Anno | 1965 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Massimo Franciosa |
Attori | Margaret Lee, Paolo Ferrari, Sylva Koscina, Beba Loncar, Anouk Aimée, Guido Alberti Tatiana Pavlova, Gina Rovere, Giuliana Lojodice, Moa Tahi, Jacques Herlin, Loredana Nusciak, Vera Vergani. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 9 aprile 2015
All'attore Paolo Ferrari è andato il premio come miglior attore protagonista al Festival di Rio de Janeiro.
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CONSIGLIATO SÌ
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Giovanni è un cosiddetto figlio di papà che rifugge da qualsiasi coinvolgimento sia sul piano dei sentimenti che su quello lavorativo. In casa si sono ormai abituati ai suoi matrimoni annunciati che svaniscono poco prima del fatidico sì. Questo non perché non gli interessino le donne, tutt'altro, ma perché da loro vuole esser coccolato come dall'anziana tata senza però dover assumere alcun impegno. Fino a quando un giorno non gli viene presentata Valeria, affascinante stilista che conosce l'importanza del lavoro.
Dopo la visione del film si ha come l'impressione che la sceneggiatura di Iaia Fiastri, Massimo Franciosa e Leo Pescarolo fosse stata scritta pensando a Ugo Tognazzi. Perché in Giovanni è presente un condensato dei personaggi infingardi che l'attore cremonese ha portato più volte sullo schermo. Subito dopo però ci si accorge che la scelta caduta su Paolo Ferrari è stata quella giusta. Giovanni grazie a lui assume un senso di inerzia esistenziale che negli anni del boom economico innesca una marcia controcorrente. Il protagonista passa da una donna all'altra con la morbidezza che il titolo gli attribuisce ma nulla lo coinvolge perché, di fatto, nulla gli interessa veramente.
Proverà, dietro pressione di Valeria, ad interessarsi al lavoro e gli esiti faranno da morale alla vicenda. Sylva Koscina, Beba Loncar, Anouk Aimèe e Margaret Lee non si limitano a fare da spalla a Ferrari. Ognuna di loro si vede affidare una diversa tipologia di femminilità che si confronta con un modello di uomo che, al contempo, le attrae e le respinge.
Giovanni non vuole impegnarsi, non vuole cioè trasformare in rivolta quello che è, di fatto, il rifiuto di un certo tipo di società che si va affermando. Solo tre anni dopo un personaggio che in partenza gli assomiglia molto, Luca, in Escalation di Roberto Faenza farà scelte molto diverse. È il 1968.