Stuart Little - Un topolino in gamba

Film 1999 | Fantastico 83 min.

Regia di Rob Minkoff. Un film con Michael J. Fox, Geena Davis, Hugh Laurie, Jonathan Lipnicki, Nathan Lane, Chazz Palminteri. Cast completo Titolo originale: Stuart Little. Genere Fantastico - USA, Germania, 1999, durata 83 minuti. - MYmonetro 2,83 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 8 giugno 2009

Protagonista è Stuart Little, un topolino particolare, persino snob, che cerca una famiglia alla sua altezza. Trova Geena Davis, un po' a disagio, e u... Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Al Box Office Usa Stuart Little - Un topolino in gamba ha incassato 140 milioni di dollari .

Stuart Little - Un topolino in gamba è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,83/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,66
CONSIGLIATO SÌ
Le avventure di un topo di casa che rovesciano i concetti di grande e piccolo.
Recensione di Edoardo Becattini
Recensione di Edoardo Becattini

Nel suo piccolo appartamento stretto fra i grattacieli che circondano Central Park, la famiglia Little si sveglia carica di eccitazione ed aspettative per l'adozione che porterà un nuovo fratellino al piccolo George e un nuovo membro all'interno del loro amorevole nucleo familiare. Una volta giunti all'orfanotrofio, i coniugi Little si trovano di fronte ad una miriade di ragazzini scatenati poco in sintonia con le abitudini prudenti e moderate della coppia, finché i loro occhi e le loro orecchie non si posano sul minuscolo Stuart, un topo orfano dai modi affabili ed estremamente garbati. Dopo solo un breve colloquio, i Little non hanno dubbi: Stuart sarà il nuovo membro della famiglia. Ma pur nelle sue ridotte dimensioni, la presenza di Stuart porta comunque scompiglio nello status quo della casa: dalle gelosie del gatto di casa Snowbell fino ai problemi di adattamento di George.
Il cinema è una questione di dimensioni, un luogo in cui la fascinazione per la proiezione delle immagini è strettamente legata alla grandezza delle stesse. E, in particolare, è il cinema per l'infanzia ad essersi fatto portatore sano della filosofia "bigger than life" attraverso una riscrittura dei rapporti di forze fra fasce d'età (adulti e bambini messi sullo stesso piano) e specie biologiche (piante e animali dai tratti antropomorfici) con finalità sia edificanti che di puro intrattenimento. Rob Minkoff, regista che non a caso viene dall'animazione e dal grande successo de Il Re Leone, rilegge una nota favola dello scrittore americano E.B. White, trovandovi all'interno l'opportunità di giocare "dal vero" sulle proporzioni e su uno schiacciamento delle coordinate spazio-temporali. Nella New York della famiglia Little non ci sono tracce che rimandano a una precisa collocazione. Anche se inserito all'interno di uno skyline newyorkese visibilmente artificioso e accompagnato delle insidie dei giardini di Central Park, l'universo dei Little è fuori da ogni tempo: l'abbigliamento vintage, il perbenismo ostinato, l'estetica sospesa fra sobrietà art decò e una pop art dai toni pastello.
La costruzione di una realtà favolosa e l'abbattimento delle gerarchie del regno animale, procedimenti così naturali nell'animazione, vengono problematizzati in Stuart Little non solo da una storia che parla di accettazione e di appartenenza, ma anche attraverso scelte di regia ed effetti di post-produzione che fanno di tutto per dare un senso di elasticità alle proporzioni. Minkoff si impegna anche visivamente a minimizzare il mondo degli adulti (che appaiono per lo più manichini sorridenti e benpensanti), e a gonfiare quello dei piccoli, fino a farvi contenere avventure e imprese in miniatura (la regata fra i modellini di barche, la caccia al topo notturna a Central Park). In questo universo fiabesco trova collocazione ideale Stuart, topino dotato di una capacità di affetto garantita solo dalla purezza del digitale; mentre, al contrario, i gatti appaiono come gli unici soggetti contaminati dal cinismo della City.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 1 gennaio 2011
Camillo

Questo film per bambini e non solo,è molto ben congegnato.Stuart viene adottato dalla famiglia Little nonostante fosse un topo(forse questa la più grande stranezza del film).Diversi eventi scombussoleranno la vita del topolino,ma dimostrerà che la statura non fa la differenza(non del tutto).La trama è semplice e divertente e mi piacciono le interpretazioni dei personaggi [...] Vai alla recensione »

Frasi
Rischio di vomitare un grumo di peli!
Fiocco di neve, il gattino di casa (voce nella versione originale) (Nathan Lane)
dal film Stuart Little - Un topolino in gamba - a cura di miki96
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Lietta Tornabuoni
La Stampa

Con la voce di Luca Laurenti, dal romanzo di E. B. White che ha successo negli Stati Uniti da cinquant'anni, la storia d'un topo bisognoso di casa, famiglia, affetti, che viene adottato dai bizzarri Little, malauguratamente proprietari del gatto Fiocco di Neve (voce di Paolo Bonolis). Si può immaginare quali contese e baruffe ne vengano fuori. Animazione e persone, incidenti, avventure, rischi, coraggio, [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

La famiglia Little è composta di tre persone: mamma Little (Geena Davis), papà Little (Hugh Laurie) e George (Jonathan Lipnicki), bimbo un tantino secchione. La famiglia Little abita nella Quinta Strada. La famiglia Little è progressista, benevola e per nulla razzista. La famiglia Little vuole adottare un piccolo. Quello che adotta, prelevandolo dall'orfanotrofio, piccolo lo è davvero: circa sette [...] Vai alla recensione »

Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

La realtà è ormai un'altra cosa, e il topo con le scarpe da ginnastica lo dimostra. Dimenticate i film dai grandi effetti speciali digitali ( Matrix) o i film dal vivo con personaggi a cartoni animati (tipo Roger Rabbit e Space Jam). In Stuart Little siamo dentro un mondo meticcio. Il confine tra le due realtà si dissolve e il fluido virtuale entra nella vita vera.

Stefano Lusardi
Ciak

Non possiede l'eccentricità maialesca di Babe, ma neppure il perbenismo di Topolino, questo virtuale e virtuoso Stuart Little, sorcio gentile in cerca di affetti familiari. Le caratteristiche eccentriche del personaggio - sempre ben vestito, molto educato, decisamente colto - fanno pendant con la famiglia Little. Papà, mamma (la ritrovata Geena Davis, che se la cava bene a recitare col "nulla" degli [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Di nome fa Stuart e di cognome Little, particolare non secondario è un topo: bianco e con gli occhi celesti, ma pur sempre topo. Cosicché non è strano che quando i Little tornano dall'agenzia di adozione con il minuscolo roditore annunciando felici al pargolo George che ha un fratellino, questi rimanga di sale. E la cosa non è apprezzata neppure dal gatto di casa Fiocco di neve che vedrebbe nel nuovo [...] Vai alla recensione »

Emanuela Martini
Film TV

Effetti e affetti speciali. Sono le nuove frontiere della tecnologia digitale a rendere plausibile un'economia familiare in cui un padre, una madre e un bambino accolgono con amore e semplicità un figlio adottivo eccezionale: un topolino educato e colto, simpatico e tenero. Intrattenimento morale sulla tolleranza e sull'amore tra le pareti domestiche, il film elabora lo stupore candido delle fiabe [...] Vai alla recensione »

Paola Cristalli
Quotidiano.net

Stuart è un topo parlante, giudizioso e d'animo gentile che vive in un orfanotrofio di lusso nel cuore di Manhattan, a suo modo bambino tra i bambini, come gli altri vestito con cravattino e giacchetta sportiva; non stupisce poi tanto, dunque, che i generosi signori Little, in cerca di un piccolino da accogliere nella propria casa, finiscano per adottare proprio lui.

Silvio Danese
Quotidiano.net

Prodotto infantile e per infanti dotato di grazia tecnologica da esibire agli adulti. Così al cinema ci vanno tutti e i biglietti raddoppiano. Una prepotente dose di surrealtà sfida il "realismo" a cui è chiamato lo spettatore, e funziona. Nel progetto d'adozione di una convenzionale famiglia "british" finisce un topolino alto meno di una mano, educato, sensibile, pronto ad accettare lo sconforto e [...] Vai alla recensione »

Marta Maria Casetti
Duel

Bambificazione: Il trasformare creature viventi in personaggi dei fumetti dotati degli atteggiamenti e della moralità di una borghesia giudaico-cristiana". (Douglas Coupland, Generazione X). Adoro le favole in cui gli outsider trovano un loro posto e vivono felici ( Mulan è la mia eroina), il topolino sembra grazioso... Vado a vedere Stuart Little sperando in un buon filmetto.

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