Il tè nel deserto

Film 1990 | Drammatico 138 min.

Titolo originaleThe Sheltering Sky
Anno1990
GenereDrammatico
ProduzioneItalia, Gran Bretagna
Durata138 minuti
Regia diBernardo Bertolucci
AttoriDebra Winger, John Malkovich, Campbell Scott, Veronica Lazar, Nicoletta Braschi Timothy Spall, Carolyn De Fonseca, Jill Bennett, Tom Novembre, Sotigui Kouyaté, Philippe Morier-Genoud, Eric Vu-An, Amina Annabi, Ben Smail, Kamel Cherif, Mohammed Afifi, Brahim Oubana, Rabea Tami, Menouer Samiri, Keltoum Alaoui, Mohammed Ixa, Ahmed Azoum, Alghabid Kanakan, Gambo Alkabous, Sidi Kasko, Azahra Attayoub, Maghnia Mohamed, Oumou Alghabid, Sidi Alkhadar, Paul Bowles.
MYmonetro 2,69 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Bernardo Bertolucci. Un film con Debra Winger, John Malkovich, Campbell Scott, Veronica Lazar, Nicoletta Braschi. Cast completo Titolo originale: The Sheltering Sky. Genere Drammatico - Italia, Gran Bretagna, 1990, durata 138 minuti. - MYmonetro 2,69 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 26 novembre 2018

Due giovani coniugi americani e un loro amico si recano nel Nord Africa. Partendo da Tangeri percorrono un lungo itinerario che li porta in vari luoghi. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes,

Il tè nel deserto è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,69/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,39
CONSIGLIATO NÌ
Recensione di Adriano De Carlo
Recensione di Adriano De Carlo

Due giovani coniugi americani e un loro amico si recano nel Nord Africa. Partendo da Tangeri percorrono un lungo itinerario che li porta nei luoghi dove l'Africa è più ostile. Il viaggio rappresenta una vera e propria traversata della loro esistenza. Mette a nudo l'inconsistenza di una vita senza scopi. Il marito, colpito da febbre tifoidea, muore dopo una straziante agonia. La moglie si perde nel deserto, dove viene soccorsa dal capo di una tribù di Tuareg. L'uomo, divenuto il suo amante, la tiene segregata sino alla liberazione per mano di una delle sue concubine, gelosa dell'occidentale. Prostrata, la donna viene infine soccorsa da una funzionaria dell'ambasciata americana. Ma la sua esistenza è spezzata dalle esperienze vissute. Il film è tratto da un romanzo di Paul Bowles, che compare nel ruolo di testimone della vicenda. Ed è proprio a lui che nel finale si rivolge la donna. Il vecchio conclude con queste parole: "...Quante altre volte guarderete levarsi la luna?... Forse venti. Eppure, tutto sembra senza limite...". Sembra soprattutto che i protagonisti, partendo da presupposti basati sulla decadenza della cultura occidentale, si trovino schiacciati dalla incomprensibilità di una regione che al contrario vive la propria cultura nella fisicità che la radiosa asprezza del clima impone. Un abisso. Un'utopia che l'arroganza culturale non riesce a raggiungere. La sconfitta giunge prima nel corpo per poi diffondersi nel mistero della morte. Bernardo Bertolucci ancora una volta si finge autore impegnato. Sceglie un testo di difficile decifrazione. Ricorre alla strepitosa capacità di rappresentare ciò che non è rappresentabile. Personaggi odiosi, da guardare con sospetto dopo le prime battute. Una ricerca maniacale di uno stile letterario più che cinematografico. Parole vane. Personaggi dimenticabili. Ogni sequenza sembra il trailer della successiva. Resta la fotografia di Storaro, anch'essa prevedibile con alcune incursioni nell'immaginario pubblicitario più vicino ai baci Perugina che non alle morenti pagine di Bowles. Bertolucci non ama i suoi personaggi e li priva così della segreta poesia che è presente in ogni confessione. Una fama, quella di Bertolucci, giustificata dalla sua capacità di manipolare grandi budget, al servizio di padroni un po' snob, come sanno essere gli americani quando affrontano la cultura. Per ora è ancora e solo il regista de Il conformista.

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IL TÈ NEL DESERTO disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 30 gennaio 2012
IlaSkywalker

Trasposizione dell'omonimo romanzo di Paul Bowles, questa pellicola di Bertolucci è la perfetta reificazione della solitudine e di una vasta landa sconfinata ed assolata. Le vacanze in Africa (a partire da Tangeri) rappresentano un viaggio di formazione per Kit e Port, che provano a riscoprire sé stessi ed il loro rapporto. Ad una prima parte caratterizzata dalla stasi dello straniamento (circondati [...] Vai alla recensione »

sabato 20 marzo 2021
paolp78

Bernardo Bertolucci da pieno sfogo alla sua ispirazione poetica in quest'opera che rappresenta efficacemente il suo cinema dedicato alla ricerca dell'estetico e del bello. La confezione è in effetti di alto livello artistico: le riprese sono di straordinario effetto visivo; su tutte si segnalano quelle nel deserto durante l'attraversata con la carovana di cammelli.

lunedì 11 giugno 2012
Starbuck

Quali possono essere le imprevedibili conseguenze della noia che affligge inesorabilmente tre ricchi borghesi americani? Ce lo racconta questo ennesimo capolavoro di Bernardo Bertolucci, a mio parere ci troviamo di fronte al suo miglior film al pari di 900. In questa storia, tratta dal già bellissimo romanzo di Paul Bowles, l'autore riesce a scandagliare i più profondi anfratti dell'in [...] Vai alla recensione »

sabato 1 maggio 2010
toty bottalla

Non ho letto il romanzo a cui è ispirato il film, tuttavia credo di poter dire che è un film dal forte fascino che rivedi volentieri nel tempo per assaporarne dettagli e situazioni che sfuggono al primo impatto. E' chiaro che non capisco perchè un "viaggiatore" debba cercarsi gratis sofferenze scontate, ma forse il surreale sta proprio in questo.

Frasi
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
Una frase di Il narratore (Paul Bowles)
dal film Il tè nel deserto - a cura di VALENTINA
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Gian Luigi Rondi
Il Tempo

The Sheltering Sky (Il cielo protettivo) era un romanzo di oltre quarant’anni fa in cui il suo autore, l’americano Paul Bowles da tempo trapiantato in Marocco, forse parafrasando la propria storia con la moglie, raccontava di una coppia di americani, Port e Kit, che nell’immediato dopoguerra, intraprendevano insieme con un amico, Turner, un lungo viaggio nel Nordafrica: i primi due da “viaggiatori”, [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

É sempre pericoloso avventurarsi nel deserto: lo è per i viandanti e lo è per i poeti, letterati e registi, alle prese con un luogo dalle eccessive valenze simboliche. Troppo facile vedere nell’infinita distesa di sabbia il riverbero di anime desolate, il riflesso di esistenze definitivamente spogliate dalla voglia di vivere. Pur con il consueto corredo di inquadrature bellissime (il direttore della [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Dice Bernardo Bertolucci d’aver sostituito alle parole la fisicità dei corpi, in Il té nel deserto. Quello che nel romanzo è psicologia, nel film sarebbe immediata sensualità. La poesia, poi, darebbe al tutto il suo significato profondo, e anche qualche consolazione. Appunto: poche cose sono pericolose, per un autore, come l’eccesso di fiducia nella poesia e nelle sue consolazioni.

winner
miglior fotografia
Nastri d'Argento
1991
winner
miglior colonna sonora
Golden Globes
1991
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