Rosso Istanbul

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danmars lunedì 6 marzo 2017
un vero peccato per il grande regista. Valutazione 1 stelle su cinque
84%
No
16%

C'è da chiedersi come si viva davvero a Istanbul, quali siano le emozioni, le disgrazie, le feste, gli umori, il sapore del Bosforo in bocca mentre si nuota.
C'è da chiederselo seriamente perchè nessuna di queste cose è trasmessa dal nuovo film del pluripremiato Ozpetek, che per vent'anni ci ha regalato emozioni e visioni perfette della felicità e della tragedia umana. 
Le storie di Deniz e Orhan si mischiano con quelle dei bellissimi Tuba Büyüküstün e Mehmet Günsür, quest'ultimo vent'anni dopo la partecipazione ne 'Il bagno turco'. [+]

[+] la vera instanbul dov'era (di mrshide)
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evak. giovedì 2 marzo 2017
un ferzan ritrovato Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Ozpetek con Rosso Istanbul sembra ritrovare la strada di "casa" un po' perduta nel suo precedene lungometraggio.
É un film che riporta il regista in quell'intima emozione propria dei suoi lavori.
Un'emozione che predilige il viaggio interiore, dove l'estetica dei luoghi lascia spazio ai moti di un sentimento spesso confuso e spaesato, come ogni ritorno nei luoghi dell'infanzia, accompagnato dalla tenerezza e dallo sguardo malinconico del ritrovarsi diversi.
C'è poesia in questo film, raccolta in uno sguardo, in un gesto, in un suono. C'è la distanza necessaria, rispetto a una città che si vede poco nel film, che permette la partecipazione alle assenze e ai vuoti che gli oggetti riportano. [+]

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francodiguardo martedì 28 marzo 2017
interessante Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

 “Chi guarda troppo il passato, non vede il futuro”
Frase chiave del film, quella stessa chiave di colore oro, che la madre (albedo) di Deniz consegna allo scrittore ospite nella casa rossa sulle rive del Bosforo, per aprire la stanza del figlio oramai scomparso misteriosamente da giorni.
Come nel viaggio introspettivo di Ulisse nel mare, dove egli conobbe gli uomini dell’Odissea, così allo stesso accade al protagonista del film.
Orhan Sahin, scrittore che deve la sua fama a una raccolta di favole antiche Turche, torna nella sua magica Istanbul , dopo vent'anni di esilio a Londra.
Il protagonista dagli occhi blu intenso, incontra tutti personaggi protagonisti del suo stesso romanzo, e si scontra con il suo triste passato dalla quale non riesce a rassegnarsi, e come sabbia negli ingranaggi blocca il finale del suo romanzo. [+]

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ralphscott lunedì 13 marzo 2017
insostenibile Valutazione 1 stelle su cinque
71%
No
29%

Dialoghi,o meglio proclami,da Baci Perugina,seguiti da lunghi silenzi a renderli ancor più stucchevoli e vuoti. Fastidiosi e continui primi piani di visi contriti,sempre e comunque. Un senso del tutto che sfugge,se esiste. All'uscita dalla sala spettatori annoiati,delusi,increduli. Certo il marchio di fabbrica del regista non manca: tavolate variegate,il viaggio fisico e quello della mente,l'amore omo. Tutto però privo di collante. Si ha la sensazione che il messaggio di fondo ci sia,ma non arrivi. Che vorrebbe raccontarci Ozpeteck? Alcune scene rasentano il grottesco;una su tutte: Orhan è invitato a cena dalla graziosa Neval e marito. Lei,sposata,gli darà il due di picche per una love story mai cercata (e mai iniziata) nè da lui nè da lei. [+]

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annelise sabato 11 marzo 2017
la grigia istanbul Valutazione 0 stelle su cinque
69%
No
31%

Dopo aver letto il libro ,si rimane sospesi ,di fronte al film. 
Lento, grigio e non rosso,privo del  pathos che caratterizza i film di Ozpetek.Orhan torna a Istambul ,dopo vicende drammatiche,che lo avevano fatto fuggire e viene ospitato nella villa lussuosa di Deniz,regista scrittore,per cui lavora .
Deniz scompare ,lasciandogli banalmente il posto. 
I personaggi ,interpretati da bravi attori,sono freddi ,quasi distanti dalla vita .  Un tratto di coralità si trova solo nei pasti e nelle tavolate .
La città è poco valorizzata e sembra essere la cornice di una borghesia annoiata e noiosa .
Ti aspetti,fino alla fine che accada qualcosa che ti rapisca, che prenda, che ti sconvolga. [+]

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sebastiano.lorusso lunedì 25 settembre 2017
artificioso e inutilmente lento Valutazione 1 stelle su cinque
100%
No
0%

Se nei primi prodotti Ozpetek potesse quantomeno vantare una qualche originalità tematica, che tuttavia non ha mancato, talvolta, di risultare troppo uguale a se stessa, "Rosso Istanbul" è l'ennesimo riproporsi degli stessi soggetti, seppur con qualche trascurabile novità, con una grossolana caduta stilistica. Il vero sbaglio è nella concezione di questa pellicola, tratta da un romanzo che non ho letto ma immagino sia decisamente entusiasmante per spingere il suo stesso autore a trarne un film. Un film in cui evidentemente il regista non ha saputo smettere di essere scrittore, cadendo in una rappresentazione eccessivamente romanzata e poco cinematografica. [+]

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lupo67 martedì 25 luglio 2017
un rosso sconclusionato Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Voto: 6

Tratta dall’omonimo libro scritto dallo stesso regista turco, e dedicato a sua madre, quest’ultima opera è un racconto dalla trama aperta: lo scrittore Orhan Sahin torna nella natìa Turchia per aiutare il  famoso regista Deniz Soysal con il suo primo romanzo. Lì, incontrerà persone e luoghi che rievocheranno una vita che si era lasciato alle spalle.

Una trama come questa lascia spazio a qualsiasi cosa, ma sebbene abbia campo libero, Özpetek sceglie un percorso involuto, che vorrebbe ripiegare il personaggio (lo scrittore) su se stesso, scoprirne la storia passata intrecciandola con quella del regista  e con i ricordi della Instanbul ritrovata, spiegarne l’allontanamento forzato e creare in tutto questo un nuovo amore. [+]

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kimkiduk giovedì 2 marzo 2017
cluedo? Valutazione 2 stelle su cinque
56%
No
44%

Quando una persona carissima ti dice che è uscito l'ultimo film di Ozpetek e ci vuole andare tu ci vai, perchè di lui hai anche visto Le fate Ignoranti e la Finestra di Fronte.
Poi anche perchè ti piace il cinema e come diceva Truffaut, per fare un grande film devi pensare che lo vedranno molte più donne degli uomini. E in effetti Ozpetek sul piano artistico tradisce poco in questo film. Mi ha convinto per le luci e i paesaggi di Istanbul; per i campi ed i controcampi ripetuti; per i primi piani prolungati; per la ricerca del passato e dell'interiorità dei personaggi tra cui spicca sicuramente Neval. L'inizio è promettente con alcune perle registiche tra cui una ripresa prolungata di nuca del personaggio principale che ti fa pensare per minuti al perchè di questa scelta; verrà addirittura ripetuta altre volte come se non dovesse essere guardato negli occhi, o forse perchè si doveva vedere il film dal suo lato?  Altra perla è la cena a casa di Deniz con tutte le donne presenti al tavolo e Orhan capotavola. [+]

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andilento giovedì 16 marzo 2017
dialoghi inconsistenti per un film "estetico"
67%
No
33%

D'accordo sull'inconsistenza dei dialoghi e di alcune frasi che suonerebbero male anche se scritte sulla carta di un cioccolatino; un vero peccato, l'espressività di Neval e Orhan, senz'altro i migliori, meriterebbe altro spessore.
Meno d'accordo sull'estetica del film, sia gli interni delle case che le luci sul Bosforo mi hanno convinto, direi anzi che protagonista del film sembra proprio quel braccio di mare. L'assenza di scenari politici è un punto a favore, almeno per me, non mi è mancata.

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maumauroma venerdì 10 marzo 2017
rosso istanbul Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

La misteriosa scomparsa del regista turco Deniz Soysal dalla sua bella casa sulle rive del Bosforo, determinera' una sorta di rielaborazione della vita passata dell'amico Orhan, gia' affermato scrittore, ma ormai prosciugato da anni nell'ispirazione e intristito nell'animo per una drammatica storia familiare, arrivato da Londra il giorno prima della sparizione di Deniz per aiutarlo nella stesura del suo primo romanzo autobiografico, attraverso un percorso di identificazione con l'amico e di purificazione del proprio trascorso. Ed ecco apparire sulla scena parenti e amici di Deniz, personaggi e attori del suo libro, quasi fuoriuscire dalle pagine, fondendosi tra realta' e immaginazione. [+]

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