The Irishman |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Harvey Keitel.
continua»
Titolo originale The Irishman.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 209 min.
- USA 2019.
- Cineteca di Bologna
uscita lunedì 4 novembre 2019.
MYMONETRO
The Irishman
valutazione media:
4,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I gangster di Scorsese sul viale del tramonto
di Emiliano Morreale La Repubblica
Attesissimo ritorno di Scorsese nel suo mondo, quello della malavita italoamericana di un tempo, in una produzione Netflix (in sala in Italia dal 4 al 6 novembre e in streaming dal 27). Il mondo di Quei bravi ragazzi e Casino, con i suoi attori prediletti richiamati in servizio, da De Niro a Harvey Keitel a Joe Pesci, più Al Pacino nel ruolo di Jimmy Hoffa, potente boss del sindacato dei trasporti. La storia, vera, è quella del braccio destro di Hoffa, il killer Frank (DeNiro), di origini irlandesi. Siamo tra la fine degli anni 50 e gli anni 90, sul consueto tappeto sonoro di canzoni d' epoca e trasportati da movimenti di macchina avvolgenti. Scorsese sembra riprendersi quanto ha insegnato a tanto cinema e a tanta serialità contemporanea, in una specie di auto- Bignami: e conferma che, in questo campo, è sempre il più bravo di tutti. Ma se negli altri film la frenesia del suo stile esprimeva la prossimità a un mondo, l'identificazione allucinata e la resa da dentro della follia, oggi il vecchio regista sembra guardare da lontano. I personaggi non sono più dei suoi doppi perversi e quindi il racconto si amplia, intreccia la Baia dei Porci o il Kossovo: non autoanalisi, ma Storia. I suoi protagonisti hanno dismesso il pathos e la paranoia, non hanno neanche più il peso del rimorso e del pentimento e le donne si limitano a guardarli capendo e a volte giudicando. Su tutto aleggia il fantasma della vecchiaia: fin dalla prima scena, un lungo movimento di macchina in un ospizio sulle note di In the Still of the Night, Scorsese racconta la disillusione. I suoi attori sono anziani, e nonostante gli effetti speciali lo si sente anche quando interpretano i personaggi da giovani, bolsi e affaticati: Scorsese lo sa, e ci gioca. Infatti, d'un tratto, la furia registica si calma, la scena clou che segna il destino del protagonista è girata in maniera secca, senza enfasi, quasi documentaria, e da allora tutto diventa l'elegia di uno squallore.
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