Anno | 1964 |
Genere | Religioso |
Produzione | Italia |
Durata | 142 minuti |
Regia di | Pier Paolo Pasolini |
Attori | Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, Susanna Pasolini, Marcello Morante, Mario Socrate Settimio Di Porto, Otello Sestili, Ferruccio Nuzzo, Giacomo Morante, Giorgio Agamben, Ninetto Davoli, Paola Tedesco. |
Tag | Da vedere 1964 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,94 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 31 marzo 2021
Argomenti: Pasqua
Fedele riproposizione del Vangelo secondo Matteo dal momento dell'Annunciazione alla Resurrezione di Gesù. Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar, ha vinto 3 Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Il vangelo secondo Matteo ha incassato 117 mila euro .
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Il film è una fedele riproposizione del Vangelo secondo Matteo dal momento dell'Annunciazione alla Resurrezione di Gesù. Le tappe della vita di Gesù Cristo sono ripercorse senza variazioni nella storia, né cambiamenti anche testuali rispetto alla versione di san Matteo. Il Vangelo di Pasolini non intendeva mettere in discussione dogmatismi o miti, quanto far emergere l'idea della morte, uno dei temi fondamentali della sua poetica. Come negli altri film il regista si affida a un linguaggio sonoro ricercato per didascalizzare alcune delle vicende più significative del film. Ecco dunque la Passione secondo Matteo di Bach e soprattutto La musica funebre massonica di Mozart - che accompagna tutta la passione di Gesù - a suggellare la propria immagine della morte: un evento necessario, per niente eroico e soprattutto ineluttabile. Il Vangelo, come quello di Matteo, disegna una figura di Cristo più umana che divina, un uomo con moltissimi tratti di dolcezza e mitezza, che però reagisce con rabbia all'ipocrisia e alla falsità. Si tratta di un Cristo motivato dalla volontà di redenzione per coloro che subiscono le conseguenze della istituzionalizzazione della religione operata dai farisei che ne hanno fatto uno strumento di dominio politico e sociale. È un Cristo rivoluzionario che è venuto a portare la spada piuttosto che la pace. Il film fu apprezzato dai cattolici: l' Osservatore romano scrisse che si trattava di un film "fedele al racconto non all'ispirazione del Vangelo". La critica di sinistra rispose freddamente: l'Unità si espresse in questi termini: "...il nostro cineasta ha soltanto composto il più bel film su Cristo che sia stato fatto finora, e probabilmente il più sincero che egli potesse concepire. Di entrambe le cose gli va dato obiettivamente, ma non entusiasticamente atto".
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Pier Paolo Pasolini porta sullo schermo la sua versione,in chiave cinematografica,del Vangelo di Matteo riproponendone fedelmente i fatti e mantenendo intatta l'iconografia classica della figura di Gesù Cristo. Il regista riesce,però,contemporaneamente,a rendere palpabile intorno alla storia un aura profondamente laica(e fascinosamente inusuale)che riesce,grazie anche all'utilizzo [...] Vai alla recensione »
Pasolini ci presenta il Cristo raccontatoci dal Vangelo di Matteo. Ci presenta un Cristo sì Santo, Messia, con i suoi insegnamenti e i suoi miracoli, ma il fulcro centrale resta il Suo aspetto più umano, sofferto, semplice; proprio come Lui è stato. Un film laico, che non punta certo a fare devozioni religiose o toccare il cuore dei credenti, mostrandoci altresì gli Apostoli [...] Vai alla recensione »
"Il Vangelo secondo Matteo" di Pasolini nasce direttamente dal paesaggio in cui è ambientato. è nfatti impossibile pensare a questo film senza considerare il grande lavoro di ricostruzione storica e filologica compiuta dallo scenografo Luigi Scaccianoce. Il film vuole ricostruire l'iconografia della vita di Cristo rifacendosi in primis alla tradizione artistica italiana(uno [...] Vai alla recensione »
L'altra sera ho rivisto il film durante una commemorazione per il cinquantesimo della sua uscita.Sono rimasto completamente sbalordito dalla potenza assunta dalla parola del vangelo abbinata alla maestria delle immagini che Pasolini ha saputo produrre.E' un film che abbatte con potenza e determinazione le mura che il pensiero perbenista (sia di matrice cattolica che materialista) tende costantemente [...] Vai alla recensione »
Su tutto la grande fotografia di Tonino Delli Colli, mai abbastanza ricordato. Il resto è il solito Pasolini incerto sul da farsi, attratto da un poverismo francescano di maniera, lontano mille miglia da quello vero. La spiritualità evangelica si risolve, sotto la sua mano pesante e allo stesso tempo tremolante, in una traduzione per cosi dire vernacolare, quasi da battuta, da rammarico [...] Vai alla recensione »
L'operazione è molto forzata, priva di quei sottintesi evangelici essenziali. L'umanità di Cristo non può essere disgiunta dalla sua divinità intesa come estasti spirituale, peraltro non precisamente metafisica o, se vogliamo, fantastica. Pasolini non ha capito che gli apostoli non potevano essere pastori ignoranti e succubi di una personalità accecante.
Ad un anno di distanza dall'episodio La ricotta, che costò a Pier Paolo Pasolini l'accusa di vilipendio alla religione, apparve alla Mostra di Venezia, e poi nelle sale italiane, Il vangelo secondo Matteo. Era il 1964, e il film fu accolto dall'allora Papa Giovanni XXIII, al quale l'opera è dedicata, e dal mondo cattolico, con grande attenzione. Per quella sua disarmante bellezza, per quel suo taglio [...] Vai alla recensione »
La notizia è di quelle che allargano il cuore e rendono più lieve attraversare la vita quotidiana: Il Vangelo secondo Matteo, opera cinematografica di Pier Paolo Pasolini che vinse il premio speciale della giuria alla Mostra del cinema di Venezia del 1964 (e che si prese anche gli insulti dei neofascisti), è stato restaurato - grazie a un progetto del Centro sperimentale di Cinematografia di Roma, [...] Vai alla recensione »
«Dopo aver prodotto quel gran film religioso che era La ricotta (in Rogopag), Pasolini e io eravamo stati condannati, rispettivamente, a sei e quattro mesi di carcere per oltraggio alla religione», ricorda divertito il produttore Alfredo Bini. «Naturale che quando proposi di realizzare il Vangelo mi abbiano preso per matto». E invece Bini è riuscito nell'intento producendo «Il Vangelo secondo Matteo», [...] Vai alla recensione »
Un Vangelo in bianco e nero interpretato da attori non professionisti fra cui sottoproletari, scrittori (Gatto, Ginzburg, Leonetti, Siciliano, Wilcock), un futuro filosofo (Agamben) e la madre dell’autore nel ruolo della Madonna. Un Gesù giovane e aguzzo che sembra uscito da un quadro di El Greco o di Georges Rouault, mentre nella realtà era uno studente spagnolo in esilio.
Il film narra alcuni episodi della vita di Cristo ricavati dal Vangelo di Matteo. Dedicato “alla cara, lieta, familiare memoria di Giovanni XXIII”, ebbe senza dubbio al proprio attivo una geniale e colta attualizzazione dei volti e dei luoghi, rispetto all’immobile iconografia tradizionale nei confronti del la quale Pasolini diresse il meglio della sua polemica essenzialmente figurativa.
Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, nonostante i molti consensi ricevuti, non può non lasciare perplessi: sia da un punto di vista cinematografico, sia da un punto di vista religioso. Da un punto di vista cinematografico, infatti, si limita ad essere la trasposizione letterale di alcuni episodi della vita di Gesù così come li espone l’Evangelista Matteo, con la stessa cronologia, gli [...] Vai alla recensione »