La bella addormentata nel bosco

Film 1959 | Animazione, Film per tutti 75 min.

Titolo originaleThe Sleeping Beauty
Anno1959
GenereAnimazione,
ProduzioneUSA
Durata75 minuti
Regia diClyde Geronimi, Walt Disney
TagDa vedere 1959
DistribuzioneWalt Disney
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti
MYmonetro 3,78 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Clyde Geronimi, Walt Disney. Un film Da vedere 1959 Titolo originale: The Sleeping Beauty. Genere Animazione, - USA, 1959, durata 75 minuti. distribuito da Walt Disney. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti - MYmonetro 3,78 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 22 luglio 2016

La principessa Aurora, in culla, è stata maledetta dalla strega Malefica: al compimento del 16° anno, punta da un fuso, sarebbe morta (o caduta per sempre addormentata). Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office La bella addormentata nel bosco ha incassato 30,4 mila euro .

La bella addormentata nel bosco è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato assolutamente sì!
3,78/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 3,56
CONSIGLIATO SÌ

Re Stefano e la regina ebbero finalmente una bambina alla quale diedero nome Aurora. Indispettita per non essere stata invitata al battesimo, la fata Malefica scagliò una maledizione contro la piccina: prima di compiere i sedici anni, Aurora si sarebbe punta toccando un fuso e sarebbe morta. Ma la fata Serenella attenuò il maleficio tramutando la morte in sonno profondo, dal quale la ragazza avrebbe potuto destarsi grazie al primo bacio d'amore. Così avvenne: il bel principe Filippo baciò Aurora, ella si risvegliò, si sposarono e vissero felici per tanti e tanti anni.

Francesco Rufo

La bella addormentata nel bosco è il 16° classico Disney. Questa fiaba, nota soprattutto nelle versioni di Perrault e dei f.lli Grimm, è la metafora di un percorso di crescita, di iniziazione, di costruzione dell’identità. La protagonista compie il processo di individuazione attraversando un periodo di introspezione e passività al termine del quale si risveglia, passa dall’adolescenza alla vita adulta, si trasforma in una donna pronta ad accogliere l’amore grazie all’incontro con l’altro, alla congiunzione degli opposti, di maschile e femminile. La storia inizia con la nascita di Aurora, il cui nome si lega al concetto di nascita e rinascita. L’aurora torna ogni mattina, è simbolo della potenzialità, con lei ricominciano il giorno, la veglia dopo il sonno, il cammino della vita. Alla festa per la nascita di Aurora arrivano le fate buone. Le fate compaiono in tutte le versioni della fiaba, è il loro numero che varia. Nella versione di Perrault sono 7, in quella dei Grimm 12, in quella di Disney 3: sono tutti numeri che rimandano al ciclo della vita e simboleggiano unità e perfezione. Le fate rappresentano il femminile positivo, favoriscono il processo evolutivo, l’incontro tra maschile e femminile. Alla festa arriva anche la strega Malefica. La strega è l’antitesi delle fate: le fate sono piccole e tondeggianti, Malefica è alta e spigolosa; al contrario delle fate, la strega tenta di bloccare la maturazione della principessa e del principe. Malefica rappresenta il motivo della Dea offesa, il femminile negativo. La strega lancia la maledizione: predice che la principessa, all’età di 16 anni, si pungerà un dito con il fuso di un arcolaio e morirà. Una delle fate mitiga la maledizione, trasformando la morte in un sonno profondo. Il motivo del fuso si lega alle Parche, spesso rappresentate nell’atto di intrecciare il filo che forma il tessuto della vita umana. Il fuso gira con movimento uniforme e circolare, e può essere accostato al sistema lunare: la luna che muore e si rinnova di continuo allude alle potenze femminili che governano il destino umano. Dopo la festa, il re Stefano fa bruciare gli arcolai del regno: in questa decisione si può leggere l’inane tentativo da parte del padre di impedire o posticipare la maturazione della figlia, che passa dai genitori naturali alle fate. Per 16 anni viene chiamata Rosaspina: è sempre la principessa Aurora, ma solo in potenza. Nel bosco, Rosaspina e il principe si incontrano e si innamorano: si afferma il desiderio della congiunzione degli opposti. La protagonista è ricondotta al castello del padre per prepararsi alle nozze, è sul punto di passare alla vita adulta: ma prima c’è bisogno di un’altra fase. La principessa si punge il dito con un fuso, cade in un sonno profondo, diventa la bella addormentata. L’assenza dei genitori e delle fate-madri all’avverarsi della profezia simboleggia l’incapacità dei genitori di proteggere i figli dalle crisi di crescita che ognuno deve attraversare da sé. Come ha scritto B. Bettelheim, molte fiabe accompagnano il bambino nel suo percorso di crescita ponendo l’accento su imprese grandi ed eroiche che i protagonisti devono compiere per diventare se stessi; La bella addormentata nel bosco invece pone l’accento su un periodo di introspezione e calma, sottolinea la necessità di fasi di concentrazione e ripiegamento su se stessi, incoraggia a non temere i momenti di passività, essenziali allo sviluppo corretto dell’individualità quanto i periodi di attività. Bettelheim legge in questa fiaba la metafora del periodo letargico che caratterizza la psicologia della pubertà. Dopo tale periodo, gli adolescenti, avendo raccolto le forze nella solitudine e nel raccoglimento, raggiungono la maturità e l’individuazione. Filippo, dopo aver annunciato al padre che non sposerà Aurora ma una ragazza incontrata nel bosco, viene imprigionato da Malefica. Adolescente come Aurora, Filippo vive il periodo della ribellione ai genitori, attraversa un percorso di crescita che deve portarlo all’autonomia, all’emancipazione. Le fate liberano Filippo, e Malefica si trasforma in un drago per fermare la sua corsa verso la principessa. Filippo sconfigge il drago e bacia la bella addormentata: Aurora si risveglia grazie al primo bacio d’amore, al contatto con l’altro, con il maschile. Il principe incarna la coscienza liberatrice, Aurora incarna la coscienza liberata e illuminata, la perfetta femminilità. La protagonista doveva passare attraverso un periodo di passività per raggiungere la maturità e la piena individuazione, per scoprire la vita e l’amore con una visione consapevole. Solo il principe può risvegliare la principessa, solo un positivo incontro tra maschile e femminile può portare alla rinascita. Il bacio desta la femminilità addormentata, rappresenta la perfetta congiunzione di maschile e femminile, la conquista dell’equilibrio della totalità. L’eroina adolescente muore, e dopo un periodo di inattività nasce l’eroina donna. Al bacio seguono le nozze. Il film si chiude come si era aperto, con una festa. La prima celebrava la nascita di Aurora, la seconda celebra il matrimonio tra Aurora e Filippo: dal battesimo al matrimonio, dalla nascita alla rinascita. Lo stile grafico del film, curato da Eyvind Earle, è il risultato dell’influenza del gotico internazionale, dell’arte tardo medioevale e protorinascimentale, rielaborata attraverso l’ottica del modernismo novecentesco.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 12 ottobre 2011
AmyBlue

Quando ancora i film di animazione erano opere d'arte. Unica vera dark-tale di casa Disney, rarissimo esempio di trasposizione non eccessivamente edulcorata, è una fiaba amara sul passaggio all'adolescenza, traboccante di simbolismo ed archetipi. Ottime le musiche e la fotografia, un intreccio di personaggi semplice e riuscito; retrogusto medievale e sulfureo smussato appena dalle sequenze bucoliche [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 maggio 2012
Nico G.

Che colori, che toni, che sfumature! E tutto ciò era fatto a mano, senza grafica computerizzata. Che maestri dell'animazione e della colorazione artigianale!

mercoledì 29 giugno 2011
Dragonia

Ci sono due motivi fondamentali che mi hanno spinto a ricomprarlo in dvd: la stupenda colonna sonora (sequenze cantate a parte, s'intende) e il duello finale, che servono da soli a rappresentare l'immensa maestosità di questo Kolossal d'animazione, dove le immagini, curate fotogramma per fotogramma, sono di una bellezza rara. Un villain tra i più riusciti e cupi di casa Disney [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 dicembre 2010
Lalli

come vorrei che questo lieto fine classico di questi film ci fosse anche nelal vita...bel film, meravigliose le fate.

mercoledì 29 giugno 2011
Dragonia

Il film non fu un flop, anzi, fu un successo strepitoso...solo che le spese erano state tanto ingenti che i guadagni, al confronto, furono effimeri.

domenica 13 luglio 2014
g_andrini

...a mio parere, si parla troppo di magia. Lo farò vedere ai miei figli, ma non in tenera età. Inoltre, la storia mi sembra un po' superata per i canoni moderni, preferisco alcune animazioni moderne, come il recente Rapunzel, adatto soprattutto alle bambine.

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