nino mavi
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martedì 16 ottobre 2001
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immortale
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"C'era una volta in America' è un'opera di importanza capitale nel panorama cinematografico internazionale e quindi nella cultura del novecento.
Non è esagerato paragonare questa immensa opera d'arte a poemi del passato e noi, contemporanei, non siamo ancora in grado di valutarne appieno la grandezza.
Partendo da un romanzo semiautobiografico scritto da un gangster newyorkese Leone disegna magistralmente una sua ideale proiezione dell'esistenza umana inventando una particolare "interzona"
fluttuante tra sogno e realtà.
Il film è una struggente lirica, commovente e nostalgica che spazia nel tempo analizzando in profondità tra allegorie e metafore i temi della nostra vita percorrendo parallelamente il sogno americano e la storia della settima arte da Chaplin ad Altman.
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"C'era una volta in America' è un'opera di importanza capitale nel panorama cinematografico internazionale e quindi nella cultura del novecento.
Non è esagerato paragonare questa immensa opera d'arte a poemi del passato e noi, contemporanei, non siamo ancora in grado di valutarne appieno la grandezza.
Partendo da un romanzo semiautobiografico scritto da un gangster newyorkese Leone disegna magistralmente una sua ideale proiezione dell'esistenza umana inventando una particolare "interzona"
fluttuante tra sogno e realtà.
Il film è una struggente lirica, commovente e nostalgica che spazia nel tempo analizzando in profondità tra allegorie e metafore i temi della nostra vita percorrendo parallelamente il sogno americano e la storia della settima arte da Chaplin ad Altman.
Lo struggente commento musicale di Ennio Morricone raggiunge apici mai sfiorati precedentemente, l'interpretazione di Robert De Niro è superlativa.
Questo epico film è divenuto di fatto il punto di riferimento della cinematografia attuale.
Lunghissima è la lista di opere che si ispirano nell'impostazione o nella trama a questo grande capolavoro; registi quali Scorzese, Tarantino, Coppola, Tornatore, Kusturica e tanti altri non ne hanno fatto mistero.
"...ho dovuto attendere più di quindici anni per realizzarlo. Se l'avessi fatto prima sarebbe stato solo un film in
più, ora posso dire che è il film di Sergio Leone. Questo film sono io. Non sarebbe stato questo se l'avessi girato a quarant'anni, perchè è un film sulla memoria, sulla solitudine, la morte e il tempo che passa.... anch'io , insieme a Noodles ho compiuto un lungo viaggio onirico attraverso il tempo..." ( Sergio Leone - maggio 1984 - Festival di Cannes )
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(di mario m.)
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ziogiafo
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venerdì 27 aprile 2007
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“i vincenti si riconoscono alla partenza”...
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ziogiafo - C'era una volta in America - USA 1984 - Con non pochi sacrifici e dopo molti anni di lavorazione, il grande Sergio Leone diede un'immensa lezione con la sua genialità, al mondo del cinema americano e della grande Hollywood dell’epoca, con questo capolavoro che è stato definito come il più grande affresco cinematografico della drammatica epoca del “proibizionismo” e della nascita delle prime spietate bande di gangster nella New York degli anni ’20. Con questa inestimabile opera, Sergio Leone dimostrò di sapersi calare in maniera naturale anche nelle radici dell’immaginario americano, con una passione tutta concentrata nella sua perfetta arte di direttore di scena. Già conosciuto in America come leggendario regista di ineguagliabili “Western”, Sergio Leone preparò questo suo ultimo film con tanta dedizione, al punto che oggi “C'era una volta in America” viene definito come il suo film-testamento.
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ziogiafo - C'era una volta in America - USA 1984 - Con non pochi sacrifici e dopo molti anni di lavorazione, il grande Sergio Leone diede un'immensa lezione con la sua genialità, al mondo del cinema americano e della grande Hollywood dell’epoca, con questo capolavoro che è stato definito come il più grande affresco cinematografico della drammatica epoca del “proibizionismo” e della nascita delle prime spietate bande di gangster nella New York degli anni ’20. Con questa inestimabile opera, Sergio Leone dimostrò di sapersi calare in maniera naturale anche nelle radici dell’immaginario americano, con una passione tutta concentrata nella sua perfetta arte di direttore di scena. Già conosciuto in America come leggendario regista di ineguagliabili “Western”, Sergio Leone preparò questo suo ultimo film con tanta dedizione, al punto che oggi “C'era una volta in America” viene definito come il suo film-testamento. Tre ore e quaranta di grande spettacolo, dove lo spettatore viene coinvolto in un’atmosfera epica, piena di avvenimenti che descrivono in maniera dura la psicologia dei protagonisti e la drammatica realtà in cui vivono. E’ un film su cui si può riflettere a lungo, di non facile approccio ma digeribile gradualmente, sia per la sua complessa dinamica che appassiona e incuriosisce in crescendo, sia per la meravigliosa ambientazione e il magistrale utilizzo di sequenze in flashback, in cui vengono racchiuse le dettagliate vicende della storia. Il film prende spunto da un romanzo autobiografico di un vero gangster (Harry Grey), pubblicato prima con un titolo e poi successivamente come “Once Upon a Time in America”. La storia si svolge in piena epoca di “proibizionismo” a New York negli anni ’20, dove un gruppo di ragazzini che vivono praticamente per strada, in un quartiere ebraico, cominciano la loro carriera di piccoli malviventi ma con grandi progetti, costituiscono ben presto una temibile banda di gangster che li porta a concludere con spietate azioni affari d’oro. Max e Noodles, sono due buoni amici nella vita e inseparabili soci in affari, capibanda affiatatissimi, ma con due caratteri ben diversi, ognuno protagonista del suo tempo ma con ambizioni differenti. In questa drammatica vicenda non mancano le delicate storie d’amore, che i protagonisti si portano dietro sin dall’infanzia. Purtroppo nel corso degli anni, tutto prende una piega deleteria, per l’egoismo e il disorientamento che quel tipo di vita li porta a vivere, e quindi si finisce per essere spietati anche con i propri sentimenti. Robert De Niro (Noodles), in forma smagliante è il vero protagonista della storia e riesce come al solito a ricoprire il suo ruolo in maniera ineguagliabile. Encomiabile anche l’interpretazione di James Woods nel ruolo di Max, una piccola e stupenda Jennifer Connelly, agli esordi della sua carriera, e ancora, Elizabeth McGovern, Joe Pesci , Danny Aiello, tutti all’altezza dell’impegnativo compito. Le magiche inquadrature dirette dal grande maestro italiano si susseguono in suggestivi passaggi narrativi, accompagnati dalla memorabile colonna sonora di quel mostro sacro di Ennio Morricone, compagno inseparabile di Sergio Leone, presente con le sue storiche colonne sonore in ogni suo lavoro. A loro due dedicherei la celebre frase pronunciata nel film da Noodles: “I vincenti si riconoscono alla partenza”. Cordialmente , ziogiafo.
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[+] i vincenti si riconoscono alla partenza!
(di laura)
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e.
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giovedì 4 marzo 2004
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dvd, warner home video, 2003
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Il dvd uscito nel 2003, edito Warner Home Video, è la versione integrale distribuita per il mercato estero che non aveva ancora conosciuto il film da come originariamente concepito e visto da noi in Europa. Un vero disastro. Completamente ridoppiato in italiano per sottolineare dialetti del bel paese orecchiabili (eliminando fra le altre la voce di Ferruccio Amendola) e con una luminosità e nitidezza che cancellano ogni tono cupo, saturo, quasi sommerso in sè stesso, della fotografia che perfettamente rispondevano a quell'humus di memoria, di recupero di un'epopea passata che molto caratterizzavano il film. Da evitare se è possibile, riflettendo su quanto possa essere rilevante e dannoso nei confronti della memoria cinematografica collettiva un uso indiscriminato del mercato e delle tecnologie digitali.
[+] voglio il doppiaggio originale!!
(di will)
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[+] c'era una volta in america dvd
(di f.)
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[+] warner vergogna!
(di luke77)
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davide
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venerdì 28 settembre 2001
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indimenticabile
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Credo sia già stato detto tanto, forse tutto, su Leone e su questo film. Mi rendo conto che sia riduttivo definirlo solo così, ma dal mio punto di vista anche "capolavoro" non risulterebbe sufficiente a descriverlo. Non so se questa pellicola venga utilizzata a scopo propedeutico, ma dovrebbe. Penso che per descrivere il cinema, il GRANDE cinema, possa essere sufficiente la visione di questa opera. E' un film da salvare, da conservare per il futuro, ma soprattutto da vedere e far vedere il più possibile, per trasmettere la grande lezione, o meglio, le grandi lezioni in esso contenute, in tutti i sensi. Una pietra miliare.
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ibracadabra 8
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martedì 26 febbraio 2013
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solo il padrino
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una pellicola da appendere al LOUVRE.un film immenso,un capolavoro la gioconda fatta cinema,un epopea commovente ,nostalgica,carica di emotivita' e poesia. 4 amici adolescenti,in crescendo,di violenza,morte,razzismo e conflitti sociali,l'ascesa al potere, e la caduta degli dei,dagli anni 30 agli anni 60,il tutto raccontato in flashback, meravigliosa e intensa rivisitazione (una scenografia,da leccarsi le dita) sull' america di quegli anni,una colonna sonora(meeeravigliosa),che porta brividi e lacrime,una trama fitta fatta di inganni,colpi di scena,quello che sembrava essere non lo è,le scene di antologia,non le descrivo perche' il film,è antologico,mitologico,è un odissea americana,un cast che definire stellare è poco ,con Elizabeth McGovern, James Woods, Robert De Niro, Treat Williams, Joe Pesci, Burt Young, Tuesday Weld, William Forsythe, e tanti altri .
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una pellicola da appendere al LOUVRE.un film immenso,un capolavoro la gioconda fatta cinema,un epopea commovente ,nostalgica,carica di emotivita' e poesia. 4 amici adolescenti,in crescendo,di violenza,morte,razzismo e conflitti sociali,l'ascesa al potere, e la caduta degli dei,dagli anni 30 agli anni 60,il tutto raccontato in flashback, meravigliosa e intensa rivisitazione (una scenografia,da leccarsi le dita) sull' america di quegli anni,una colonna sonora(meeeravigliosa),che porta brividi e lacrime,una trama fitta fatta di inganni,colpi di scena,quello che sembrava essere non lo è,le scene di antologia,non le descrivo perche' il film,è antologico,mitologico,è un odissea americana,un cast che definire stellare è poco ,con Elizabeth McGovern, James Woods, Robert De Niro, Treat Williams, Joe Pesci, Burt Young, Tuesday Weld, William Forsythe, e tanti altri .un cineasta,un maestro ,SERGIO LEONE, che con questo film alimenta la sua leggenda,come dicevo solo francis ford coppola, e il padrino posso paragonare a quest'opera . SUBBLIME.
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ric gamba
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sabato 15 settembre 2001
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capolavoro
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questo capolavoro lo puoi vedere mille volte e tutte le volte apprezzi un particolare che ti era sfuggito la volta precedente. Giu' il cappello di fronte ad un regista che con questo film ha raggiunto la piena maturazione, ed ha partorito un film che ritengo il piu bel film di tutti i tempi, un film violento , dove la violenza passa in secondo piano di fronte ai tantissimi temi che ti propone: nostalgia, amore, tradimento, eros,invidia,superbia ma sopratutto e'un inno all'amicizia!Leone, sei scomparso troppo presto!
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cesare antonio borgia
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sabato 14 febbraio 2009
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c'era una volta sergio leone....
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Sergio Leone ci ha dato le chiavi del suo mondo e non tutti abbiamo risposto Presente al suo invito.
C'era una volta in America non ha vinto un solo premio,forse a qualcuno non sarà piaciuto.Ma allora cosa piace?Il nulla.
E'un film unico,uno specchio che riflette la realtà vissuta da ogni uomo.
E'uno specchio che riflette la vita.
E'uno spettacolo vero e proprio e Robert De Niro è magnifico.
La scena della cena con Deborah nel ristorante sul mare è a mio parere la più bella scena d'amore mai vista al cinema.
Si coglie ogni strascico dello stato d'animo dei protagonisti,questa strana malinconia,la consapevolezza di non potere amare l'altro,la voglia di prendersi e amarsi tutta la vita.
De Niro recita il Canto dei Cantici e commuove con la frase "Nessuno ti amerà come ti ho amato io".
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Sergio Leone ci ha dato le chiavi del suo mondo e non tutti abbiamo risposto Presente al suo invito.
C'era una volta in America non ha vinto un solo premio,forse a qualcuno non sarà piaciuto.Ma allora cosa piace?Il nulla.
E'un film unico,uno specchio che riflette la realtà vissuta da ogni uomo.
E'uno specchio che riflette la vita.
E'uno spettacolo vero e proprio e Robert De Niro è magnifico.
La scena della cena con Deborah nel ristorante sul mare è a mio parere la più bella scena d'amore mai vista al cinema.
Si coglie ogni strascico dello stato d'animo dei protagonisti,questa strana malinconia,la consapevolezza di non potere amare l'altro,la voglia di prendersi e amarsi tutta la vita.
De Niro recita il Canto dei Cantici e commuove con la frase "Nessuno ti amerà come ti ho amato io".
Che dire,film memorabile.In ognuno di noi c'è un pò di questo film.
La scena finale,l'incontro con Max,il traditore,che in realtà ha tradito più se stesso,è stupenda.
Yesterday dei Beatles come sottofondo rende la scena veramente triste.
Veramente un film che merita 11 Oscar.
Il testamento di Leone,girato un'intera vita,va applaudito per ore,anni e secoli.
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[+] napos
(di napos)
[ - ] napos
[+] cìera una volta in america
(di montecristo53@gmail.com)
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nico da roma
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mercoledì 29 agosto 2007
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4 minuti del vostro tempo: leggete questo.
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L'altra sera rai uno si è degnata di ritrasmettere "C'era una volta in America". Toh!pensavo ormai che per ammirarlo fosse necessario solo doverlo acquistare in dvd, avere una tv a pagamento, o magari scaricarlo in modo non ortodosso da internet...invece per fortuna in azienda qualcuno ha deciso che forse vale ancora la pena mettersi davanti ad una televisione "normodotata", pagando cioè semplicemente il canone, per gustare 3ore e 40 minuti di arte. Forse non tutto è perduto. La rai a mio avviso negli ultimi anni ha mandato in onda quasi esclusivamente tv spazzatura, e varietà che istigano alla disobbedienza civile, quella consistente cioè nel NON PAGARE IL CANONE RAI. Personalmente trovo inquietante "scucire" dei soldi per sorbirsi show(e mi duole chiamarli così) come "l'isola dei famosi"(basta,vi prego bastaaaa!!!), o "la vita in diretta",ed "il treno della felicità"(o come cavolo si chiama.
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L'altra sera rai uno si è degnata di ritrasmettere "C'era una volta in America". Toh!pensavo ormai che per ammirarlo fosse necessario solo doverlo acquistare in dvd, avere una tv a pagamento, o magari scaricarlo in modo non ortodosso da internet...invece per fortuna in azienda qualcuno ha deciso che forse vale ancora la pena mettersi davanti ad una televisione "normodotata", pagando cioè semplicemente il canone, per gustare 3ore e 40 minuti di arte. Forse non tutto è perduto. La rai a mio avviso negli ultimi anni ha mandato in onda quasi esclusivamente tv spazzatura, e varietà che istigano alla disobbedienza civile, quella consistente cioè nel NON PAGARE IL CANONE RAI. Personalmente trovo inquietante "scucire" dei soldi per sorbirsi show(e mi duole chiamarli così) come "l'isola dei famosi"(basta,vi prego bastaaaa!!!), o "la vita in diretta",ed "il treno della felicità"(o come cavolo si chiama...). E' possibile mai che non ci sia un cervello che conti quanto basta per mandare in onda qualcosa di valido?...l'altra sera mi sono risposto "forse sì"...e fanculo lo share per qualche volta.
Sergio Leone ci porta in un mondo, quello dell'america del proibizionismo, dove 5 ragazzi ebrei-Max, Noodles, Cockeye, Patsy e Dominic-escogitano un modo per far soldi togliendo potere a quello che fino a quel momento era stato il ras indiscusso del quartiere. Per questo viene ucciso uno di loro(Dominic) e Noodles lo vendica, scontando parecchi anni di carcere. Ormai adulto, Noodles raggiunge Max, Cockeye e Patsy nei loro progetti criminali. Ma sono criminali contro criminali, con l'aggravante per questi ultimi che alcuni di loro dovrebbero invece assicurare la legalità. Noodles ripercorre i suoi ricordi, i primi dissidi con Max, l'altro leader del gruppo, ed il senso di colpa per essersi sentito lui responsabile della morte dei suoi amici. Un film dove appunto l'amicizia (almeno per Noodles)è assai più importante di qualsiasi altro valore. Ma che non è immune dal sentimento dell'amarezza. E Noodles non gioisce della potenziale rivalsa offertagli dal suo (ex)amico. Non ne troverebbe soddisfacimento alcuno. Gli dà anzi ostentatamente del lei, non vuole chiamarlo mai per nome. Un solo giudizio sul film: grazie Sergio.
Appello alla rai ed a tutti coloro che amano il cinema e pagano il canone: fate ancora film così, non smettete. Non lasciate che la gente si lasci marcire il cervello con delle minchiate. Non dico di eliminarle, so che questo mio desiderio è velleitario, ma lasciate uno spazio per quello che di buono c'è del passato e del presente. I capolavori o comunque i film di alto livello ci sono,e sono centinaia. Fateli vedere. L'altra sera avete fatto un piccolo miracolo. Continuate. Grazie. Siete d'accordo con me? Per favore rispondetemi.
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(di alice)
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(di marco)
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(di carlo)
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marv89
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domenica 30 gennaio 2011
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se dio ha fatto di meglio se lo è tenuto per sé
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"Se Dio ha fatto di meglio se lo è tenuto per sé"; è una frase potente specialmente se ci si trova nel campo artistico e la si accosta ad un lavoro specifico, ma di fronte a certe opere non si può rimanere indifferenti e C'era una volta in america è una di queste, forse neanche lo stesso Dio ha fatto qualcosa di meglio. Sembrerà un pò forzata tale venerazione per il film di Leone, ma non lo è; la visione causa Sindrome di Stendhal si rimane emotivamente colpiti dalla perfezione stilistica e fotografica del capolavoro, dai dialoghi limitatissimi,nelle quasi quattro ore di pellicola,ma mai banali, si rimane avvolti dal movimento della macchina da presa di Leone che ritaglia il ghetto ebraico della New York anni 30' con una graziosità e scelta dell'angolo che sembrano appartenere al divino, non si può non provare emozione nell'ascoltare la musica di Morricone, che definire musica è denigrante, e non si può non riconoscere la maestosità interpretativa di De Niro sublime anche nelle scene più dure, perfetto amante,eccellente gangster, immenso anziano riflessivo colpito alle spalle dal miglior amico.
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"Se Dio ha fatto di meglio se lo è tenuto per sé"; è una frase potente specialmente se ci si trova nel campo artistico e la si accosta ad un lavoro specifico, ma di fronte a certe opere non si può rimanere indifferenti e C'era una volta in america è una di queste, forse neanche lo stesso Dio ha fatto qualcosa di meglio. Sembrerà un pò forzata tale venerazione per il film di Leone, ma non lo è; la visione causa Sindrome di Stendhal si rimane emotivamente colpiti dalla perfezione stilistica e fotografica del capolavoro, dai dialoghi limitatissimi,nelle quasi quattro ore di pellicola,ma mai banali, si rimane avvolti dal movimento della macchina da presa di Leone che ritaglia il ghetto ebraico della New York anni 30' con una graziosità e scelta dell'angolo che sembrano appartenere al divino, non si può non provare emozione nell'ascoltare la musica di Morricone, che definire musica è denigrante, e non si può non riconoscere la maestosità interpretativa di De Niro sublime anche nelle scene più dure, perfetto amante,eccellente gangster, immenso anziano riflessivo colpito alle spalle dal miglior amico. Non si può...non si può mettere sul piatto della bilancia le incongruenze storiche, vadano al diavolo, il resto le sovrasta le annichilisce, per quanto riguarda il sottoscritto noodles poteva anche andare in giro per la città con una bugatti veyron del 2005, io la macchina non l'avrei neanche vista. Il discorso è proprio qui, chi sottolinea questi aspetti non apprezza non sa vedere oltre e si perde tutto il piacere del capolavoro. Il film è l'ultimo del grande regista italiano, terzo tassello della trilogia del tempo tema centrale della pellicola, la trama è quella di un gangster movies che Leone estrae dal libro "Mano armata", tratta le vicende di Noodles da quando era solo un adolescente fino alla sua vecchiaia, una vita piena di passioni,di delusioni date e subite, e di quel gruppo di amici nato si potrebbe dire "tra le panche della strada". La visione del film può essere paragonata ad una canzone di De Andrè, ad un poema Dantesco, si sale nel poetico, in un piano compreso tra realtà e sogno, Leone fa un analisi dell'uomo completa, perfetta a tratti celestiale, i suoi valori sono tutti riportati in pellicola e analizzati come farebbe un poeta navigato dell'ottocento: rapporti interpersonali con tutte le loro sfumature negative e positive come l'amore ossessivo non pienamente ricambiato a scapito della soddisfazione in ambito lavorativo, l'amicizia tema centrale che porta da un abbraccio alla totale indifferenza vero la persona dopo un tradimento troppo grande.La perfezione non appartiene a questo mondo ma se dobbiamo trovare un metro di paragone c'era una volta in america la incarna a 359 gradi. SE DIO HA FATTO DI MEGLIO SE LO è TENUTO PER SE.
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riccardo-87
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domenica 10 febbraio 2008
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in c'era una volta in america c'è più d'un film
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signori e signori,ecco il capolavoro cinematigrafico:c'era una volta in america.La triade sergio leone,ennio morricone e robert de niro da vita al più spettacoloso capolavoro di tutta la storia cinematografica;e non sono certo da meno gli altri attori,da james woods a elisabeth mcgovern a i piccoli attori(uno su tutti noah moazezi in arte dominic).ennio morricone avvolge il film con le sue musiche più belle e più toccanti,sergio leone immerge in sceneggiature più che perfette lo straordinario cast d'attori che pensano al resto.l'ultimo film di leone è il suo coronamento assoluto nella storia del cinema-per quanto non vada dimenticata la spettacolosa triade del dollaro-questo film parla della vita ed è in grado di far sentire scorrere questa nello spettatore.
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signori e signori,ecco il capolavoro cinematigrafico:c'era una volta in america.La triade sergio leone,ennio morricone e robert de niro da vita al più spettacoloso capolavoro di tutta la storia cinematografica;e non sono certo da meno gli altri attori,da james woods a elisabeth mcgovern a i piccoli attori(uno su tutti noah moazezi in arte dominic).ennio morricone avvolge il film con le sue musiche più belle e più toccanti,sergio leone immerge in sceneggiature più che perfette lo straordinario cast d'attori che pensano al resto.l'ultimo film di leone è il suo coronamento assoluto nella storia del cinema-per quanto non vada dimenticata la spettacolosa triade del dollaro-questo film parla della vita ed è in grado di far sentire scorrere questa nello spettatore.scene indimenticabili come quella in cui dominic,colpito alle spalle,muore tra le braccia dell'amico noodles dicendo semplicemente"noodles,sono inciampato..",o la scena dell'ultimo dialogo tra noodles e max,nel quale de niro uccide a parole l'amico,perchè fa comprendere a questo cosa ha veramente perso dalla vita,e che ha conquistato sì,soldi e potere,ma che questi senza amore ed amicizia non valgono nulla più d'una goccia d'acqua nell'immenso oceano della vita.stupenda la risposta che in questo senso de niro da alla domanda"è questo il tuo modo di vendicarti?",che mostra la visione estremamente contorta della vita che ha l'amico max,a cui lui risponde semplicemente"no..questo è solo il mio modo di vedere le cose".ma ciò che forse più colpisce di questo capolavoro è che nessuna parola viene detta a caso,come dimostra la scena in cui noodles va a visitare le tobe degli amici e alla domanda"lei è un parente?"lui risponde"uno zio",titolo attribuitoli da max al loro primo incontro,e che poi gli aveva ridetto nel momento in cui noodles era uscito di galera.insomma,nessuna frase o parola fuori posto,cast stellare,regia e musiche oltre l'inimmaginabile..mi fanno ridere di disprezzo alcuni commenti letti in cui si dice che la base del film,tutto sommato,è la pazzia di max..come non riuscire a vedere la potenza della vita dietro questo film?!certo è un film che non può essere visto una volta e via,perchè la struttura basata sul flashback(da idioti ritenuta pesante),necesita di una maggiore abitudine a vedere film per essere adeguatamente apprezata,per essere capita a pieno.ma basti pensare alla sensibilità della scena in cui il giovane patsy compra il dolce per peggy,spendendo ogni suo avere probabilmente,e poi non resiste al goderselo,e si capisce subito che ci si trova davanti a un film destinato a fare epoca per ogni sua scena..e così è stato.. ma io amo invitare il pubblico a guardare questo film più volte,così da evitare commenti stupidi e assurdamente banali..o amanti del cinema,inchinatevi davanti non ad UN capolavoro,ma AL capolavoro!
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