttosto che per eroismo. Memorabile la scena in cui Takeshi Kitano abbatte un ciliegio in fiore con un colpo di katana.
TABÙ - GOHATTO disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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Oshima,iconoclasta e provocatore per vocazione e impegno artistico,racconta una storia di amore/amori omosessuali, ambientandola addirittura in una scuola di samurai nel Giappone feudale,la Shinsen-gumi,dove,nel 1865,si reclutano guerrieri per mantenere la pace a Kyoto. Il comandante Kondo e il tenente Hijikata (Beat Takeshi) osservano i duelli contro il loro uomo migliore,Okita,per selezionare [...] Vai alla recensione »
Un grande film, forse con qualche questione lasciata in sospeso, magari il "bel ragazzo" avrebbe dovuto mostrare un maggior contrasto nella coesistenza di modi femminei e inaudite capacità di combattente ma è uno splendido jidageki assolutamente da non perdere. Bello lo studio psicologico dei retropensieri in un groviglio drammatico che è dolorosamente vietato rivelare agli altri ma anche a sé stessi [...] Vai alla recensione »
Colpi secchi, movimenti stilizzati, corpi che si confrontano in combattimenti-balletto che prefigurano la morte. Tabù - Gohatto, del maestro giapponese Nagisa Oshima, ci riporta alla perfezione formale delle magiche ricostruzioni in costume dei classici del cinema nipponico. Samurai, maschi che scelgono una vita durissima, retta da una disciplina d’acciaio, per raggiungere una superiore libertà, impossibile [...] Vai alla recensione »
Con un colpo di spada il capitano Hijikata (Beat Takeshi, alias Takeshi Kitano) recide un ciliegio in fiore. Così termina Tabù ( Gohatto, Giappone, 1999, 100’), primo film di Nagisa Oshima dopo Max amore mio (1986). Alle spalle di Hijikata, in un paesaggio nebbioso, un ufficiale dello Shinsengumi sta uccidendo con un altro colpo di spada Sozaburo Kano (Ryuhei Matsuda).
Il ritorno di Nagisa Oshima dopo quattordici anni di silenzio (durante i quali ha subìto un grave attacco cerebrale) è un film che compendia tutta la poetica, lo stile, le ossessioni del regista. Feroce decostruttore degli stereotipi della cultura giapponese, Oshima attacca un repertorio maschile per eccellenza come la storia di samurai: da una parte mette in scena con maestria i combattimenti di kendo; [...] Vai alla recensione »
Nagisa Oshima, il grande regista giapponese de L'impero dei sensi, cineasta essenziale capace di cambiare il linguaggio del cinema internazionale, non ha diretto film durante quattordici anni, dal 1986 di Max, mon amour: è stato terribilmente malato, aveva l'impressione d'aver perduto se stesso, d'aver smarrito la propria identità. Torna ora al cinema a 69 anni, con il bellissimo Tabù che per la prima [...] Vai alla recensione »