yurigami
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domenica 26 ottobre 2014
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triste ma vero
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molto bello, firmato Penn, film crudo e cinico, proprio come lo è la vita in certi casi.
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filippo catani
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mercoledì 9 maggio 2012
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due fratelli
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Un giovane sceriffo di provincia cerca di inserire nella comunità il problematico fratello perdipiù reduce dal Vietnam. Lo sceriffo cercherà in ogni modo di cercare di raddrizzare la strada percorsa dal fratello che però, ogni volta, sceglie sempre il percorso sbagliato.
Cupo e a tinte forti il film d'esordio alla regia di Sean Penn. La storia è veramente dolorosa e toccante e mette in scena il dramma di un uomo che non riesce a ricomporre la propria famiglia o quantomeno a riuscire a fare andare tutti d'accordo. Questo perchè la sua buona volontà si scontra con la ribellione e l'inclinazione all'autodistruzione del fratello che non fa altro che collezionare ubriacature e soggiorni in prigione.
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Un giovane sceriffo di provincia cerca di inserire nella comunità il problematico fratello perdipiù reduce dal Vietnam. Lo sceriffo cercherà in ogni modo di cercare di raddrizzare la strada percorsa dal fratello che però, ogni volta, sceglie sempre il percorso sbagliato.
Cupo e a tinte forti il film d'esordio alla regia di Sean Penn. La storia è veramente dolorosa e toccante e mette in scena il dramma di un uomo che non riesce a ricomporre la propria famiglia o quantomeno a riuscire a fare andare tutti d'accordo. Questo perchè la sua buona volontà si scontra con la ribellione e l'inclinazione all'autodistruzione del fratello che non fa altro che collezionare ubriacature e soggiorni in prigione. Anche quando pare ormai aver messo la testa a posto anche grazie all'incontro con una (problematica ovviamente) ragazza, l'uomo perde la testa. Ottima interpretazione per i due protagonisti più defilata la Golino mentre il ruolo della Arquette appare un po' troppo estremo.
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luca scialò
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domenica 27 giugno 2010
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storia di fratelli agli antipodi
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I fratelli Roberts vivono agli antipodi: uno fa il poliziotto, ha moglie e un figlioletto, l'altro è un galeotto che vive ai limiti della legalità, spesso oltrepassando anche il limite della leicità. Il primo cerca di rimetterlo sulla giusta strada. Film intenso che però di tanto in tanto calca la mano, diventa banale, vuole toccare il cuore ma lo sfiora. Apprezabile il lavoro di Sean Penn alla regia, il quale però dovrebbe cercare di diluire un pò l'eccesiva intensità che vuole dare al film.
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tibrando
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domenica 17 gennaio 2010
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primi passi...
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Ogni carriera inizia con una prima. Sono d'accordo: tecnicamente molto discutibile, lungo. Ma alla fine lascia il segno dentro, un senso di desolazione e solitudine che persiste accompagnato scena dopo scena da una colonna sonora capace di creare una vera sinergia con le immagini. Percorso ad ostacoli teso e ricco di emozione dove si intravede quella che sarà l'impronta del regista Sean Penn.
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il conte di montecristo
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mercoledì 29 aprile 2009
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bello
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Un gran film, grandi attori. Vale il prezzo del biglietto anche solo il dialogo fra i due fratelli al bar, "là fuori c'è la famiglia, qua c'è la pazzia. Un film ben raccontato, ottimi dialoghi, insomma un ottimo film. Da vedere.
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simplicius
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venerdì 17 ottobre 2008
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film molto brutto
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il film in questione è molto brutto, diretto da sean penn attore valido ma scomparso nel suo stesso ego di fare film impegnati come regista e come attore).
quesa pelicola è troppo lenta, personaggi scollati fra loro.
che spreco
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franz manzitti
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domenica 5 ottobre 2008
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farinotti, morandini e c. a lavorare!
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bisognerebbe che chi ha scritto la recensione di indian runner andasse un po' a lavorare invece che scrivere...
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pep82
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domenica 4 maggio 2008
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meglio dei suoi successivi lavori alla regia.
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Premetto, apprezzo abbastanza Sean Penn come attore, anche se non stravedo per lui come tanti oggi fanno un po' per moda; non credo però che sia un buon regista.
Sto vedendo a puntate l'ultimo lavoro, "Into the wild", mi mancano gli ultimi 45 min...cavolo, spero di riuscirli a sostenere per poterne dare un giudizio complessivo; "La promessa" si lascia guardare tranquillamente, ma tutto sommato è un film da cassetta.
Detto ciò, ho premiato "lupo solitario" con tre stelle, perchè almeno sembra abbastanza onesto, senza filtri, gli attori, a parte la Golino, se la cavano (anzi la Arquette mi è piaciuta tanto), ed il tema, quello fin troppo abusato del reduce del Vietnam per di più ribelle, si sviluppa senza troppe esagerazioni.
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Premetto, apprezzo abbastanza Sean Penn come attore, anche se non stravedo per lui come tanti oggi fanno un po' per moda; non credo però che sia un buon regista.
Sto vedendo a puntate l'ultimo lavoro, "Into the wild", mi mancano gli ultimi 45 min...cavolo, spero di riuscirli a sostenere per poterne dare un giudizio complessivo; "La promessa" si lascia guardare tranquillamente, ma tutto sommato è un film da cassetta.
Detto ciò, ho premiato "lupo solitario" con tre stelle, perchè almeno sembra abbastanza onesto, senza filtri, gli attori, a parte la Golino, se la cavano (anzi la Arquette mi è piaciuta tanto), ed il tema, quello fin troppo abusato del reduce del Vietnam per di più ribelle, si sviluppa senza troppe esagerazioni.
I difetti sono un'infinità: la regia palesemente ispirata ad Oliver Stone, la prevedibilità della colonna sonora, i banali paralleli tra l'indiano, altro stereotipo di libertà, ed il protagonista, ecc...
Sul finale, funziona l'immagine strappalacrime del fratello-bambino che esce dall'auto, anche se un pizzico patetica.
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maus
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sabato 9 febbraio 2008
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onesto
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un film pieno di cose interessanti ma che non riesce a trovare un centro focale. si perde durante la storia in mille distrazioni inutili. comunque ha il suo valore, e sean penn promette bene come regista. ... infatti poi ha mantenuto ampiamente. la golino... meglio lasciar perdere!
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rick
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lunedì 8 ottobre 2007
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la vita è bella, frank!
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Uno di quei film a cui chi si occupa di cinema tendenzialmente attribuisce una sufficienza piena e valida, ma non di più. Per molte ragioni: chi per la regia esordientemente ispirata sì, ma troppo lenta e troppo feroce di Penn; una ferocia di cui si avverte l'incapacità di trattare e dirigere esaudientemente i molti, gravi e intensi argomenti, secondo il ritmo giusto. C'è chi trova la colonna sonora -, molto rock -, a tratti esagerata, forse inopportuna. Intensa anche quella, suggerirei a questo punto. Chi trova semplicemente la Golino plastica e fiacca, più adatta nella vita a dare ripetizioni di inglese che a recitare...insomma, poco intensa. E c'è anche chi la condidera una pellicola iconoclasta, fondamentalmente icàstica, che si faccia leva su ciò, sul potere d'un immagine e d'un contesto forte o come è intitolato il commento precedente "nudo e crudo".
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Uno di quei film a cui chi si occupa di cinema tendenzialmente attribuisce una sufficienza piena e valida, ma non di più. Per molte ragioni: chi per la regia esordientemente ispirata sì, ma troppo lenta e troppo feroce di Penn; una ferocia di cui si avverte l'incapacità di trattare e dirigere esaudientemente i molti, gravi e intensi argomenti, secondo il ritmo giusto. C'è chi trova la colonna sonora -, molto rock -, a tratti esagerata, forse inopportuna. Intensa anche quella, suggerirei a questo punto. Chi trova semplicemente la Golino plastica e fiacca, più adatta nella vita a dare ripetizioni di inglese che a recitare...insomma, poco intensa. E c'è anche chi la condidera una pellicola iconoclasta, fondamentalmente icàstica, che si faccia leva su ciò, sul potere d'un immagine e d'un contesto forte o come è intitolato il commento precedente "nudo e crudo". Insomma, in generale confusa, quanto probabilmente il lupo solitario del film, Frank, interpretato da Viggo Mortensen. Io trovo che indubbiamente il peso dei temi non sia semplice da gestire, nemmeno per un regista che non è al suo primo film, ma credo che invece Sean Penn abbia preso in pieno, al di là di quelli che possono essere "dettagli" tecnocratici di cinepresa, l'atmosfera e soprattutto, in quanto miglior attore vivente qual'è, lo stato d'animo e la condizione esistenziale dei suoi personaggi e parlo in special modo di Morse e Mortensen. Uno dei meriti del regista è l'interpretazione stessa dei suoi attori e il risultato in questo caso, per me, è più, ma di molto, che sufficiente, come valutano invece "The Indian Runner"... Non è uno di quei "reportages" cinematografici oleografici e ordinati; ecco io penso che un'accezione adatta per questo film sia "disordinato", ma nel senso alchemico del termine, cioè parla del disordine cosmico, del mal di vivere, della difficolta e pesantezza della realtà, della voglia di cambiare, di essere "migliori", d'un diffuso arrivismo idealista che si perde nell'auto-distruzione e commiserazione la quale non durerà per molto..perchè la disperazione diverrà frustrazione e questa rancore e odio che arderanno in una furia cieca. Infondo il dissidio tra i duei fratelli è un contrasto tra logos e caos, lo scontro tra società e individuo, tra ragione e istinto, tra fede e passione. Insomma, tante sono diversamente le mie ragioni per cui adoro questo film. Ma se devo dirne una è che è molto vicino al pubblico giovanile. Lo spettatore e sottolineo soprattutto giovane, è diviso fra i due protagonisti, si sente al contempo il fratello "poliziotto" e il fratello "ribelle". C'è una tensione fortissima e in particolare un rapporto vivo e crescente tra il regista e il suo interlocutore: noi. Si avverte nel finale il desiderio di rompere l'elusione, forte quanto la rabbia folle del protagonista nel rompere la sedia in testa al barista. Si vuole rompere qualcosa, si sente la pulsione di spaccare il mondo, o un mondo. Il dolore è conpenetrante e vivo. Non c'è soluzione oggettiva e chiara, anzi, e ordinata, bensì solo delirio e scelta. Il sentimento d'impotenza emerge in maniera conglomerante e totale. L'espressività dei caretteri umani, per caso o no, è tenuta a freno da un'intenzione prima e ultima del regista a mio avviso...quella di trasmettere quel paradosso sostanziale che anima l'essere umano. Importante, questo film è importante. " La speranza sopravvive però, in Tagore: << EVERY NEW CHILD BORN BRINGS THE MESSAGE THAT GOD IS NOT YET DISCOURAGED OF MAN >>.
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