Skyfall |
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Un film di Sam Mendes.
Con Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris.
continua»
Titolo originale Skyfall.
Azione,
durata 143 min.
- USA, Gran Bretagna 2012.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 31 ottobre 2012.
MYMONETRO
Skyfall
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La resurrezione del mitodi Marce84Feedback: 4633 | altri commenti e recensioni di Marce84 |
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venerdì 2 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lo 007 di Mendes è un eroe stanco, debole, vulnerabile, insomma più umano. Nelle prime sequenze Mendes lo fa addirittura morire per poi farlo “risorgere” dalle profondità, d’altronde l’hobby di Bond, come lui stesso afferma, è la resurrezione. In generale è tutto il film a diventare più umano, più complesso, con meno azione e più sostanza, con meno tecnologia e più psicologia: abbiamo gli alti e bassi di Bond, la difficoltà dell’agente nel fidarsi di M, il suo capo, che lo ha sacrificato nel nome di un bene superiore. Poi abbiamo Silva, interpretato ottimamente da Bardem, un ex agente deviato e desideroso di vendetta nei confronti di M, ma che a differenza di Bond sceglie di stare dal lato opposto. Infine abbiamo M, personaggio ambiguo per le sue scelte difficili, ma che alla fine del film viene ritratto in tutta la sua debolezza, come una persona anziana, indifesa, che si affida completamente alle mani del suo agente prediletto, Bond appunto; proprio colui che ha più volte tradito e che ha rischiato di far ammazzare. Insomma niente è come sembra, come d’altronde l’atmosfera di questi anni duemila, gli eroi non sono più perfetti e imbattibili, i nemici non sono più distinguibili, ma sono persone come noi che reagiscono però in maniera differente ai drammi e alle difficoltà: tutto questo è merito di Mendes, che rilegge il mito 007 in chiave sempre più moderna e lo rende non solamente una solita scatola vuota piena di azione, ma lo arricchisce di tutto ciò che abbiamo finora descritto. Come ogni 007 che si rispetti però, le sequenze adrenaliniche non vengono sacrificate da tale cambiamento. Anzi, la scena iniziale in media res, è memorabile, così come il finale ambientato nella Scozia rurale. Memorabile anche la bellezza visiva di alcune scene, fra tutte, quella del grattacielo a Shanghai. La missione del film è tutta privata: non ci sono ideali superiori, nazioni, interessi economici, ma solamente sete di vendetta di Silva, bisogno di dimostrarsi ancora Bond per 007, dimostrare la stima e l’affetto per il suo agente preferito per quanto riguarda M. A tal punto che Mendes calca la mano nel finale, per quanto riguarda i sentimenti: infatti Bond ritrova l’affetto materno in M, quell’affetto che ha perduto in giovane età. Da rilevare anche la splendida interpretazione di Bardem, nei panni del nemico, psicolabile, Silva, ambiguo, ossigenato e che si prende la scena del film rispetto al protagonista Craig: ma, si sa, al fascino del cattivo, lo spettatore difficilmente può resistere. Un po’ messe in secondo piano le bond girl: la Marlohe è seducente, ma esce quasi subito di scena, mentre la Harris asseconda Bond in battute e azioni, è un personaggio simpatico, ma secondario. In primo piano infatti, l’unica figura femminile del film è M, non a caso al centro dell’intreccio. Di fronte alla grigia Dench, nella grigia Londra anche le bond girls si devono inchinare. VOTO 7
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