The Hateful Eight |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Demián Bichir.
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Titolo originale The Hateful Eight.
Western,
Ratings: Kids+16,
durata 167 min.
- USA 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 4 febbraio 2016.
MYMONETRO
The Hateful Eight
valutazione media:
3,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Gli Spietati di Quentindi Dave SanFeedback: 5626 | altri commenti e recensioni di Dave San |
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giovedì 3 marzo 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In primo piano sulla locandina spiccano le spalle ammantate di un pistolero. Al suo fianco le spalle di altri tre personaggi, circondati dalla neve e dal gelo. Sullo sfondo l'emporio di Minnie simile a un casale di Raimi. Davanti alla casa i quattro "coinquilini" si parano sullo sfondo. La scenografia è composta dalla stalla, dall'emporio e da una latrina simile agli odierni bagni chimici, distante e isolata. Alcune inquadrature dello scenario, quasi ricordano la base artica de "La Cosa". Un'impressione, ovviamente. Questo in realtà è un western. Ambientato poco dopo la guerra di secessione. Quasi tutta la trama si sviluppa all'interno dell'emporio di Minnie dove nessuno degli attuali presenti si potrebbe definire raccomandabile. Il posto di per sé è accogliente e spazioso: un baluardo di ospitalità allestito da altri. Utilizzato da questi ceffi come centro di smistamento dei rispettivi piani. L'accostamento più diretto sembra essere "Le Iene". Anche quelli si riuniscono in uno spazio per tirare le somme. In The Hateful Eight il covo viene creato appositamente, un palcoscenico pianificato ad arte da questi. La porta fissata con tavole e chiodi, è un primo indizio. Il Maggiore Marquis Warren (L. Jackson), sarà una specie di "Sherlock Holmes" losco tra i loschi. Fitte e colorite sessioni di dialoghi e schermaglie movimentano a lungo gli interni. Fuori è tempesta continua. L’incedere della storia svelerà l'intrigo tra i protagonisti. Immancabilmente inizieranno a cadere teste e dispiegarsi situazioni grottesche al limite del farsesco. In realtà si potrebbe anche individuare una sorta di catarsi finale. Una catarsi satirica e per certi aspetti, nichilista (realista?). Nessuno qui s'immola per niente. Il regista non sembra volerci elettrizzare con sessioni di azione alla Tarantino, né appassionare con valori che si fanno strada tra gangster, nazisti o razzisti organizzati. Nessuno si salva, e non solo moralmente. Gli interpreti sono decisamente di mestiere. Otto istrioni travestiti da faine. Quentin non ci priverà del suo grand guignol o del suo iperrealismo bislacco e mirato: una pellicola a tratti scabrosa che diventa, così, tipicamente Tarantiniana. Non di rado certi artisti si esibiscono dando le spalle al grande pubblico. Tralasciando di consolidare in senso “solare” la propria aura. The Hateful, sembra porsi più o meno in questi termini.
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