Rosso Istanbul

Della trama del film non ho capito un granché, ed è forse colpa mia. Forse la noia mi ha distratta di tanto in tanto. Ho amici che hanno visto Istanbul prima e dopo Erdogan. Mi hanno parlato di una città bellissima e civilissima. Ma un amico che ci è tornato un anno fa mi ha detto che in giro ci sono solo uomini e, di mattina, donne velate con le carrozzine, e che gli era presa la tristezza. Di tutto questo non si vede niente nel film. Che opera inutile da ogni punto di vista. Se uno ha amore nel cuore e va a Instanbul, deve urlare il suo dolore a vedere la Turchia così ridotta. E inoltre non ne posso più di vedere sansebastiani più o meno riconoscibili quando si parla di amore omosessuale, che è una cosa seria, non un giocattolo ozpetekiano. ‘Allacciate le cinture' finora il punto più basso della sua filmografia, sembra Shakespeare al confronto con Rosso Instanbul. Ma quel che mi meraviglia ormai da parecchio tempo è che la critica ufficiale loda film che i cinefili aborrono. A Hollywood Party ho seguito l'intervista con Ozpetek ed ero ansiosa di vedere il film: un vero bidone, come si diceva ai miei tempi.