babis
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martedì 16 settembre 2014
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buona prova d'esordio
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Certo il film non è un capolavoro, ma tre stelle se le merita, anche se in alcune parti il ritmo narrativo rallenta.
Mimmo fa il muratore e "nel tempo libero", si occupa della riscossione crediti per lo zio, che lo ha cresciuto come un figlio, dopo la morte dei suoi genitori; in questo è aiutato dal cugino.
Quando nella sua vita incontra Tania, escort di ultima categoria, destinata alla festa del cugino, in lui scatta qualcosa (amore, desiderio di cambiare vita...)che lo porta a compiere gesti che saranno carichi di pessime conseguenze.
Su tutti, si staglia il grande Favino, grande anche di fatto, vista la mole, che, comunque, sorreggete sulle sue spalle un film d'esordio che non è male.
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flyanto
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martedì 16 settembre 2014
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una vana speranza di cambiare vita
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Film in cui si narra di un uomo (Pierfrancesco Favino) che riscuote dei soldi da alcuni debitori nel campo delle costruzioni per conto di uno zio e di un cugino (Adriano Giannini) appartenenti alla malavita. Quando egli, tra le varie mansioni da svolgere, deve portare ad una festa una giovane escort (Greta Scarano), comincia ad avvertire sempre di più un senso di disagio e di crisi per il tipo di vita che ha sempre condotto e, cogliendo l'occasione di difendere dai vari maltrattamenti la ragazza, decide e spera di iniziare una nuova esistenza. Ma invano....
Questa pellicola, esordio del giovane e bravo attore Michele Alhaique, purtroppo non racconta nulla di nuovo in quanto l'argomento del malavitoso o killer che vuole cambiare vita e che si innamora della bella e facile ragazza di turno, essendone ricambiato, è stato già più volte presentato in svariate opere cinematografiche precedenti italiane e non.
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Film in cui si narra di un uomo (Pierfrancesco Favino) che riscuote dei soldi da alcuni debitori nel campo delle costruzioni per conto di uno zio e di un cugino (Adriano Giannini) appartenenti alla malavita. Quando egli, tra le varie mansioni da svolgere, deve portare ad una festa una giovane escort (Greta Scarano), comincia ad avvertire sempre di più un senso di disagio e di crisi per il tipo di vita che ha sempre condotto e, cogliendo l'occasione di difendere dai vari maltrattamenti la ragazza, decide e spera di iniziare una nuova esistenza. Ma invano....
Questa pellicola, esordio del giovane e bravo attore Michele Alhaique, purtroppo non racconta nulla di nuovo in quanto l'argomento del malavitoso o killer che vuole cambiare vita e che si innamora della bella e facile ragazza di turno, essendone ricambiato, è stato già più volte presentato in svariate opere cinematografiche precedenti italiane e non. Pertanto la trama risulta alquanto scontata e quanto mai prevedibile, finale tragico ed inevitabile compreso.
L'unico pregio di questo film consiste principalmente nell'interpretazione efficace e credibile di Favino che, comunque, si sa già essere un attore fuori classe e che pertanto non fa altro che confermare il suo talento. Credibile pure la giovane e bella Greta Scarano la cui interpretazione, non facile, di ragazza che vende il proprio corpo è più che soddisfacente.
Purtroppo non vi è nulla da aggiungere in più.
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steve1982
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domenica 14 settembre 2014
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un noir all'italiana
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Inanzitutto un cast di attori italiani eccezionale,Favino ormai lo conosciamo,ma pure il siciliano Claudio Gioè e la la splendida Greta Scarano non son da meno.Un bel noir intrigante e coinvolgente ambientato in una Roma attuale dove emergono certi vizi e consuetudini del nostro belpaese.Non ci sono fasi di stallo ed è quindi godibile dall'inizio alla fine,ottima anche la sceneggiatura e la musica,come dovrebbe essere in un film del genere e quindi senza calcare troppo la mano.Una commedia noir all'italiana che consiglio a tutti,e alla quale speriamo ne seguano altre.
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davidino.k.b.
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sabato 13 settembre 2014
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esordio del regista, da dimenticare
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film scontato, lento, con spolveratina di finto-buonismo straniero che comunque serve per far accedere ai salottini. Se il buon giorno si vede dal mattino.............
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filippo catani
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sabato 13 settembre 2014
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sceneggiatura senza nessuna pietà
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Mimmo è un uomo di grande stazza. La sua vita è divisa in due; da una parte fa il muratore ma dall'altra fa l'esattore per lo zio usuraio. La sua vita cambia improvvisamente con l'incontro di una giovane ragazza che si prostituisce e che lui deve accompagnare dal cugino.
E' davvero un peccato trovarsi davanti ad uno spreco bello e buono. Infatti le prove del cast sarebbero tutte praticamente da incorniciare ad iniziare da quella di Favino. Quello che proprio non va è una sceneggiatura pessima che fa acqua da tutte le parti. Inizialmente si parte bene con la storia di questo "omone" che vive di una doppia personalità ma che fondamentalmente sarebbe un buon uomo se non fosse per la violenza che è pronto a sprigionare quando "lavora" per lo zio.
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Mimmo è un uomo di grande stazza. La sua vita è divisa in due; da una parte fa il muratore ma dall'altra fa l'esattore per lo zio usuraio. La sua vita cambia improvvisamente con l'incontro di una giovane ragazza che si prostituisce e che lui deve accompagnare dal cugino.
E' davvero un peccato trovarsi davanti ad uno spreco bello e buono. Infatti le prove del cast sarebbero tutte praticamente da incorniciare ad iniziare da quella di Favino. Quello che proprio non va è una sceneggiatura pessima che fa acqua da tutte le parti. Inizialmente si parte bene con la storia di questo "omone" che vive di una doppia personalità ma che fondamentalmente sarebbe un buon uomo se non fosse per la violenza che è pronto a sprigionare quando "lavora" per lo zio. E la violenza con cui cerca di risolvere i problemi sarà poi la sua condanna. Eppure arriva un raggio di sole per lui nelle fattezze di una giovane ragazza e potrebbe esserci per lui un'occasione di riscatto. Da quì in poi, come un aereo senza pilota, la sceneggiatura si avvita su eventi sempre più improbabili e scelte illogiche dei personaggi e prive di senso e anche il comportamento di alcuni personaggi in certe situazioni fa quasi ridere. Ecco il vero problema del film è che si arriva in fondo e si ha la sensazione di aver assistito a qualcosa gestito con estrema sufficenza. Peccato perchè così facendo questo gorgo nero finisce con l'inghiottire tutto e tutti. Purtroppo senza pietà bisogna dire che siamo davanti ad un film deludente in cui nulla può fare nemmeno l'ottimo Favino e i seppur bravi Scarano,Gioè e Giannini. Era doversoso e lecito aspettarsi di più specialmente da un film che ha concorso a Venezia.
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(di francesco2)
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pressa catozzo
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venerdì 12 settembre 2014
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buoni & cattivi
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Un buon esordio, ottima fotografia montaggi e perchè no una buona colonna sonora.Cravattari e malavita locale dipingono con colori cupi una realtà che fingiamo di ignorare. Come nella politica sono i buoni a morire mai i cattivi. Film bello e sincero con un tocco pasoliniano.
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no_data
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giovedì 11 settembre 2014
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un altro tassello-rinascita del cinema italiano.
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Un Favino strepitoso dirige un'orchestra di attori che offrono prove eccellenti in cui spicca un eccezionale Claudio Gioè che si riconferma dopo la grande prova in "La mafia uccide solo d'estate"
Senza nessuna pietà è una storia che ha un punto di partenza chiaro e semplice ma che d'un tratto si incammina verso significati ben più profondi di quello che sembra forte anche di personaggi espressivi e ben caratterizzati.
Un ottimo film che continua l'avanzare del cinema italiano verso una rinascita.
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michele
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martedì 9 settembre 2014
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un buon esordio
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Una famiglia di costruttori. Per dirla alla romana, visto che il film si svolge nella capitale, di palazzinari. A capo dell’azienda c’è Santilli (Ninetto Davoli) che interpreta un padre padrone autorevole e prepotente, alle sue dipendenze il figlio Manuel (Adriano Giannini), viziato, amante della bella vita e suo nipote Mimmo (Pierfrancesco Favino) completamente l’opposto. Una persona sola, taciturna, ma all’occorrenza violenta, soprattutto quando si tratta degli affari di famiglia. L’apparente armonia familiare, viene sconvolta quando Mimmo per difendere Tania (Greta Scarano), una giovane ragazza poco di buono, riduce in fin di vita Manuel, suo cugino, mentre stava cercando di violentarla. Manuel e Tania fuggono insieme e piano piano impareranno a scoprire loro stessi. Davvero un buon noir italiano, considerando anche che si tratta di un’opera prima. Il pregio del giovane regista è essenzialmente nella direzione degli attori. I due protagonisti subiscono una graduale ma intensa trasformazione durante l’evolversi della vicenda ed è bello vedere come entrambi alla fine ci appaiono in maniera profondamente differente da come ci erano stati presentati all’inizio. Mimmo si riscopre una persona dal cuore tenero e dall’anima buona, desiderosa di un’altra vita, la giovane ragazza, Tania, prende consapevolezza di se stessa e acquisisce una maturità che le farà capire di aver seguito fino ad allora la strada sbagliata, quella accattivante, ma effimera allo stesso tempo della ‘vita facile’. Un film che segue e sviluppa bene la struttura narrativa tipica del film noir in particolar modo facendo leva su una delle tematiche più importanti e basilari del genere, quella della scoperta e della voglia da parte dei protagonisti di cambiare il proprio destino. Il film è stato presentato nella sezione Orizzonti alla 71 Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. (Michele Iovine)
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