Il prestanome |
|
||||||||||||
Un film di Martin Ritt.
Con Michael Murphy, Woody Allen, Zero Mostel, Herschel Bernardi, Andrea Marcovicci.
continua»
Titolo originale The Front.
Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 94 min.
- USA 1976.
MYMONETRO
Il prestanome ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uno squattrinato cassiere di un bar accetta di fare da prestanome a un amico sceneggiatore caduto in disgrazia e si trova coinvolto nelle vicende delle liste nere del maccartismo.
![]() Woody Allen diretto da Martin Ritt in un capolavoro sul periodo maccartista |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Negli anni Cinquanta, il senatore americano McCarthy dichiarò guerra a chiunque professasse idee antiamericane: la crociata degenerò ben presto in una vera e propria caccia alle streghe. Molti scrittori che non potevano più lavorare perché sospettati di filocomunismo facevano firmare i loro lavori a persone "pulite" politicamente. Howard, il protagonista del film, diventa così ricco e famoso in breve tempo senza alcun merito, ma il contatto quotidiano con persone di grande cultura e livello morale scuote la sua coscienza. Finisce anch'egli sotto inchiesta, ma riesce a non farsi sopraffare dalla paura e dichiara apertamente le sue idee, pur sapendo che queste gli procureranno la prigione. Il personaggio di Howard è reso magistralmente da Woody Allen, una volta tanto diretto da un altro: Martin Ritt, regista che fu sulla lista nera di MacCarthy. Eccellente anche l'interpretazione di Zero Mostel, lui pure all'epoca coinvolto in quegli avvenimenti. ![]()
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
![]() |
|
premi nomination |
Premio Oscar 0 1 |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Un prestanome di nome allen
mercoledì 2 maggio 2012
di fedeleto
Nell'america degli anni 50,si visse un periodo estremamente difficile per alcuni registi come John Houston,Orson Welles,joseph Losey,e molti altri scritti nella lista nera,tra cui anche lo stesso Martin Ritt(la lunga estate calda,Paris Blues).Pertanto quest'ultimo ha deciso di girare un film su questa disarmante situazione,in cui l'America allontano' persone dello spettacolo dai riflettori per via dela loro scelta politica comunista.Il film si svolge in America dove un giovane continua » |
||
Quando Woody (Howard Prince) viene sollecitato dalla Commissione McCarthy (attività antiamericane) a fare il nome di Hecky Brown (Zero Mostel), morto suicida x quale comunista: | |
Non riconosco a questa commissione il diritto di farmi alcuna domanda al riguardo e nondimeno penso che possiate GENTILMENTE a prendervelo nel c**o. | |
vota questa frase:
0
1
2
3
4
5
|
|
Howard Price (Woody Allen) | |
"Nuotare non è uno sport, si fa per non affogare: gli sport sono tutte quelle cose lì con le palle…!" | |
vota questa frase:
0
1
2
3
4
5
|
|
Aggiungi una frase |
di Walter Veltroni
Erano anni bui, quelli del maccartismo. La letteratura e il cinema americano sono carichi degli echi di quel tempo di discriminazioni, di intolleranza ideologica. In particolare il mondo del cinema fu bersagliato dalla persecuzione degli uomini delle Freedom Information. Ed è tra loro, come racconta il bel libro Liste nere ad Hollywood, che ci furono le vittime di quella persecuzione, il regista Martin Ritt, l’attore Zero Mostel, lo sceneggiatore Walter Bernstein. Il film è proprio la storia di un prestanome di uno sceneggiatore distrutto dall’accusa di essere al centro di attività antiamericane. » |
di Roberto Escobar Il Sole-24 Ore
Come Frantic di Roman Polanski, anche Labirinto mortale rende omaggio ad Alfred Hitchcock. Diversamente da Polanski, però, all’onesto professionista Peter Yates non riesce - anzi, neppure gli passa per la testa - di ripercorrere davvero la grande avventura del cinema hitchcockiano: parlare al nostro inconscio, capovolgere l’apparente superficialità della storia in una perturbante profondità, nei cui meandri lo spettatore viva la parte "criminale" di se stesso, senza per questo soffrirne l’angoscia. » |
|
di Luigi Paini Il Sole-24 Ore
Giovane, bella, un lavoro importante nella prestigiosa redazione di "Life": tutto sembra andare per il meglio nella vita di Emily Crane (un’ottima Kelly McGillis). Siamo però nel 1951, e la donna è da tempo nel mirino dell’Fbi e della Commissione per le attività antiamericane a causa dell’adesione a una organizzazione politica pacifista. Il suo rifiuto di rivelare i nomi degli altri membri le viene fatto pagare salato: perde il posto nella rivista, viene pedinata di continuo da due agenti federali, trova difficoltà nell’intraprendere un nuovo lavoro. » |
||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
|
Premio Oscar (1) Articoli & News |
|