piergiorgio
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domenica 7 marzo 2021
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delusione rispetto al primo
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Di quello che di buono c'era nel primo episodio qui non c'è quasi nulla. Gli animali fantastici sono ridotti a contorno al servizio di una storia contorta e noiosa che scivola nel ridicolo nella scena delle rivelazioni che sembra tratta di peso da una telenovela. Manca totalmente la sorpresa e non si aggiunge niente di appassionante. Pure i momenti clou sono tirati per le lunghe verbosi e risolti in modo insoddisfacente. Il personaggio cicciotello “comico” è insopportabile nella sua ripetitività. La storia non si conclude ma per me finisce (male) qui.
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sellerone
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venerdì 27 novembre 2020
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e'' tuo fratello?
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Lo so, è un un ramo di un filone sfruttato al massimo, ma rispetto al primo è molto meglio, più azione, un pò di cattiveria e che dire... l'ho preso per la mia collezione e mi è piaciuto, non un capolavoro nè epico e leggendario come il maghetto ma tiene il campo.
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devo27
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domenica 20 settembre 2020
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la conferma di una buona saga
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La conferma di una buona saga.
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giovannipeterle
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lunedì 18 maggio 2020
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aurelius silente è il fratellastro di albus
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Oggi per caso mentre riguardavo Animali Fantastici e I Crimini di Grindelwald mi è venuta in mente un ipotesi sulla possibile origine di Credence/Aurelius.
Ci è sempre stato detto che Kendra, la madre dei Silente, è stata uccisa dalla figlia Ariana, alla quale aveva dedicato le sue attenzioni vivendo da reclusa in casa dopo l'arresto del padre Percival.
Supponendo che Ariana fosse veramente un oscuriale, è chiaro che Kendra sia morta in seguito ad un attacco di rabbia di Ariana (come succede a Credence nel primo film), ma non sappiamo il motivo di questo attacco d'ira, la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La morte di Kendra risale al 1899, Albus aveva 18 anni, Aberforth 16 e Ariana 14.
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Oggi per caso mentre riguardavo Animali Fantastici e I Crimini di Grindelwald mi è venuta in mente un ipotesi sulla possibile origine di Credence/Aurelius.
Ci è sempre stato detto che Kendra, la madre dei Silente, è stata uccisa dalla figlia Ariana, alla quale aveva dedicato le sue attenzioni vivendo da reclusa in casa dopo l'arresto del padre Percival.
Supponendo che Ariana fosse veramente un oscuriale, è chiaro che Kendra sia morta in seguito ad un attacco di rabbia di Ariana (come succede a Credence nel primo film), ma non sappiamo il motivo di questo attacco d'ira, la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La morte di Kendra risale al 1899, Albus aveva 18 anni, Aberforth 16 e Ariana 14.
Albus stava finendo in quel momento il settimo anno mentre Aberforth il quinto quindi sappiamo che entrambi si trovavano ad Hogwarts.
Arriviamo al succo: Kendra, in preda alla disperazione di passare le giornate a controllare la figlia Ariana, avrebbe potuto aver bisogno di un supporto, qualcuno che le desse sostegno, supponendo che sia andata cosí, con il marito ad Azkaban e senza i due figli maggiori a vederla, Kendra avrebbe potuto coltivare un amore segrato per questo ipotetico uomo fino ad avere un figlio con lui, Aurelius.
Questo figlio sarebbe potuto nascere tra il 1899 e il 1894(Aberforth ad Hogwarts) ma Kendra l'avrebbe potuto nascondere alla figlia, che, alla scoperta di tutto ciò, avrebbe potuto reagire uccidendo la madre.
Dopo la morte di Kendra, essa, pensando di aver ucciso anche il figlio, non ne volle più parlare ai fratelli, vedendolo come la causa della morte della madre.
In qualche modo Aurelius avrebbe dovuto sopravvivere fino alla morte di Ariana, quando l'oscuriale si spostò nel suo corpo.
Qui si potrebbe ipotizzare che l'avesse accudito l'amante di Kendra o, ipotesi più credibile, da Bathilda Bath, che come sappiamo era la vicina dei Silente e in qualche modo avrebbe salvato Aurelius.Bathilda avrebbe potuto raccontare al nipote Grindelwald di Aurelius, e solo in un secondo momento Grindelwald l'avrebbe riferito a Silente, poco prima della morte di Ariana e quindi della Separazione tra Gellert e Albus.
Grindelwald avrebbe successivamente riconosciuto prima l'oscuriale di Ariana e poi collegato al figliaccio di Bathilda, che, non sentendosela di tirare su un figlio non suo, l'avrebbe portato in un orfanotrofio in America, lontano dalle sue origini.
Ci sono sicuramente alcuni punti che non tornano in questa teoria, innanzitutto il cognome di Aurelius, che in questo caso non potrebbe essere Silente, ma Grindelwald, conoscendo solo la madre del ragazzo,avrebbe dato lui il cognome della sua famiglia.
In oltre, un fatto che potrebbe non centrare nulla è che i 4 fratelli avrebbero 4 nomi inizianti con la 'a'
Se avete delle osservazioni da fare al riguardo sarei molto contento di riceverle, grazie se sei arrivato fino a qui.
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dr5996
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domenica 19 aprile 2020
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interessante, lascia tanti dubbi,
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Quando sono andato al cinema a vedere il film, sinceramente mi è piaciuto, il film. Comunque condivido alcune critiche fatte al film.
Mentre il primo si parlava pricipalmente di Newt, in cui Grindelwald si c'era ma non fu trattato come nel secondo capitolo. Questo seconod film potrei anche dire che è di fatto l'inizio vero e proprio della storia della "guerra" contro Grindelwald vera e propria iniziata con la fuga di quest'ultimo dopo esser arrestato nella fine del primo film, di come ha cominciato a riunire i maghi per portarli dalla propria parte, praticamente l'inizio della guerra
il secondo di una saga di cinque film, penso che la Rowling abbia voluto solo fare una sorta di inizio della storia della guerra contro Grindelwald (come appena detto) che si protarrà nei successivi tre film doce ci sarà più azione più cose interessanti dove ci sarà la guerra vera e propria, spiegando molti dubbi in cui questo secondo film ci ha fatto venire.
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Quando sono andato al cinema a vedere il film, sinceramente mi è piaciuto, il film. Comunque condivido alcune critiche fatte al film.
Mentre il primo si parlava pricipalmente di Newt, in cui Grindelwald si c'era ma non fu trattato come nel secondo capitolo. Questo seconod film potrei anche dire che è di fatto l'inizio vero e proprio della storia della "guerra" contro Grindelwald vera e propria iniziata con la fuga di quest'ultimo dopo esser arrestato nella fine del primo film, di come ha cominciato a riunire i maghi per portarli dalla propria parte, praticamente l'inizio della guerra
il secondo di una saga di cinque film, penso che la Rowling abbia voluto solo fare una sorta di inizio della storia della guerra contro Grindelwald (come appena detto) che si protarrà nei successivi tre film doce ci sarà più azione più cose interessanti dove ci sarà la guerra vera e propria, spiegando molti dubbi in cui questo secondo film ci ha fatto venire.
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elgatoloco
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martedì 14 aprile 2020
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perche un altro quasi-potter?
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Francamente, "Fantastic Beasts 2-The Crimes of Grindelwald", 2018, David Yates", dal libro di J-K.Rowling, qi ache sceneggiatrice, ma autrice anche dei libri di Harry Potter)sembra u po'pletorico: molti trucchi(che vanno benissimo per magia o meglio illusionismo,,,), tecnologia sopraffine, ma deludono i personaggi, che sono troppi e facilmente"confondibili", decisamente non nuovi, dato che nel Numer One c'erano già tutti-la cosa migliore, sempre a livello di effetti speciali, sono gli animali fantastici, alcuni dei quali"buoni", altri (sempre simpaticamente)perfidi, decisamente"cattivi", comme il faut... Ma gli umani(che in realtà sono tutti/"maghi", dunque dovrebbero essere"più che umani"), sia maschili sia femminili lasciano francamente a desiderare, visto il loro affastellarsi, confeondersi, come succede sempre quanto sono troppi e nelle scene"corali"(pesno al Congresso di Magia, dove Grindelwald, the vilain magician, vuole fare un'oratio pro domo sua e difendere il suo"maghismo", rivelandosi invece quello che realmente è-trovandosi davanti un pubblico indistinto e troppo"affollato", appunto)-che poi JOhnny Deepp sia bravo anche in questo ruolo, spiace perché risulta quasi"buttato via"in un film di questo tipo;e idem vale per Jude Law, professore di magia e mago buono, ma scarsamente incisivo versus il"vilain".
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Francamente, "Fantastic Beasts 2-The Crimes of Grindelwald", 2018, David Yates", dal libro di J-K.Rowling, qi ache sceneggiatrice, ma autrice anche dei libri di Harry Potter)sembra u po'pletorico: molti trucchi(che vanno benissimo per magia o meglio illusionismo,,,), tecnologia sopraffine, ma deludono i personaggi, che sono troppi e facilmente"confondibili", decisamente non nuovi, dato che nel Numer One c'erano già tutti-la cosa migliore, sempre a livello di effetti speciali, sono gli animali fantastici, alcuni dei quali"buoni", altri (sempre simpaticamente)perfidi, decisamente"cattivi", comme il faut... Ma gli umani(che in realtà sono tutti/"maghi", dunque dovrebbero essere"più che umani"), sia maschili sia femminili lasciano francamente a desiderare, visto il loro affastellarsi, confeondersi, come succede sempre quanto sono troppi e nelle scene"corali"(pesno al Congresso di Magia, dove Grindelwald, the vilain magician, vuole fare un'oratio pro domo sua e difendere il suo"maghismo", rivelandosi invece quello che realmente è-trovandosi davanti un pubblico indistinto e troppo"affollato", appunto)-che poi JOhnny Deepp sia bravo anche in questo ruolo, spiace perché risulta quasi"buttato via"in un film di questo tipo;e idem vale per Jude Law, professore di magia e mago buono, ma scarsamente incisivo versus il"vilain". Confronto tra Bene e Male certo eterno, ma qui presentato in maniera francamente banalotta, tutta all spectacle, dove la capacità di approfondimento è pari a zero. Non per riproporre Bergman o Bunuel, ma un film così(come altri della serie, intendendo Hayy Potter allargato...)non era necessario. Altrimenti la "magia"che percorre secoli di storia della cultura, da Alberto Magno a Telesio, Bruno, Campanella, Agrippa di Nettesheim, Paracelso e oltre, almeno fino a Robert Fludd e a tutta la tradizione alchemica e poi esoterica(da non confondersi con io mero occultismo)sembra proprio non solo dimenticata, ma completamente dismessa, perduta per strada. C'è poi la noiosa questione della paternità e della stirpe, che viene riproposta sempre quando si parla di"maghi"(intesi però nel senso anzidetto, non in quello della cultura), Una "quaestio"obsoleta, noiosa se ripetuta all'infinito. Più in generale, il plot del film è francamente debole, abborracciato, qausi un"gigante dai piedi d'argilla". El Gato
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silvia peterlana
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domenica 8 settembre 2019
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domanda
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Rileggendo i commenti ho trovato quello di opidum. Scrive che Newt sembra un insufficiente mentale (e dimenticando la I tra la C e la E!!). Sembra che lo voglia deridere.
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xiaoma
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venerdì 16 agosto 2019
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che noia...
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Il primo capitolo di questa serie spin-off non mi fece gridare al miracolo ma almeno si poneva diversamente rispetto alle solite formule magiche a colpi di bacchetta. I Crimini di Grindelwald parte molto bene facendo pensare ad un interessante sviluppo spymovie magico, ma ecco il tutto sgonfiarsi ed appiattirsi a metà film con i soliti schemi e de-ja vu potteriani, amati e piaciuti all'epoca ma ormai prevedibilissimi. Nemmeno la bravura di Depp e Redmayne, nei rispettivi ruoli di Grindelwald e Newt, riesce a tenere viva la scena, nonostante gli ottimi costumi ed effetti. Antagonista sulla falsariga di Voldemort, forse più "politico" ma anche ciò non rende personaggio e racconto più accattivanti.
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Il primo capitolo di questa serie spin-off non mi fece gridare al miracolo ma almeno si poneva diversamente rispetto alle solite formule magiche a colpi di bacchetta. I Crimini di Grindelwald parte molto bene facendo pensare ad un interessante sviluppo spymovie magico, ma ecco il tutto sgonfiarsi ed appiattirsi a metà film con i soliti schemi e de-ja vu potteriani, amati e piaciuti all'epoca ma ormai prevedibilissimi. Nemmeno la bravura di Depp e Redmayne, nei rispettivi ruoli di Grindelwald e Newt, riesce a tenere viva la scena, nonostante gli ottimi costumi ed effetti. Antagonista sulla falsariga di Voldemort, forse più "politico" ma anche ciò non rende personaggio e racconto più accattivanti. Sceneggiatura appesantita da dialoghi non sempre utili alla comprensione della linea narrativa. Film cash-grab che avrebbe potuto fare molto di più, attori davvero sprecati, quando gli attori non sono favolosi una storia interessante può rendere il film godibile, ma quando la storia stessa è buttata lì nemmeno i grandi dello schermo possono evitare noia e monotonia.
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onufrio
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lunedì 17 giugno 2019
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tanta confusione
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Tanta carne al fuoco, anche troppa, che sin dall'inizio confonde lo spettatore e non lo invoglia di certo a tenere il ritmo caotico e l'ingresso costante in scena di personaggi su personaggi, e poi le scene d'azione, e poi nuovi animali fantastici, e Grindelwald e Silente da giovane e Credence e tanti altri. Insomma: tanto rumore per nulla, o meglio, tanti protagonisti che rimangono lì, sulla copertina, senza essere analizzati del tutto. Animali Fantastici continua a non decollare, rimane a bassa quota e delude lo spettatore; un vero peccato, un lavoro che al momento appare inutile. Riuscirà a riprendersi? Il terzo capitolo ce lo dirà...
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felicity
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giovedì 4 aprile 2019
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un film inutilmente intricato
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Al secondo giro, la saga di Animali Fantastici si trasferisce a Parigi e si avvita in una narrazione piuttosto contorta, immersa in un tono cupo e a volte claustrofobico.
Le esplosioni fantasy sono sporadiche, perché il copione si concentra molto su personaggi, sentimenti, politica, tradimenti e rivelazioni.
Alcuni risvolti vanno a segno, specie quando riguardano personaggi a cui ci si è affezionati, altri rallentano il ritmo forse più del dovuto.
La costruzione della trama è tutt’altro che perfetta, il ruolo dei personaggi mal definito, il nucleo dei riusciti protagonisti del primo film non ben gestito.
Molto del film gira intorno alla ricerca di un’identità, ma lo fa in un modo così contorto e artificiosamente confuso e fumoso da compromettere seriamente la comprensione di tutti gli eventi e le motivazioni a una prima visione.
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Al secondo giro, la saga di Animali Fantastici si trasferisce a Parigi e si avvita in una narrazione piuttosto contorta, immersa in un tono cupo e a volte claustrofobico.
Le esplosioni fantasy sono sporadiche, perché il copione si concentra molto su personaggi, sentimenti, politica, tradimenti e rivelazioni.
Alcuni risvolti vanno a segno, specie quando riguardano personaggi a cui ci si è affezionati, altri rallentano il ritmo forse più del dovuto.
La costruzione della trama è tutt’altro che perfetta, il ruolo dei personaggi mal definito, il nucleo dei riusciti protagonisti del primo film non ben gestito.
Molto del film gira intorno alla ricerca di un’identità, ma lo fa in un modo così contorto e artificiosamente confuso e fumoso da compromettere seriamente la comprensione di tutti gli eventi e le motivazioni a una prima visione.
Il risultato è solo un film troppo intricato.
Rimane una performance convincente di un Depp ancora in forma.
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