Il quinto potere

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Un film di Bill Condon. Con Benedict Cumberbatch, Daniel Brühl, Anthony Mackie, David Thewlis, Alicia Vikander.
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Titolo originale The Fifth Estate. Drammatico, durata 129 min. - USA 2013. - 01 Distribution uscita giovedì 24 ottobre 2013. MYMONETRO Il quinto potere * * - - - valutazione media: 2,31 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Guerra virtuale Valutazione 0 stelle su cinque

di Eleonora Panzeri


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sabato 25 ottobre 2014

Se Shakespeare diceva “Date a un uomo una maschera e vi dirà la verità”, oggi potremmo dire “Diamogli un finto account o un sito e vi dirà anche di più di quello che vorreste sapere”.

William Condon è riuscito a raccontare una storia veramente complicata e controversa in maniera impeccabile, senza prendere le parti di nessuno dei contendenti, allo spettatore spetta decidere, dopotutto ognuno di noi vede la sua verità.
Mantenere l’imparzialità è una cosa difficilissima, forse Assange stesso non sarebbe affatto d’accordo con me.
Da questo film lui ne esce come un visionario che ha perso la visione, inebriato dal potere, umano crederlo e umano farsi tentare da esso.

Il film inizia un po’ in sordina, la prima parte è molto noiosa da seguire, troppe chat e messaggi, poco reale ma poi tutto prende forma e comincia ad avere un senso.
La vita stessa dei protagonisti cambia, dalle stalle alle stelle, per dirlo con una frase fatta.
 
Quella a cui assistiamo in questo film è una vera e propria guerra cibernetica, che come arma usa l’informazione.
Dopotutto "Voi nati non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza", lo diceva anche Dante che la cosa più importante è il sapere.
 
L’intento di Assange è sicuramente nobile, ma non bisogna mai dimenticare che l’obiettivo primario del sito avrebbe dovuto essere quello di proteggere sempre le fonti ed evitare “Omicidi collaterali”.

Tanti sono i quesiti morali a cui sottopone lo spettatore questo film:
 
Fino a che punto la mia libertà non va a ledere la libertà di qualcun altro?
Quanto può essere pericoloso il potere senza controllo?
La censura è veramente sempre sbagliata o in certi casi è giusta?
 
Sicuramente Assange, o più probabilmente Daniel Berg si saranno posti queste o mille altre domande simili alle mie, ognuno traendo le proprie conclusioni.
 
Nel film emergere la vita dell’eroe, fatta di sacrificio in nome del proprio ideale, a discapito di tutto, persino della propria famiglia, infatti solo dalla “passione di quelle poche anime coraggiose … che furono impiccate” sono nate le rivoluzioni del passato e dai martiri moderni nasceranno le rivoluzioni future, perché come da stessa ammissione di Assange “la rivoluzione non è altro che la lotta che avviene tra il passato e il futuro.”
Su questo punto non sono convinta, le guerre avvengono da sempre per gli stessi motivi: fama, potere e denaro.
Possono essere chiamate guerre sante o missioni di pace sono sempre guerre,  alla fine molti innocenti muoiono inutilmente. Non credo esista una guerra giusta, ma questa è solo una mia personalissima opinione.
 
Tornado al film ho apprezzato moltissimo la scelta degli attori in particolare di Benedict Cumberbatch nel ruolo di Assange che ha dato un interpretazione molto verosimile di come Julian possa essere nella realtà e non è stato da meno Daniel Brühl nel ruolo di Daniel Domscheit-Berg, anche se il suo personaggio era probabilmente più semplice da interpretare.
Mi ha colpito in modo molto positivo il personaggio di Sarah Shaw e mi auguro che veramente esista una persona del genere al servizio della casa bianca.
Ho chiuso gli occhi quando Berg ha fatto quello che ha fatto e in questo caso posso dire che nonostante “… passi tanto tempo fianco a fianco con una persona, non hai idea di chi tu abbia davanti”, lo so per esperienza personale il sentimento che devono aver provato l’uno nei confronti dell’altro, perché per essere traditi da un amico non serve creare WikiLeaks, può capitare ad ognuno di noi.
Non posso dire chi abbia torto o ragione perché la verità dopotutto non esiste è sempre negli occhi di chi guarda.
Ottimo film, da vedere ma con concertazione e non dopo una giornata pesante di lavoro (se no parte l’abbiocco e non faccio nomi, dopotutto si dice il peccato e non il peccatore), piccolo appunto sull’audio che non so se dipende da Sky, ma si alza e si abbassa in maniera discontinua alterando momenti dove non si sente quasi nulla a momenti dove la musica parte e se non si sta attenti si sveglia il vicino (per fortuna il mio sente poco).

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