The Romanoffs

Chi compie qualcosa di magnifico è destinato ad eterna insoddisfazione, personale e del pubblico. Se il weiner dei Soprano ci aveva (insieme a Chase e agli altri) battezzato al linguaggio televisivo e il weiner di mad men ce l'ha definitivamente fatto sposare, allora sarebbe quasi spontaneo che l'ultimo sacramento rimasto sarebbe l'estrema unzione... Ma dire che the romanoffs rappresenti un fallimento è da pomeriggio cinque. In molte recensioni ho letto in tante e diverse salse che the romanoffs è una delusione manco come se weiner si fosse messo a fare una serie di un prete che risolve i delitti andando in bicicletta e l'attore principale fosse Terence Hill... La realtà è che the romanoffs è lo spioncino di una porta che si affaccia su un nuovo e più evoluto modo di fare televisione, di scrivere storie, di sintetizzare immagine e sceneggiatura. Siamo inondati di serie, ormai le scrivono e le producono in "serie", non se ne può più. Guillermo del toro, parlando di Better call saul fece una distinzione fondamentale tra la storia e la trama; la prima sarebbe la melodia di fondo, la seconda è il ritmo. Ecco the romanoffs è melodia. E' lo spettatore che guardandola decide il ritmo, decide in che punto preciso della storia provare un'emozione, qualunque essa sia, dall'odio all'amore, dalla ilarità alla tristezza, alla malinconia e via dicendo. Ogni episodio della puntata racconta più storie, più situazioni, più fatti ed è quasi impossibile che un uomo che viva sul pianeta terra non si riconosca in almeno uno dei personaggi disegnati dalla serie. The romanoffs non è una serie da guardare, è una serie da scegliere. Non hai bisogno di stare lì in trepida attesa ad aspettare che succeda qualcosa. E' questo il nuovo linguaggio di cui parlo, noi guardiamo continuamente serie tv in cui è la trama a farla da padrona sappiamo già che succederà qualcosa (nelle serie non mediocri non sappiamo cosa succederà) ma la guardiamo per vedere cosa succederà. In the romanoffs, così come era mad men, non devi aspettarti nulla, non ti è concesso perché, come nella realtà, è già la vita che ha scelto per te. Ed è questo in fondo il destino di ogni Romanov.