bibob
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martedì 4 luglio 2023
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ancora????
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eeeeh se ne sentiva la mancanza, del milionesimo film in cui una fotomodella fa a pezzi cento energumeni in base a non si capisce quale legge fisica! e chi l'aveva mai visto un film così, con una protagonista indistruttibile che non si capisce perché ha la superforza e la supervelocità di un supereroe! ora sì che abbiamo visto roba nuova e che non dà un fastidio insopportabile per quanto è irreale! (tutto moooolto ironico eh!)
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samanta
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lunedì 17 aprile 2023
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che confusione !
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Anna è un film thriller d'azione uscito nel 2019 e dato recentemente in TV, la regia è di Luc Besson che è anche lo sceneggiatore e il produttore. Besson è un protagonista del cinema per le sue molteplici e prolifiche attività (anche in USA) nel cinema, reduce come regista da Valerian e la vita dei mille pianeti, pur con incassi notevoli per gli eccessivi costi ha conseguito un deficit di oltre 100 milioni di $ e con una critica non del tutto favorevole (personalmente ho attribuito 3 stelle).
[Spoiler] Il film la cui ambientazione inizia nella Mosca del 1995 ha come soggetto la lotta tra la CIA e il KGB, Anna (Sasa Luss attrice russa) è una giovane donna derelitta e drogata, amante di un piccolo criminale, violento e incapace, durante una rapina viene ferita, ma si ritrova nelle grinfie del KGB e un suo ufficiale Alex (Luke Evans) vede in lei buone possibilità e la sottopone per un anno a un duro addestramento ritenendola capace di essere un agente operativo, lei accetta per un periodo di 5 anni e assegnata al dipartimento diretto dalla cinica Olga (Helen Mirren) che per metterla alla prova l'incarico di uccidere in un ristorante un trafficante consegnandole una pistola scarica, Anna se la cava benissimo uccidendo non solo il trafficante e sottraendogli un cellulare prezioso ma anche una ventina di persone accorse in aiuto (!).
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Anna è un film thriller d'azione uscito nel 2019 e dato recentemente in TV, la regia è di Luc Besson che è anche lo sceneggiatore e il produttore. Besson è un protagonista del cinema per le sue molteplici e prolifiche attività (anche in USA) nel cinema, reduce come regista da Valerian e la vita dei mille pianeti, pur con incassi notevoli per gli eccessivi costi ha conseguito un deficit di oltre 100 milioni di $ e con una critica non del tutto favorevole (personalmente ho attribuito 3 stelle).
[Spoiler] Il film la cui ambientazione inizia nella Mosca del 1995 ha come soggetto la lotta tra la CIA e il KGB, Anna (Sasa Luss attrice russa) è una giovane donna derelitta e drogata, amante di un piccolo criminale, violento e incapace, durante una rapina viene ferita, ma si ritrova nelle grinfie del KGB e un suo ufficiale Alex (Luke Evans) vede in lei buone possibilità e la sottopone per un anno a un duro addestramento ritenendola capace di essere un agente operativo, lei accetta per un periodo di 5 anni e assegnata al dipartimento diretto dalla cinica Olga (Helen Mirren) che per metterla alla prova l'incarico di uccidere in un ristorante un trafficante consegnandole una pistola scarica, Anna se la cava benissimo uccidendo non solo il trafficante e sottraendogli un cellulare prezioso ma anche una ventina di persone accorse in aiuto (!). Vassiliev (Eric Gordon) capo del KGB approva il suo arruolamento ma non onora il limite di 5 anni e Anna che nel frattempo è diventata amante di Alex è inviata a Parigi per fare la modella presso un'agenzia e diventa, in omaggio al pensiero unico, l'amante di una collega Maude (Lela Bova) e per non farsi mancare nulla ammazza 27 persone. Alla fine viene scoperta dall'agente CIA Miller (Cillian Murphy) che diventa il suo amante e la convince ad uccidere Vassiliev e così lei provvede riuscendo a fuggire dalla sede del KGB, in realtà era stata contatta da Olga che l'aveva convinta ad uccidere Vassilev per prendere il suo posto. Anna nel finale ricatta Miller e Olga, contratta la sua libertà restituendo 2 chiavette di computer che aveva sottratto a CIA e KGB e sparisce pur amando Miller e Alex.
Il film non è convincente ed è girato con un vortice di flashback e flash forward, creando non solo una trama confusa ma scombussolando l'attenzione dello spettatore senza acuirgli la suspence. Alcune scene sono inverosimili e ridicole come la scena del ristorante da cui sbucano non si sa da dove decine di agenti, o la scena in cui Anna uccide Vassiliev mentre giocano a scacchi (!) riuscendo a fuggire dalla sede del KGB uccidendo non meno di 50 agenti e malmenandone una ventina; il fatto è che Anna è una modella che pesa 50 kg. e picchia colossi da 100 kg addestrati dal KGB come se fossero bambini. Il capo del KGB in URSS era un potente uomo politico membro del Politburo (Andropov, Beria, Dzerzinskiy) possibile che Vassiliev avesse un ufficetto modesto con una vecchia segretaria ottusa? Stereotipi i vari personaggi, il film è supportato poi da una modesta recitazione, il giudizio purtroppo vale per la brava Helen Mirren completamente fuori parte, Sasa Luss (pochi film all'attivo tra cui Valerian) è bellissima ma non sa recitare, i 2 amanti maschi Luke Evans ( modesto attore cinematografiche con numerosi film: I 3 moschettieri, La bella e la bestia) Cillian Murphy (Il cavaliere oscuro) recitano senza infamia e senza lode. Besson ha replicato senza azzeccare la sceneggiatura lo stesso cliché dell'agente segreto donna già visto con Atomica Bionda e Red Sparrow (in quest'ultimo film Charlotte Rampling dirigente KGB assomiglia a Helen Mirren), ma i risultati sono insufficienti.
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inesperto
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venerdì 29 ottobre 2021
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solito besson...
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Negli ultimi tempi c'è un'inflazione di spie superbelle e supertoste al cinema (Red Sparrow, Atomica bionda...). Tuttavia, la trama è, su per giù, sempre la stessa, e dopo un po' la cosa stanca... Diamo merito a Besson d'essere stato il capostipite del genere con Nikita, per carità, ma proprio per ciò risulta inspiegabile la scelta di mettere su pellicola anche quest'ultima fatica, senza variarne apprezzabilmente l'intreccio. Appare, inoltre, poco credibile che 45 kg di fanciulla possano mai mettere a sedere (uno dopo l'altro) una sfilza di omoni che vanno dai 90 ai 100 kg... Forse era da giocare più sulle astuzie che sulla lotta.
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Negli ultimi tempi c'è un'inflazione di spie superbelle e supertoste al cinema (Red Sparrow, Atomica bionda...). Tuttavia, la trama è, su per giù, sempre la stessa, e dopo un po' la cosa stanca... Diamo merito a Besson d'essere stato il capostipite del genere con Nikita, per carità, ma proprio per ciò risulta inspiegabile la scelta di mettere su pellicola anche quest'ultima fatica, senza variarne apprezzabilmente l'intreccio. Appare, inoltre, poco credibile che 45 kg di fanciulla possano mai mettere a sedere (uno dopo l'altro) una sfilza di omoni che vanno dai 90 ai 100 kg... Forse era da giocare più sulle astuzie che sulla lotta. Ciò detto, il film si guarda, un paio d'ore di stacco le concede pure piacevolmente, però non lascia tracce del suo passaggio.
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(di gbavila)
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felicity
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martedì 17 agosto 2021
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realizzato senza entusiasmo
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Anna è un film di routine con cui Besson torna alla sua formula più fortunata, quella della donna d’azione bellissima e letale, per raccontare le vicende di una supermodella che in realtà lavora come sicario per il KGB. Ma lo fa senza un minimo di voglia di dire qualcosa di nuovo e, anzi, non solo recuperando premessa e svolgimento di Nikita, ma addirittura andando dietro spudoratamente allo stile di John Wick e Atomica Bionda. Quello che un tempo era il maestro di questo cinema diventa qui un allievo diligente ma blando. Questo non vuol dire che abbia perso la mano: le scene d’azione sono comunque dignitose e cristalline. Ma sono realizzate senza entusiasmo, contando solo sul mestiere.
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Anna è un film di routine con cui Besson torna alla sua formula più fortunata, quella della donna d’azione bellissima e letale, per raccontare le vicende di una supermodella che in realtà lavora come sicario per il KGB. Ma lo fa senza un minimo di voglia di dire qualcosa di nuovo e, anzi, non solo recuperando premessa e svolgimento di Nikita, ma addirittura andando dietro spudoratamente allo stile di John Wick e Atomica Bionda. Quello che un tempo era il maestro di questo cinema diventa qui un allievo diligente ma blando. Questo non vuol dire che abbia perso la mano: le scene d’azione sono comunque dignitose e cristalline. Ma sono realizzate senza entusiasmo, contando solo sul mestiere.
Molto più interessante la struttura del film, che continua a saltare avanti e indietro nel tempo come un puzzle. Besson ci racconta un pezzo di storia, lasciando volutamente dei buchi qua e là, per poi tornare indietro e riempirli di rivelazioni che ci costringono a rimettere tutto in discussione. Non è male, anche se alla lunga Besson ne abusa e il giochino inizia a diventare prevedibile. Ogni volta che una situazione non trova risoluzione, hai già capito che subito dopo ti verrà contestualizzata con un flashback. Il che toglie anche slancio al film: non appena c’è un po’ di crescendo, TAAAC, arriva il flashback che ti taglia le gambe come un paio di birrette a stomaco vuoto.
Anche tra il cast nulla da segnalare. L’unica che sembra divertirsi un minimo è Helen Mirren, nei panni della capa di Anna al KGB. Luke Evans e Cillian Murphy staccano l’assegno. Sasha Luss ce la mette veramente tutta, ma non è né Milla Jovovich né Scarlett Johansson. A complicare ulteriormente le cose – se vedrete il film in lingua originale – c’è che Besson si è inventato di far parlare i russi in inglese con l’accento russo ANCHE TRA DI LORO, con relativo effetto comico. Le comparse russe parlano in russo, mentre i tre russi principali – Anna, Alex/Evans e Olga/Mirren – parlano in inglese come i cattivi dei film anni ’80. È una roba talmente gratuita e senza senso da disturbare non poco.
Dopo un prologo nel 1987, Anna si sposta al 1990. Siamo negli ultimi mesi di vita dell’Unione Sovietica, anche se questo dato non avrà mai peso nel film. Anna vive con il suo violento moroso in una stamberga di Mosca. Sono entrambi tossici, lui l’ha tolta dalla strada e ora pretende fedeltà totale. Lei invece sogna una vita migliore e vorrebbe arruolarsi nella marina. All’inizio del film la vediamo compilare la domanda sul suo portatile in salotto.
È il 1990. Anna compila la domanda per arruolarsi in marina su un portatile. Quindi via internet. Non ci sono fili, quindi ha una connessione wireless.
Vi giuro che ci ho messo un po’ per capire cosa non andava in questa scena. Siamo talmente abituati a una situazione del genere nelle nostre vite che questa cosa non salta immediatamente all’occhio, almeno finché non ripensate al “quando”.
E questo è solo l’inizio. Per tutto il resto del film, ambientato sempre nel 1990, toh massimo 1991, Anna maneggia laptop, cellulari Nokia simil-3310 e chiavette USB, lascia messaggi video in risoluzione ridicolmente alta e, a un certo punto, ruba i filmati di un sistema di sorveglianza a circuito chiuso comodamente registrati su un hard disk.
Dopo tutto internet è entrato nelle nostre case da metà anni ’90 e le chiavette USB non c’erano. E comunque no, una tossica in un appartamento di Mosca nel 1990 non poteva avere un laptop.
Le incongruenze sono talmente sfacciate che non posso pensare si tratti di un caso: mi sa di pigrizia veramente allarmante da parte di un regista che fino a un paio di anni fa sembrava avere ancora voglia di vivere.
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alessandro de felice
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lunedì 14 giugno 2021
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besson o nosseb?
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Besson parte da Nikita ed arriva ad Anna in un tour de force negli anni che ripropone sempre lo stesso canovaccio. Una donna ( qui due in effetti perché la Mirren non è da meno a ben vedere) che si fa largo con ogni mezzo in un mondo " cinematograficamente" maschile uscendone vincente. Besson cambia leggermente registro rispetto al passato girando in maniera meno compulsiva e giocando sui piani temporali ( che a ben vedere servono solo per i meno attenti) ma non riuscendo mai ad essere realmente dirompente. La storia scivola via veloce con qualche scena insopportabilmente da videogames più che da cinema e altre, invece, molto prevedibili. Alla fine si salva solo la Mirren ( che potrebbe recitare anche un elenco telefonico restando credibile) a discapito di Evans e Murphy.
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Besson parte da Nikita ed arriva ad Anna in un tour de force negli anni che ripropone sempre lo stesso canovaccio. Una donna ( qui due in effetti perché la Mirren non è da meno a ben vedere) che si fa largo con ogni mezzo in un mondo " cinematograficamente" maschile uscendone vincente. Besson cambia leggermente registro rispetto al passato girando in maniera meno compulsiva e giocando sui piani temporali ( che a ben vedere servono solo per i meno attenti) ma non riuscendo mai ad essere realmente dirompente. La storia scivola via veloce con qualche scena insopportabilmente da videogames più che da cinema e altre, invece, molto prevedibili. Alla fine si salva solo la Mirren ( che potrebbe recitare anche un elenco telefonico restando credibile) a discapito di Evans e Murphy...coppia di bietoloni come pochi. Della Luss, invece, rimarranno poche tracce..a ragione.
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mirko
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sabato 5 giugno 2021
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già visto ma si sostiene ugualmente
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Il film sa di già visto e la trama inoltre presenta una struttura che a me ha fatto storcere il naso :troppi salti temporali non utili ma utili (perché grazie ad essi si vengono a creare dei piccoli colpi di scena non sempre imprevedibili, che però aggiungono un cavolo alla pellicola).
La regia è ottima in poche scene, mediocre o accettabile nella maggior parte.
La sceneggiatura non è sicuramente il punto forte del film.
La recitazione non sempre al massimo ( Helen Mirren ha la meglio).
Il ritmo si sostiene ma stanca a volte con la ripetizione delle sequenze.
A volte appare troppo all'occhio la banalità.
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Il film sa di già visto e la trama inoltre presenta una struttura che a me ha fatto storcere il naso :troppi salti temporali non utili ma utili (perché grazie ad essi si vengono a creare dei piccoli colpi di scena non sempre imprevedibili, che però aggiungono un cavolo alla pellicola).
La regia è ottima in poche scene, mediocre o accettabile nella maggior parte.
La sceneggiatura non è sicuramente il punto forte del film.
La recitazione non sempre al massimo ( Helen Mirren ha la meglio).
Il ritmo si sostiene ma stanca a volte con la ripetizione delle sequenze.
A volte appare troppo all'occhio la banalità.
La somiglianza esagerata ad altre pellicole dello stesso regista non è tanto contemplabile.
Musiche molto belle.
Fotografia non sempre perfetta.
In conclusione questo Anna ( scelta di un nome palindromo) è un film guardabile in una semplice serata di indecisione filmica ma che purtroppo non eccelle nella cinematografia di Besson (peccato.
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marione
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lunedì 22 marzo 2021
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un film (quasi) molto bello
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Mi è piaciuto molto, peccato per un paio di scene di combattimento troppo lunghe in cui la protagonista mette fuori gioco troppi avversari, scene più corte con tre o quattro sgherri neutralizzati sarebbero stati più credibili e tutto il film ne avrebbe tratto vantaggio, risultando più fluido e credibile.
Per il resto mi è sembrato un ottimo film, molto ben interpretato da una apparentemente algida giovane regazza perfettamente a suo agio nel ruolo di donna alla ricerca della sua definitiva emancipazione che combatte solo per se stessa senza altri vincoli o futili motivazioni.
Ottima la regia, la sceneggiatura, la fotografia, le ambientazioni e la recitazione di tutti i co-protagonisti.
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Mi è piaciuto molto, peccato per un paio di scene di combattimento troppo lunghe in cui la protagonista mette fuori gioco troppi avversari, scene più corte con tre o quattro sgherri neutralizzati sarebbero stati più credibili e tutto il film ne avrebbe tratto vantaggio, risultando più fluido e credibile.
Per il resto mi è sembrato un ottimo film, molto ben interpretato da una apparentemente algida giovane regazza perfettamente a suo agio nel ruolo di donna alla ricerca della sua definitiva emancipazione che combatte solo per se stessa senza altri vincoli o futili motivazioni.
Ottima la regia, la sceneggiatura, la fotografia, le ambientazioni e la recitazione di tutti i co-protagonisti.
Un' altra perla che Luc Besson ci regala raccontandoci del suo profondo amore per le donne.
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mercoledì 17 marzo 2021
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pessima
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Quando sarà in grado di recensire un film tenterò di rileggere simili puerilità
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wolvie
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venerdì 5 marzo 2021
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anna......2 palle!!!
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Luc Besson ci riprova e va ad ingrossare la lista dei film che s' intitolano col nome palindromo di ANNA.
Ci riprova anche con il cripto-remake di "NIKITA", e sinceramente, riproporlo ancora oggi, in versione White girl Russian, è un operazione non riuscita e fuori tempo massimo.
Incipit lunghissimo, con un azione (dovrebbe essere il motore del film) che latita, anche nel successivo sviluppo di questa spy story abbiamo pochissimi momenti carichi di tensione visiva.
Certo, bellissima confezione e adeguamento del femminino estetico, anche se la storia si sviluppa tra gli anni 80 e fine 90.
Comunque veramente poca roba, con tentativo di sorreggere l' impalcatura inserendo due caratteristi USA in disuso (Murphy ed Evans) e la grande Helen Mirren qui non al suo meglio.
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Luc Besson ci riprova e va ad ingrossare la lista dei film che s' intitolano col nome palindromo di ANNA.
Ci riprova anche con il cripto-remake di "NIKITA", e sinceramente, riproporlo ancora oggi, in versione White girl Russian, è un operazione non riuscita e fuori tempo massimo.
Incipit lunghissimo, con un azione (dovrebbe essere il motore del film) che latita, anche nel successivo sviluppo di questa spy story abbiamo pochissimi momenti carichi di tensione visiva.
Certo, bellissima confezione e adeguamento del femminino estetico, anche se la storia si sviluppa tra gli anni 80 e fine 90.
Comunque veramente poca roba, con tentativo di sorreggere l' impalcatura inserendo due caratteristi USA in disuso (Murphy ed Evans) e la grande Helen Mirren qui non al suo meglio.
Oramai di agenti segreti donne abbiamo raggiunto l' overbooking: "The Rhytmn Section", "Red Sparrow" e " Atomica Bionda" solo per citare gli ultimi a memoria.
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mc
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lunedì 8 febbraio 2021
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bel film. un luc besson decisamente "in forma"
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In questo film vediamo un Luc Besson che ritrova la sua "scintilla", tanto apprezzata dagli amanti del suo cinema. Lo vediamo destreggiarsi ottimamente in una regia che tratta un argomento e una storia sicuramente a lui cari: la donna in grado di diventare un'arma quasi inarrestabile, dopo aver attraversato, nella propria vita, una fase di sbando e degrado. Mi è piaciuta particolarmente la regia, perchè a parte la storia avvincente e con più di un colpo di scena, ho apprezzato l'uso del flash back, che di per sè ovviamente non sono una novità, ma Luc Besson ne fa un uso che mantiene una certa originalità, a dimostrazione che, quando ci si mette, sa avere una marcia in più rispetto a molti altri registri.
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In questo film vediamo un Luc Besson che ritrova la sua "scintilla", tanto apprezzata dagli amanti del suo cinema. Lo vediamo destreggiarsi ottimamente in una regia che tratta un argomento e una storia sicuramente a lui cari: la donna in grado di diventare un'arma quasi inarrestabile, dopo aver attraversato, nella propria vita, una fase di sbando e degrado. Mi è piaciuta particolarmente la regia, perchè a parte la storia avvincente e con più di un colpo di scena, ho apprezzato l'uso del flash back, che di per sè ovviamente non sono una novità, ma Luc Besson ne fa un uso che mantiene una certa originalità, a dimostrazione che, quando ci si mette, sa avere una marcia in più rispetto a molti altri registri. Non voglio dire di più per non rovinare la sorpresa a chi ha intenzione di vedere il film (ora disponibile anche su piattaforme streaming). Come avete già inteso, il film ha più di un punto in comune con "Nikita", ma non mi piace definirlo "remake", perchè sarebbe riduttivo. Anche se l'idea di base è la stessa, non si ha l'impressione di vedere un film "già visto", cosa che purtroppo capita praticamente sempre quando si vede un remake. Direi che è un film "LucBessoniano" (passatemi il termine), fino al midollo: una protagonista inarrestabile e invincibile che si muove in una trama avvincente, piena di azione e colpi di scena, che lasciano lo spettatore "attaccato" allo svolgersi degli eventi. E' evidente che per essere apprezzato appieno deve piacere il genere. Forse l'aspetto più negativo del film è proprio la sua "somiglianza" con Nikita, cosa che ovviamente toglie quell'originalità che per forza di cose Nikita aveva, anche se va detto che Anna non è meno avvincente e coinvolgente (anzi...). Anche la protagonista che interpreta Anna, Sasha Luss, non ha la capacità recitativa di Anne Parillaud (Nikita) e direi neppure la presenza scenica di Scarlett Johansson (che comunque non è stata sufficiente a sollevare un film decisamente mediocre come "Lucy"), ma la sua recitazione "glaciale" si adatta più che bene al personaggio di Anna. Degno di nota il resto del cast: una Helen Mirren sempre brava e un Luke Evans apprezzabile anche se magari lasciato un po' sotto tono rispetto alle sue capacità.
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(di bibob)
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