belliteam
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mercoledì 10 giugno 2020
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c'e' dentro proprio tutto scorsese
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Frank Sheeran (Robert De Niro) veterano di guerra, fa' l'autista... e l'imbianchino (metafora) di case; da qui si sviluppa tutta la sua storia di Gangster, fatta di incontri, di regolazione di conti, di massacri, in cui ritroviamo tutta la cinematografia di Martin Scorsese.
Con un cast di altissimo livello (citiamo tra gli altri Al Pacino e Joe Pesci), il regista americano ci porta x piu' di 3 ore a spasso nella storia degli Stati Uniti d'America, dalla baia dei porci, all'omicidio di Kennedy, accompagnando Frank Sheeran nella sua scalata al successo, da scagnozzo ai vertici della gerachia mafiosa di quegli anni. Segnalazione particolare x il "trucco" e per l'ambientazione del film, con una ricostruzione fedele degli Usa anni 60;
Un film assolutamente da vedere, senza farsi spaventare dalla durate piu' da serie tv che da lungometraggio.
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gattoquatto
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domenica 12 aprile 2020
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operazione commerciale
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Scorsese riunisce un cast di attori fuoriclasse ma ormai anziani per riprodurre un’epopea di gangster in stile “Quei bravi ragazzi”. Purtroppo gli attori, seppure ringiovaniti digitalmente, sono troppo vecchi per i ruoli assegnati, con un effetto surreale e (in alcune scene di violenza concitata) addirittura grottesco. In questo modo la trama diventa poco credibile. Il film poi è lunghissimo (oltre 3 ore!) e alla fine risulta piuttosto pesante. Tecnica e nomi non bastano a giustificare un progetto che sa tanto di speculazione commerciale.
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mattia belloccio
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domenica 12 aprile 2020
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il mio primo scorsese
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Essendo il mio primo film di Scorsese e non conoscendo il genere e i metodi cinematografici da lui utilizzati, cerco di considerarmi meno critico e più comprensibile, adottando un metodo di giudizio per lo più soggettivo. A me, il film non è piaciuto con questo però non sto dicendo che sia un brutto film, perché il film è qualitativamente bello. Ammetto che da un cast corale composto da quel magnifico ed esperto trio, le mie aspettative erano tante. Un buon montaggio, ma non ho apprezzato l'utilizzo molto frequente della colonna sonora, l'ho ritenuta al quanto ridondante. Però penso sia una caratteristica di Scorsese, considerato che con quel poco che ho visto di the walf of wall street ho notato che nelle scene in cui c'è un narratore esterno in prima persona, la musica c'è sempre, accompagnata da una sequenza di montaggi molto fluida.
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Essendo il mio primo film di Scorsese e non conoscendo il genere e i metodi cinematografici da lui utilizzati, cerco di considerarmi meno critico e più comprensibile, adottando un metodo di giudizio per lo più soggettivo. A me, il film non è piaciuto con questo però non sto dicendo che sia un brutto film, perché il film è qualitativamente bello. Ammetto che da un cast corale composto da quel magnifico ed esperto trio, le mie aspettative erano tante. Un buon montaggio, ma non ho apprezzato l'utilizzo molto frequente della colonna sonora, l'ho ritenuta al quanto ridondante. Però penso sia una caratteristica di Scorsese, considerato che con quel poco che ho visto di the walf of wall street ho notato che nelle scene in cui c'è un narratore esterno in prima persona, la musica c'è sempre, accompagnata da una sequenza di montaggi molto fluida. Ma sta di fatto che in questo film è pieno di questa tipologia di scene e ancora non sono di mio gradimento e forse mi ci devo abituare. La sceneggiatura non l'ho apprezzata, dialoghi lenti, poco sponatei e a differenza di molti film non creano suspence, anzi a metà film mi stavo addomentando, giacché io sia abituato alla sceneggiatura di Tarantino, la quale è DOC in un qualsiasi categoria di film. La non candidatura all'oscar in tale categoria non mi sorprende. La prestazione di Robert de Niro penso sia stata una delle migliori, sicuramente migliore di quella del suo collgea Al Pacino, di fatti non mi capacito come quest'ultimo abbia avuto l'onore di una candidatura all'oscar, mentre la prestazione di De Niro sia rimasta nell'ombra. Forse causa di ciò può essere la categoria differente e di conseguenza anche le diverse candidature, ma buh. Joe Pesci molto bravo. Scenografia mi è piaciuta. Fotografia così così. Concludo e ribadisco che è il mio primo film di Scorsese e dopo aver visto tutto il film attuo un giudizio soggettivo, nel quale tengo conto delle scelte che il regista ha voluto adoperare e che secondo me calzano a pennello con quel modello di film che egli voleva sfornare.
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johseph
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mercoledì 18 marzo 2020
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ennesima sinfonia di scorsese
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Non capivo perché mi stessi annoiando durante la visione. Il film è bello lungo, questo già lo sapevo. Ho guardato tutto il film nella speranza che arrivasse un momento ironico, come i siparietti di Pesci in Quei bravi ragazzi, ma miente. Poi, incredibilmente, a 10 minuti dalla fine ho realizzato e messo insieme i pezzi. Che botta di film ragazzi. Lento ma costruito a mestiere. Ohh Scorsese, bisognerebbe clonarti. Finale epico.
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sartamatta
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lunedì 16 marzo 2020
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noioso
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Film noioso di cui non sentivamo il bisogno.
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lunedì 16 marzo 2020
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noioso
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noioso
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lorenzo65
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domenica 2 febbraio 2020
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quei bravi e vecchi ragazzi con i capelli tinti
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Unica cosa positiva del film è che probabilmente Scorsese smetterà di fare sempre lo stesso film. Facile invecchiare un attore molto più difficile togliergli 20-30 anni. Un De Niro goffo e improbabile nel ruolo del giovane malavitoso. Capelli tinti talmente finti da spruzzare tinta ovunque in 4K. Ma la tinta per le rughe e le borse sotto agli occhi non esistono neanche per i migliori truccatori. Insomma la solita storia dell'italo americano che si fa strada a suon di truffe e omicidi. Tutto in un film lungo troppo lungo da puzzare di stantio. Peccato che non grandi attori e registi non capiscano quando è ora di finire di fare il verso a se stessi. Assurde le nomination.
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Unica cosa positiva del film è che probabilmente Scorsese smetterà di fare sempre lo stesso film. Facile invecchiare un attore molto più difficile togliergli 20-30 anni. Un De Niro goffo e improbabile nel ruolo del giovane malavitoso. Capelli tinti talmente finti da spruzzare tinta ovunque in 4K. Ma la tinta per le rughe e le borse sotto agli occhi non esistono neanche per i migliori truccatori. Insomma la solita storia dell'italo americano che si fa strada a suon di truffe e omicidi. Tutto in un film lungo troppo lungo da puzzare di stantio. Peccato che non grandi attori e registi non capiscano quando è ora di finire di fare il verso a se stessi. Assurde le nomination. Forse le hanno date per la carriera...
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felicity
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mercoledì 29 gennaio 2020
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emoziona in un modo che spaventa
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The Irishman è un gigantesco, colossale, sepolcrale finale di partita. Una fluviale narrazione punteggiata da matrimoni e battesimi girati al ralenti, messi in scena come momenti onirici e allucinati, ma che si rivela un funerale interminabile in cui ci si incrocia in attesa del proprio turno. Una seduta spiritica in cui i pochi sopravvissuti sono ombre, uomini-fantasma prigionieri del loro passato.
Probabilmente il film sulla criminalità organizzata meno sentimentale di Scorsese, e per questo più intenso. A Scorsese non interessano i fatti, non gli sono mai interessati, ma i sentimenti. The Irishman è pieno di riferimenti ai suoi film precedenti, ma alla fine ci porta in un altrove nuovo e potente.
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The Irishman è un gigantesco, colossale, sepolcrale finale di partita. Una fluviale narrazione punteggiata da matrimoni e battesimi girati al ralenti, messi in scena come momenti onirici e allucinati, ma che si rivela un funerale interminabile in cui ci si incrocia in attesa del proprio turno. Una seduta spiritica in cui i pochi sopravvissuti sono ombre, uomini-fantasma prigionieri del loro passato.
Probabilmente il film sulla criminalità organizzata meno sentimentale di Scorsese, e per questo più intenso. A Scorsese non interessano i fatti, non gli sono mai interessati, ma i sentimenti. The Irishman è pieno di riferimenti ai suoi film precedenti, ma alla fine ci porta in un altrove nuovo e potente.
E' una storia vasta, turbolenta e triste, che affronta un ampio arco di storia dal 1950 ai primi anni 2000, in un complesso intreccio di vita e morte.
The Irishman è la storia dei suoi personaggi, ma anche quella di un’era. Raccontata in modo dettagliato, meticoloso, piena di riferimenti alla cronaca reale come non è mai capitato.
Il film è un vero esempio di cinema di qualità, grazie alle sue carrellate sinuose, al montaggio fluido e agli ambienti e costumi, che evocano un’America e un regno cinematografico ormai svanito.
The Irishman è il classico film che diventa più bello ogni volta che si riguarda, pur colpendo alla prima visione, probabilmente è il film di gangstar più toccante della storia del cinema.
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savatore
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lunedì 13 gennaio 2020
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scorsese non sbaglia un colpo
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L'eterno Martin Scorsese ci propone un film ambizioso, curato nei minimi particolari (dai dettagli dei costumi a quelli dei volti ringiovaniti dei protagonisti) e lo fa servendosi delle icone assolute dei gangster movies : Al Pacino, Robert de Niro e Joe Pesci che in oltre tre ore di pellicola ci illustrano un'epopea di storia americana legata a mafia e sindacato. Grazie all'assoluta abilità con la macchina da presa di Scorsese, da una storia monumentale e incalzante, da una carismatica interpretazione di Al Pacino nei panni del potentissimo sindacalista Jimmy Hoffa, quest'opera testamentaria non solo rappresenta l'apice del cinema Hollywoodiano degli ultimi tempi, ma è già un cult capostipite dell'intero genere.
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L'eterno Martin Scorsese ci propone un film ambizioso, curato nei minimi particolari (dai dettagli dei costumi a quelli dei volti ringiovaniti dei protagonisti) e lo fa servendosi delle icone assolute dei gangster movies : Al Pacino, Robert de Niro e Joe Pesci che in oltre tre ore di pellicola ci illustrano un'epopea di storia americana legata a mafia e sindacato. Grazie all'assoluta abilità con la macchina da presa di Scorsese, da una storia monumentale e incalzante, da una carismatica interpretazione di Al Pacino nei panni del potentissimo sindacalista Jimmy Hoffa, quest'opera testamentaria non solo rappresenta l'apice del cinema Hollywoodiano degli ultimi tempi, ma è già un cult capostipite dell'intero genere. Con questo CAPOLAVORO,Scorsese,Al Pacino e Pesci si collocano di diritto nell'Olimpo del Cinema Mondiale.
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