Pietà

Pietà, il gran ritorno di Kim Ki-duk che ha vinto il Leone d'oro a Venezia

Una società vittima del denaro, in rapida e incontrollata evoluzione espansionistica, come quei grattacieli che divorano sempre più le fatiscenti case dei bottegai. Chi non paga, è finito. La guerra degli usurai è senza pietà ("pieta" nell'originale, idea nata da una visione michelangiolesca del regista). Kim Ki-duk fa suo il Leone d'oro a Venezia con una storia di rara crudeltà: non è il suo film migliore, certo, ma resta un'opera di forte impatto visivo e emotivo, non meccanica riproduzione dei cliché più amati dal regista coreano, vittoria che forse lo farà uscire, si spera, definitivamente dalla sua crisi artistica e esistenziale, già riassunti nei precedenti, stravaganti "Arirang" (tutto chiuso in una "canadese", premiato a Cannes 2011) e "Amen", poi ritirato dallo stesso Kim. [...]

di Adriano De Grandis, articolo completo (1765 caratteri spazi inclusi) su Il Gazzettino 21 settembre 2012