laurence316
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domenica 23 luglio 2017
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puro cinema da videogame vuoto e senza spessore
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Dato il buon successo del primo episodio, un seguito era inevitabile. Arriva a tre anni di distanza questo "secondo capitolo" che sembra rispondere ad un'unica direttiva: "same, but more", solita "sostanza" ma servita in "dosi" più massicce. Si aumenta sul numero delle scene d’azione, sulla loro durata, sulla loro elaboratezza, sulla loro esasperazione. Si aggiunge senza sosta carne al fuoco, guardandosi bene però dal farlo sul piano narrativo: la trama è ancora una volta un semplice pretesto e ancora una volta sfugge il senso ultimo del tutto, e se non fosse per il minimo approfondimento del mondo criminale in cui si muove il protagonista, con le sue regole insondabili e le sua assurdità accettate senza compromessi, sarebbe una semplice copia-carbone del prototipo (anche questa volta, difatti, l’invincibile Wick viene provocato, seppur in modo diverso, e sarà vendetta, tremenda vendetta).
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Dato il buon successo del primo episodio, un seguito era inevitabile. Arriva a tre anni di distanza questo "secondo capitolo" che sembra rispondere ad un'unica direttiva: "same, but more", solita "sostanza" ma servita in "dosi" più massicce. Si aumenta sul numero delle scene d’azione, sulla loro durata, sulla loro elaboratezza, sulla loro esasperazione. Si aggiunge senza sosta carne al fuoco, guardandosi bene però dal farlo sul piano narrativo: la trama è ancora una volta un semplice pretesto e ancora una volta sfugge il senso ultimo del tutto, e se non fosse per il minimo approfondimento del mondo criminale in cui si muove il protagonista, con le sue regole insondabili e le sua assurdità accettate senza compromessi, sarebbe una semplice copia-carbone del prototipo (anche questa volta, difatti, l’invincibile Wick viene provocato, seppur in modo diverso, e sarà vendetta, tremenda vendetta).
John Wick – Capitolo 2 è puro cinema da videogame, da videogioco non particolarmente originale: una continua carneficina protratta all’inverosimile. Come il capitolo precedente, mette da subito in chiaro come non siano i dialoghi o la storia a contare, e lo mette ben in evidenza con la scarsa attenzione con cui vengono trattati (risultando talvolta involontariamente esilaranti), mentre estrema cura ed attenzione sono poste nella resa delle scene d’azione. Anche se, alla lunga, pure queste ultime, nonostante le ottime coreografie, finiscono per farsi piuttosto ridicole: il protagonista è di fatto immortale e questo comporta, come già nel primo film, che non si arrivi mai a temere veramente per la sua incolumità e questo di fatto smorza la tensione. Quando sopravvive a sparatorie, accoltellamenti, scontri frontali con solo qualche graffietto sul volto (a cui nessun passante pare far caso) e si rimette in sesto con una semplice flebo dopo aver perso litri di sangue, risulta evidente come ci si trovi nei territori del videogame di bassa lega.
Ciò detto, è pur sempre vero che questo secondo capitolo è in linea generale meno noioso e soporifero, nonostante la maggior durata. E che alcune scene d’azione sono stavolta più inventive, per quanto mai particolarmente originali (vedi quella nella metropolitana, ma soprattutto quella degli specchi, uno sfacciato omaggio a La signora di Shanghai di Welles).
Ma, per quanto inferiore, quantomeno il primo film aveva un finale (per quanto ridicolo), mentre invece questo film lascia senza remore le porte spalancate ad un ulteriore ed altrettanto inevitabile seguito. E ciò dà la spiacevole sensazione di aver assistito a qualcosa di incompiuto, e porta a riflettere su come sempre più cinema moderno tenti, tristemente, di assomigliare alle serie TV (a scapito della propria unicità).
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muttley72
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domenica 19 marzo 2017
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astruse "danze ravvicinate" tra lotta e sparatorie
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Quando era uscito il primo capitolo del film, avevo descritto la pellicola (nella mia recesione) con la famosa barzelletta del "cavaliere nero" ...che uccide tutti i cavalieri bianchi e la cui morale è (...detto in modo non maleducato) che "al cavaliere nero non bisogna dare fastidio".
..colto dalla noia ed essendo amante (e conoscitore) delle (vere) armi... ieri sono andato a vedere il sequel: Il film si muove (come immaginabile) sulla stessa identica "linea" del primo, decrivendo una sorta di codice d'onore e di organizzazione di "probiviri", che regolano l'attività ed i trapporti con e tra i killer...
Nell'ambito di questa "confraternita" il protagonista (ritiratosi a vita privata) è costretto da una sorta di "debito" (contratto in passato con un camorrista italiano) a portare a termine un ultimo contratto, uccidendo a Roma la sorella del boss (che vuole sostituirsi ad essa nel comando della criminalità), per poi essere a sua volta braccato .
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Quando era uscito il primo capitolo del film, avevo descritto la pellicola (nella mia recesione) con la famosa barzelletta del "cavaliere nero" ...che uccide tutti i cavalieri bianchi e la cui morale è (...detto in modo non maleducato) che "al cavaliere nero non bisogna dare fastidio".
..colto dalla noia ed essendo amante (e conoscitore) delle (vere) armi... ieri sono andato a vedere il sequel: Il film si muove (come immaginabile) sulla stessa identica "linea" del primo, decrivendo una sorta di codice d'onore e di organizzazione di "probiviri", che regolano l'attività ed i trapporti con e tra i killer...
Nell'ambito di questa "confraternita" il protagonista (ritiratosi a vita privata) è costretto da una sorta di "debito" (contratto in passato con un camorrista italiano) a portare a termine un ultimo contratto, uccidendo a Roma la sorella del boss (che vuole sostituirsi ad essa nel comando della criminalità), per poi essere a sua volta braccato ....a missione compiuta .
tutto il film è fatto da scene d'azione e le sparatorie (...tutto sommato ben fatte, compresi i ricaricamenti delle stesse), ma assurdamente prive di "senso pratico"...cioè sembra quasi che nel film sia normale (per uno che è addestrato alla lotta e alle armi), di porre in essere una serie di "astruse danze" fatte di lotta corpo a corpo e sparatorie quasi a bruciapelo (con un numero enorme di avversari), uscendone sempre vincitore, solo con qualche ematoma...naturalmente i morti che cadono sotto i colpi del protagonista sono più o meno quelli della cena di "Kill Bill" (...solo che nel ristorante la protagnista li uccideva tutti con una katana). Una sorta di "feticismo per le armi" pervade il film, bella la scena del mercante d'armi che nell'albergo rifornisce il kiler...ma stranamente Lui non usa bombe a mano (che sarebbero utilissime nella scena dei sotterranei romani), ma nasconde una serie di fucili da utilizzare via via...per cosprirsi la fuga. Attori italiani (ben noti) non sfigurano accanto a quelli americani. Film caricaturale dell'uso delle armi ...può piacere a chi accetti questi "difetti" (del film) o anzi li consideri un pregio (...in chiave ironica). Anche l'inizio del film (c'è ache un nuovo cane "Amstaff" per il protagonista) costituisce l'antipasto di questo modo di intendere o insultare la razionalità .... c'è il recupero dell' auto "Mustang" rubata, che è riportata a casa ....dopo una carneficina, ma semidistrutta...alla faccia della tattica professionale
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ashtray_bliss
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martedì 14 marzo 2017
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john wick reload. ritorno del sicario invincibile.
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Presa dal passaparola più che positivo ho deciso di recarmi a vedere John Wick Chapter 2 nonostante non mi attirasse particolarmente il provino e non avendo nemmeno visto il Chapter One. Alla fine della visione mi domando cosa ci si trova di entusiasmante in questa pellicola assurda e inverosimile dal primo all'ultimo frame. John Wick è quel tipo di film che potrebbe provenire direttamente da un videogioco o da un comic, dove il protagonista assume tratti da supereroe, invincibile ed immortale, che come promette dal trailer, ammazza tutti i suoi nemici. Letteralmente. Ecco allora che il film è un prodotto interamente basato su una serie di interminabili sparatorie che si dividono tra Roma e New York, dove John Wick uccide in serie un esercito di sicari al soldo della High Table, la tavola alta (e non calda!) che raduna tutti i super criminali del mondo, dalla camorra alla mafia russa.
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Presa dal passaparola più che positivo ho deciso di recarmi a vedere John Wick Chapter 2 nonostante non mi attirasse particolarmente il provino e non avendo nemmeno visto il Chapter One. Alla fine della visione mi domando cosa ci si trova di entusiasmante in questa pellicola assurda e inverosimile dal primo all'ultimo frame. John Wick è quel tipo di film che potrebbe provenire direttamente da un videogioco o da un comic, dove il protagonista assume tratti da supereroe, invincibile ed immortale, che come promette dal trailer, ammazza tutti i suoi nemici. Letteralmente. Ecco allora che il film è un prodotto interamente basato su una serie di interminabili sparatorie che si dividono tra Roma e New York, dove John Wick uccide in serie un esercito di sicari al soldo della High Table, la tavola alta (e non calda!) che raduna tutti i super criminali del mondo, dalla camorra alla mafia russa.
In questo episodio è infatti un esponente della camorra a dar filo da torcere al nostro "eroe", siccome l'esistenza d'un debito di sangue in sospeso, che va onorato a tutti i costi, spinge Santino d'Antonio a rintracciare Wick e rimetterlo nel giro. Una volta onorato il debito però, Wick si mette sulle traccie di Santino, determinato a ucciderlo per motivi di vendetta, ovviamente, e per impedirgli di assumere il controllo dell'intera New York. Questo, sommariamente, il quadro che serve a sorreggere la debole trama di John Wick n. 2. Un film dove solo l'azione e la violenza scenica hanno la meglio su qualsivoglia sceneggiatura, dialoghi o recitazione. Nessun spazio per l'introspezione psicologica. Di J.Wick si sa lo stretto necessario: è una macchina della vendetta inarrestabile e pressochè immortale.
Interessante l'ambientazione colma di elementi anacronistici che comportano un tono vintage, ma per il resto è un film dove regna l'assurditù più spavalda che incarna alla perfezione il motto "uno contro tutti" e lo spinge all'inverosimile. Buone le coreografie d'azione ma non si può basare un film di quasi due ore solo sulle sparatorie e su qualche mossa proveniente dalle arti marziali. Inoltre buona parte del film è esasperatamente buia, svolgendosi nelle catacombe romane, il che nella migliore delle ipotesi stanca, nella peggiore assopisce il pubblico.
In definitiva John Wick è un film di puro entertainment che richiede agli spettatori di spegnere il cervello ed immergersi in una sorta di dimensione parallela, quella del mondo in cui vive lo stesso John Wick fatta di luci al neon, hotel regolamentati da canoni imprescindibili, tuxedo a prova di arma da fuoco e molte, moltissime sparatorie e morti che si accumulano sulla strada percorsa dal sicario. Anche l'accoppiata Reeves & Fishburne, funzionante nella trilogia Matrix, qui non offre particolari spunti interessanti o memorabili e certamente non è abbastanza per risollevare il prodotto dalla mediocrità nella quale si trova ancorato.
Venendo alla recitazione, troviamo un Reeves a suo agio nel ruolo di misantropo e solitario antieroe. Scamarcio se la cava molto bene in un ruolo che pare scritto apposta per lui, e incarna bene l'archetipo di villain inaffidabile, pronto a pugnalare alle spalle chiunque. Non mi hanno colpito le parti di Common (che comunque figura meglio come attore che come rapper) e di Ruby Rose. Restando fermamente convinta che anche nel genere action esista la qualità e vada ricercata altrove, mi sento di aggiudicare a questo prodotto una risicata sufficienza di 2,5/ 5.
Non lo consiglio, ma sicuramente gli amanti del genere sapranno apprezzarlo.
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biso93
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venerdì 31 marzo 2017
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azione pura ed elegante ma si zoppica
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John wick capitolo 2 e' un film del 2017 diretto da David leych. Dopo il buon john wick, keanu reeves torna ad interpretare il killer piu' letale di tutti, personaggio che funziona e che rimane abbastanza fedele a se stesso, supportato purtroppo da una sceneggiatura che arranca in alcuni punti, con evidenti intenti di voler lasciare aperta la porta a sequel vari. L'azione rimane anche qui di altissimo livello, bravissimi stunt e scene lunghe girate benissimo in cui l'azione parla, tralasciando montaggi veloci, lasciando allo spettatore la chiarezza di quello che succede e la sua violenza fredda ed elegante. Attori in parti, gradd piccola parte di Franco Nero e buona prova della Gerini e di Scamarcio, il film ha il merito di espandere il mondo dei killer, appena affrontato nel primo capitolo ma stavolta la sceneggiatura non supporta l'azione.
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John wick capitolo 2 e' un film del 2017 diretto da David leych. Dopo il buon john wick, keanu reeves torna ad interpretare il killer piu' letale di tutti, personaggio che funziona e che rimane abbastanza fedele a se stesso, supportato purtroppo da una sceneggiatura che arranca in alcuni punti, con evidenti intenti di voler lasciare aperta la porta a sequel vari. L'azione rimane anche qui di altissimo livello, bravissimi stunt e scene lunghe girate benissimo in cui l'azione parla, tralasciando montaggi veloci, lasciando allo spettatore la chiarezza di quello che succede e la sua violenza fredda ed elegante. Attori in parti, gradd piccola parte di Franco Nero e buona prova della Gerini e di Scamarcio, il film ha il merito di espandere il mondo dei killer, appena affrontato nel primo capitolo ma stavolta la sceneggiatura non supporta l'azione. Buon prodotto di genere che vi consiglio!
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alberto
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venerdì 19 maggio 2017
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uno spettacolo di azione
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Sparatorie a suon di musica, rotolata dalle scale, caricamento di una pistola al volo: cosa si può chiedere di più da un film action? Il ritorno del personaggio elegante e che impugna costantemente una pistola, interpretato da Keanu Reeves nel "John Wick" del 2014 è dei migliori, nonostante questo killerone voglia andare ormai in pensione; tuttavia la pellicola ci insegna che mestieri come questi non concedono riposo ed è quasi impossibile sbrogliare la matassa di cospirazioni, vendette, debiti e guai vari, dato che ancora una volta il capellone avrà sull'uscio della porta di casa un amico che non esiterà a trasformarsi in nemico e villain, interpretato dal compatriota Riccardo Scamarcio, che fa una bella figura e mostra un certo carisma.
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Sparatorie a suon di musica, rotolata dalle scale, caricamento di una pistola al volo: cosa si può chiedere di più da un film action? Il ritorno del personaggio elegante e che impugna costantemente una pistola, interpretato da Keanu Reeves nel "John Wick" del 2014 è dei migliori, nonostante questo killerone voglia andare ormai in pensione; tuttavia la pellicola ci insegna che mestieri come questi non concedono riposo ed è quasi impossibile sbrogliare la matassa di cospirazioni, vendette, debiti e guai vari, dato che ancora una volta il capellone avrà sull'uscio della porta di casa un amico che non esiterà a trasformarsi in nemico e villain, interpretato dal compatriota Riccardo Scamarcio, che fa una bella figura e mostra un certo carisma. La vendetta, come afferma quest'ultimo in una scena, è ormai nel sangue del protagonista, che non si può permettere il privilegio di passare almeno una giornata senza dover prendere una pistola o alzare le mani, ed è la forza motrice di tutti i morti ammazzati da lui, difficili da contare, declinando in una inarrestabile caccia all'uomo che lo plasma in una macchina che si piega ma non si spezza, spesso stanca ma sempre in grado di uscire da qualunque situazione critica. Ovviamente il tutto è il pretesto per farci assistere ad uno spettacolo epico violento ma raffinato, lungo ma mai noioso, serrato e soprattutto realistico nonostante la totale inverosimilità della vicenda. Infatti la parola chiave del lungometraggio è esagerazione, da una parte della violenza, tra molto sangue e qualche pugnalata, anche con una matita (per la gioia dei fan, visto che già nel primo capitolo le voci di corridoio sostenevano che in passato Jonathan avesse ucciso tre uomini con una pencil), dall'altra della vicenda, che dall'inizio vede quest'organizzazione criminale, con sedi negli alberghi Continental, ricolma anche di gente apparentemente normale, tra cui spazzini, barboni e persino lottatori di sumo. La pecca consiste nel fatto che se non rispetti le regole vieni scomunicato e ricercato, mentre se non rispetti qualche patto con un membro, questo diffonderà una consistente taglia sulla sua testa. L'uomo nero si troverà nella seconda situazione, e sarà costretto a passeggiare nell'attesa che qualcuno lo fissi e lo spinga a fare Mezzogiorno di fuoco nella quiete pubblica. La ricca tensione data da queste sequenze è affiancata da una sempre ben accetta ironia nera, poiché alla fine tra molti esponenti dell'organizzazione c'è un rapporto di (ex) amicizia e una consapevolezza che l'obiettivo da sopprimere sta facendo il suo lavoro. Nel ricco cast troviamo anche Claudia Gerini, in una parte breve ma importante; Franco Nero, il Django originale; Peter Stormare e anche Laurence Fishburne, di nuovo in coppia con Reeves dopo "Matrix", oltre che il "capo" Ian McShane. Le riprese si sono svolte sia a New York sia a Roma e le musiche di Bates e Richard sono perfette, danno ritmo alle scene e regalano molta adrenalina allo spettatore. La stessa regia del primo di Stahelski e la sceneggiatura di Kolstad sono entrambe superiori a quelle dell'episodio precedente, realizzando un thriller con sparatorie e combattimenti non stop eleganti e ben gestiti, che lasciano a bocca aperta molte volte. Il finale assicura il sequel, che si preannuncia grandioso.
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my_movies_land
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giovedì 10 agosto 2017
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sempre meglio!
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Secondo capitolo della, presunta, trilogia dedicata al personaggio di John wick ,
creato da Derek Kolstad ed interpretato da Keanu Reeves. In questo capitolo John è
costretto a dovere risarcire un debito infrangibile se non con la morte, dato qualche
anno prima; Questo lo porterà in grave pericolo ed ad uno spettacolare
inseguimento.
Alla regia troviamo nuovamente lo stuntman Chad Stahelski, che, con questo film si
afferma un ottimo regista, dirigendo ogni scena d’azione con cura e sempre in modo
molto chiaro rendendole eleganti e raffinate, facendole sembrare quasi una danza,
grazie anche alle straordinarie coreografie di Eric Brown.
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Secondo capitolo della, presunta, trilogia dedicata al personaggio di John wick ,
creato da Derek Kolstad ed interpretato da Keanu Reeves. In questo capitolo John è
costretto a dovere risarcire un debito infrangibile se non con la morte, dato qualche
anno prima; Questo lo porterà in grave pericolo ed ad uno spettacolare
inseguimento.
Alla regia troviamo nuovamente lo stuntman Chad Stahelski, che, con questo film si
afferma un ottimo regista, dirigendo ogni scena d’azione con cura e sempre in modo
molto chiaro rendendole eleganti e raffinate, facendole sembrare quasi una danza,
grazie anche alle straordinarie coreografie di Eric Brown. Spettacolari anche le
scenografie in cui si svolgono le suddette scene.
Keanu Reeves eccezionale nel ruolo del protagonista come lo fu anche nel
precedente capitolo. Perfetto Riccardo Scamarcio nel ruolo di Santino D’Antonio,
ovvero il villian principale della pellicola, non quanto per l’interpretazione in se ma
per l’impatto visivo, davvero notevole, che regala al personaggio.
A differenza del suo predecessore, nel film si esplora maggiormente il mondo
segreto a cui appartiene John Wick è ciò non può che gioire alla pellicola, questo
rende la pellicola differente da qualsiasi altro film d’azione e decisamente più
interessante.
Voto: 8,5/10
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daniele 69
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sabato 25 marzo 2017
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il giocattolo funziona ancora
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Noi, amanti degli “action” con il contatore dei morti in alto a destra per capirci, siamo rimasti molto colpiti da “John Wick”. Una storia semplice, semplice: super killer (detto l’uomo nero) si ritira dagli affari, la moglie si ammala e muore, un giovane coglione della mafia russa/ucraina come preferite gli ruba la macchina e gli ammazza il cane (regalo della moglie), John giustamente si incazza ed inizia il conteggio dei morti ammazzati male. Insomma John Wick è l’uomo nero. Cazzo ha ammazzato tre persone in un bar con una matita… Un cazzo di matita. Non si ruba la macchina e si ammazza il cane ad uno che potrebbe ammazzarti con una pastiglia per il mal di testa. Sequenze d’azione a canna, tutte in "old school" ambientate in un mondo di criminali ed hit-man con le loro specialissime regole, gli alberghi ed i negozi dedicati che sono pure zone franche, la valuta personale.
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Noi, amanti degli “action” con il contatore dei morti in alto a destra per capirci, siamo rimasti molto colpiti da “John Wick”. Una storia semplice, semplice: super killer (detto l’uomo nero) si ritira dagli affari, la moglie si ammala e muore, un giovane coglione della mafia russa/ucraina come preferite gli ruba la macchina e gli ammazza il cane (regalo della moglie), John giustamente si incazza ed inizia il conteggio dei morti ammazzati male. Insomma John Wick è l’uomo nero. Cazzo ha ammazzato tre persone in un bar con una matita… Un cazzo di matita. Non si ruba la macchina e si ammazza il cane ad uno che potrebbe ammazzarti con una pastiglia per il mal di testa. Sequenze d’azione a canna, tutte in "old school" ambientate in un mondo di criminali ed hit-man con le loro specialissime regole, gli alberghi ed i negozi dedicati che sono pure zone franche, la valuta personale. Una specie di Diagon Alley e Hogsmeade per super criminali, ma con senso dell’onore. :) Come si poteva fare meglio? Alzare l’asticella! Puntare su quello che tanto era piaciuto nel primo film ed amplificare: più azione, più morti (contatore di morti a tre, meglio quattro cifre), più sangue e si punta ancora di più su l’inquietante mondo di criminali di John. “John Wick 2” è divertente, scatenato. Un perfetto B-Action è lo considero un complimento: body count a manetta, nessuna tregua, combattimenti, sparatorie, coltelli, esplosioni e pure qualche momento che ti strappa la risata. Un videogioco ma che ti prende e ti fa volare le due ore. Keanu Reeves fa il suo dovere: corre (un poco imbolsito a dire il vero), incassa pugni, coltellate, pallottole ma non si ferma mai e vorrei farle io le coreografie come le fa lui alla sua età. Pure il rimanente cast non è assolutamente male: Scamarcio (l’attore italiano che ha sempre recitato alla cazzo di cane) riesce a garantire un dignitoso minimo sindacale (dicono che abbai meglio in inglese che in italiano, poi controllerò), c’è la Gerini con la sua personale versione di “Donna Imma” ma strafiga e fa pure vedere una mezza tetta e da lontano forse ho intravisto pure un poco di pelo, un grandissimo Ian McShane, Laurence Fishburne come al solito fa Morpheus con la vestaglia damascata invece dello spolverino di pelle, l’adorabile sommelier Peter Serafinowicz e pure un cammeo di Franco Nero. Insomma uscito dal cinema contento e d’ora in poi porterò sempre un matita con me. Vi ho avvisato.
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gustibus
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giovedì 22 giugno 2017
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invincibile wick..forse troppo!
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Poche volte ho dato soltanto due stelle..io poi adoro..come attore Keanu Reeves...premetto che il primo John Wick e'stato bello e una novita'!un film uscito dai fumetti e girato come tale.Questo capitolo due..pur non nascondendo il leggero fascino di buone inquadrature nella visione..esagera!..esagera ma se non sbaglio questo non e'un clone di Matrix..non siamo connesi in un computer..siamo in un genere di malavita' dark che predomina su tutto e gli umani sembrano quasi inesistenti.Avete visto poliziotti?..ma il sorriso scappa che in due ore di film gli hanno sparato tante di quelle volte e messo il coltello in tutto il corpo e Superman John Wick come se la cava?..con un flebo!!.
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Poche volte ho dato soltanto due stelle..io poi adoro..come attore Keanu Reeves...premetto che il primo John Wick e'stato bello e una novita'!un film uscito dai fumetti e girato come tale.Questo capitolo due..pur non nascondendo il leggero fascino di buone inquadrature nella visione..esagera!..esagera ma se non sbaglio questo non e'un clone di Matrix..non siamo connesi in un computer..siamo in un genere di malavita' dark che predomina su tutto e gli umani sembrano quasi inesistenti.Avete visto poliziotti?..ma il sorriso scappa che in due ore di film gli hanno sparato tante di quelle volte e messo il coltello in tutto il corpo e Superman John Wick come se la cava?..con un flebo!!..tutto pieno di tagli ma indistruttibile..il tutto per aver ammazzato la sorella(una brava Claudia Gerini) di D'Antonio(R.Scamarcio) Il capo quasi assoluto della malavita mondiale con delle regole ai tempi dell'antica Roma che Wich non rispetta trovandosi con una taglia,poi raddoppiata per essere o riuscire ad ucciderlo da migliaia di killer di tutto il mondo.Buona la performance di Franco nero.L'unica cosa positiva visto che una parte del film e'girata a Roma e'finalmente vedere tre attori italiani in una produzione USA.Accontentiamoci...arrivera'il capitolo 3!
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tmpsvita
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lunedì 7 agosto 2017
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un sequel che stupisce ed intrattiene
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Torna John Wick ma, soprattutto, torna Keanu Reeves in questo sequel che alza l'asticella e si propone come uno dei migliori film d'azione degli ultimi anni.
È già, proprio così, dopo un primo capitolo che a sorpreso pubblico e critica, sono riusciti a farne un altro addirittura migliore in praticamente tutti gli aspetti. Come nel primo le scene d'azione, ovvero il suo cavallo di battaglia, sono a dir poco memorabili, grazie ad una regia sempre molto chiara, fluida, precisa; un ritmo coinvolgente dettato da un montaggio sempre coerente e astuto; degli effetti sonori incredibilmente realistici che contribuiscono, insieme a delle coreografie spettacolari, a rendere il film molto credibile e divertente.
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Torna John Wick ma, soprattutto, torna Keanu Reeves in questo sequel che alza l'asticella e si propone come uno dei migliori film d'azione degli ultimi anni.
È già, proprio così, dopo un primo capitolo che a sorpreso pubblico e critica, sono riusciti a farne un altro addirittura migliore in praticamente tutti gli aspetti. Come nel primo le scene d'azione, ovvero il suo cavallo di battaglia, sono a dir poco memorabili, grazie ad una regia sempre molto chiara, fluida, precisa; un ritmo coinvolgente dettato da un montaggio sempre coerente e astuto; degli effetti sonori incredibilmente realistici che contribuiscono, insieme a delle coreografie spettacolari, a rendere il film molto credibile e divertente.
Un Keanu Reeves in forma più che mai che muove velocemente in una messa in scena sempre degna di nota, dando la caccia ad un Riccardo Scamarcio che, sinceramente, mi ha stupito parecchio interpretando, in maniera abbastanza "normale" (quindi già meglio del suo solito), una parte che gli calza a pennello.
Ciò che aveva reso il primo capitolo un film d'azione non del tutto canonico ma creativo, innovativo e interessante, era il subplot che, se nel primo era stato trattato in maniera un po' superficiale, qui diventa quasi il plot stesso.
Quindi che dire di questo "John Wick 2" se non un film d'azione con una classe e una dose di intrattenimento davvero uniche.
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andreagiostra
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giovedì 23 marzo 2017
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john wick tra mafia e libertà!
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Il Film di David Leitch e Chad Stahelski è perfetto per i cinefili e per gli spettatori amatoriali che prediligono l'azione pura, per certi versi e nella fattispecie quasi ossessiva, in una rappresentazione cinematografica qual è quella de secondo capitolo di “John Wick”!
Il Film costruisce alcune scene interessanti girate nella Città Eterna, la capitale dell'Impero Romano che ha lasciato ai posteri le sue gloriose costruzioni e soprattutto cunicoli e sotterranei di imprecisato scopo dell'Antica Roma, ma che nel Film, ottimamente sceneggiato da Derek Kolstad, diventano luoghi dove si consumano vigliaccati fratricidi, squallidi giochi di potere mafioso, delitti, vendette, tradimenti, assassinii, battaglie corpo a corpo interminabili; dove il protagonista assoluto ed indiscusso è uno stordito e per certi versi depersonalizzato John Wich, il bravissimo e sempre più capace di empatizzare il pubblico Keanu Reeves.
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Il Film di David Leitch e Chad Stahelski è perfetto per i cinefili e per gli spettatori amatoriali che prediligono l'azione pura, per certi versi e nella fattispecie quasi ossessiva, in una rappresentazione cinematografica qual è quella de secondo capitolo di “John Wick”!
Il Film costruisce alcune scene interessanti girate nella Città Eterna, la capitale dell'Impero Romano che ha lasciato ai posteri le sue gloriose costruzioni e soprattutto cunicoli e sotterranei di imprecisato scopo dell'Antica Roma, ma che nel Film, ottimamente sceneggiato da Derek Kolstad, diventano luoghi dove si consumano vigliaccati fratricidi, squallidi giochi di potere mafioso, delitti, vendette, tradimenti, assassinii, battaglie corpo a corpo interminabili; dove il protagonista assoluto ed indiscusso è uno stordito e per certi versi depersonalizzato John Wich, il bravissimo e sempre più capace di empatizzare il pubblico Keanu Reeves.
La sceneggiatura e la regia vorrebbero rappresentare una scissione di personalità tra il Wich depurato dai suoi passati delitti, un “uomo-che -desidera-la-normalità-della-vita-quotidiana”, che vorrebbe vivere la sua vita in “pace”; e un Wich spietato ed infallibile killer dalle mille risorse e dalle capacità diaboliche nel riuscire ad annientare qualsiasi ostacolo che si frapponga al suo cammino, ai suoi obiettivi e alla sua volontà. Ma questa scissione, per certi versi schizofrenica, rimane in nuce, rimane non completamente sviluppata, rimane tronca e incompiuta!
In questo secondo capitolo è la mafia, la ndrangheta, che costringerà Wich a rispettare un “pegno” che invece non vorrebbe onorare; ma che poi, consultato il potente-”amico” Winston, interpretato da un sempre più convincente Iam McShane, si trova costretto obtorto collo, ad eseguire, come un qualsiasi soldatino al servizio della potente mafia di turno. Missione che si rivelerà presto una trappola mortale dalla quale Wich, per uscirne vivo, dovrà far ricorso a tutte le sue risorse relazionali, marziali e da infallibile guerriero qual è.
Ce la farà? Riuscirà il nostro eroe ad uscirne vivo? È Questa la domanda che il Film lascia allo spettatore quando scorrono i titoli di coda che vedono un Wich zoppicante e insanguinato, fuggire dal suo “inesorabile” destino-mafioso ... in attesa del terzo capitolo di una saga che a questo punto appare una “telenovelas-thriller-azione” di un imprecisato numero di capitoli!
Resta il fatto che il Film, per chi ama il genere thriller-azione, è certamente divertente e da vedere.
ANDREA GIOSTRA.
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