Titolo originale | O dragão da maldade contra o santo guerreiro |
Anno | 1969 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Brasile |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Glauber Rocha |
Attori | Odete Lara, Othon Bastos, Mauricio Do Valle, Hugo Carvana . |
MYmonetro | 3,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
In un villaggio del sertao, la zona desertica povera ed esplosiva del nord-est brasiliano, una banda di contadini affamati si ribella al padrone. Il film è stato premiato al Festival di Cannes,
Antonio das Mortes è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
In un villaggio del sertao, la zona desertica povera ed esplosiva del nord-est brasiliano, una banda di contadini affamati si ribella al padrone. Questi chiama un killer di professione per soffocare la rivolta, Antonio das Mortes (già protagonista in Il dio nero e il diavolo biondo, 1964, dello stesso Glauber Rocha), ma l'uomo, dopo aver ferito in un duello il capo dei rivoltosi, prende coscienza della realtà e decide di schierarsi dalla parte dei contadini. È il primo atto di una vicenda che racconterà la strage dei ricchi e dei loro servi e in cui avranno un ruolo importante anche le figure simboliche di un uomo di colore, un maestro e una "santa".
Quarto lungometraggio (il primo a colori) di Rocha, massimo esponente del cinema novo brasiliano, fu premiato a Cannes nel 1969. Toni violenti e ritmi deliranti si inseriscono fascinosamente all'interno di questa pellicola saldamente radicata nelle drammatiche convulsioni di un'umanità, latino-americana, in cui fame, massacri e secolari ingiustizie, alimentano un'epica speranza di redenzione. E con l'estro di un cantastorie il regista firma una rappresentazione densa di suggestioni, tematiche, allegorie: certamente cinema politico e sociale, ma anche cinema capace di riassumere in sé un'infinità di componenti spettacolari. Il folclore, la musica, i colori, la tradizione del western e quella del teatro si mescolano alla religione e alla mitologia. E all'anima di un paese.
"All'estetica della violenza" si è spesso richiamato, anche a nome di altri registi del suo paese, il brasiliano Glauber Rocha: «[...] noi possiamo definire la nostra cultura come una cultura di fame. È da qui che scaturisce la tragica originalità del "nuovo cinema" in rapporto al cinema mondiale: la nostra originalità è la nostra fame, che è anche la nostra più grande miseria, sentita sì ma non compresa. [...] Vai alla recensione »