Vento di primavera

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Un film di Rose Bosch. Con Jean Reno, Mélanie Laurent, Gad Elmaleh, Raphaëlle Agogué, Hugo Leverdez.
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Titolo originale La Rafle. Drammatico, durata 115 min. - Francia, Germania, Ungheria 2010. - Videa uscita giovedì 27 gennaio 2011. MYMONETRO Vento di primavera * * * - - valutazione media: 3,31 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
biscotto51 venerdì 19 giugno 2020
un schindler list in sedicesimo Valutazione 3 stelle su cinque
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Se confrontiamo questo film con Schindler List, perché trattano argomenti molto simili, questo ne esce malamente. Dopo una prima parte piacevole si cade nell'eccesso di sentimentalismo, nelle scene sciroccose con l'infermiera che soffre la fame per solidarietà con i prigioneri ebrei, dimagrisce, piange, si commuove, corre in bicicletta dietro al treno che porta i prigionieri nel lager, mentre un imbolsito Jean Reno, con la solita espressione gonfia da alcolista depresso, crolla se lo confrontiamo con il Liam Neeson dell'altro film. E' il tipico confronto tra il cinema americano, sodo, duro come un pugno nello stomaco e il cinema francese, che scivola sempre nella melassa, nella svenevolezza e nei buoni sentimenti un po' dolciastri. [+]

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angeloumana sabato 22 luglio 2017
brutta cosa l'ignoranza Valutazione 4 stelle su cinque
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  "inappropriato che in italiano il film si chiami Vento di Primavera, una primavera di sentimenti non è presente in quasi alcun fotogramma": brutta cosa l'ignoranza! Leggo solo dopo tempo che Vent Printanier era il nome dato all'operazione di rastrellamento di ebrei. Il responsabile fu René Bousquet che aveva accolto le richieste dei nazisti e rimase deluso perché gli arresti furono la metà dei 28000 preventivati, 13152 (5802 donne e 4115 bambini). 15000 riuscirono a scappare, sebbene la retata fosse cominciata alle 4 del mattino del 17/7/1942 e durata 36 ore, condotta da 4660 poliziotti francesi (nessun tedesco). Ottomila dei 13152 furono confinati 5 giorni al Velodromo d'Hiver, non lontano dalla Torre Eiffel, senza acqua né servizi sanitari: una trentina morirono, molti erano bambini. [+]

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elgatoloco mercoledì 1 febbraio 2017
film estremamente efficace Valutazione 0 stelle su cinque
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"La Rafle"(2010)di Rose Bosch, quasi contemporaneo di"Je m'appelle Sarah"è un altro film francese che affronta in modo intelligente e filmicamente appropriato(qui siamo nel passato, però, non si ha l'alternanza tra due epoche come nell'altro film), il tema dei"collaborateurs", per così dire senza riserve, ossia mettendo direttamente in scena, meglio sullo schermo le responsabilità di nazisti e loro"manutengoli". Oltre a tutto, anche qui(e qui siamo sulla stessa lunghezza d'onda dell'altro film)anche qui l'ottica da cui si considera l'orrore è quello dei bambini/delle bambine, dunque il senso di stupore si mischia all'orrore, meglio si fonde con lo stesso, il che è reso filmicamente in maniera più che solamente"efficace", in modo appropriato all'entità della tragedia. [+]

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stefano capasso venerdì 27 gennaio 2017
la speranza nei bambini Valutazione 3 stelle su cinque
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Nell’estate del ’42 Parigi è occupata dai nazisti e gli ebrei sono obbligati a portare la stella e rispettare il coprifuoco. Il governo francese accetta di collaborare con Hitler alla deportazione di massa pur di riavere una propria autonomia. Tredicimila ebrei vengono rastrellati e portati in un velodromo prima di essere destinati ai campi dell’est.
Il film di Rose Bosch su una tragedia molto raccontata nel cinema ha la particolarità di raccontare i bambini, e in particolare chi ha avuto la forza d’animo di fuggire e farcela. L’orrore viene solo accennato, il film preferisce raccontare la solidarietà tra i prigionieri, l’attenzione di chi ha fatto di tutto per aiutarli, e su chi ce l’ha fatta. [+]

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renato c. martedì 13 ottobre 2015
a che punto arriva la cattiveria dell'uomo? Valutazione 4 stelle su cinque
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Sono stati fatti tanti films sulla shoah, ma ognuno fa un'effetto terribile!! Qusto non è da meno, e fa rabbia vedere che oltre ai nazisti tedeschi, anche i collaborazionisti francesi si comportavano crudelmente con gli Ebrei senza farsi tanti scrupoli pur di salvare la pelle! Certo che il vedere la catena di come sono andate le cose è terribile! Da un semplice distintivo con la stella gialla allo sfratto dalle abitazioni, al concentrarli in uno stadio, poi nei campi di concentramento ed infine stipati come bestie su treni merci dividendo i bambini dai genitori, i mariti dalle mogli per portarli dove? Alla.....morte!! Quasi quasi erano più umani i comunisti cinesi, che quando volevano liberrsi di qualcuno, un colpo di pistola alla nuca e finiva lì! E [+]

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great steven martedì 7 luglio 2015
ebrei rastrellati al vel d'hiver nell'estate 1942. Valutazione 3 stelle su cinque
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VENTO DI PRIMAVERA (FR/GERM/UNG, 2010) diretto da ROSE BOSCH. Interpretato da JEAN RENO, MELANIE LAURENT, GAD ELMALEH, RAPHAELLE AGOGUE, HUGO LEVERDEZ, MATHIEU DI CONCERTO, OLIVIER CYWE, SYLVIE TESTUD, ANNE BROCHET, DENIS MENOCHET, ROLAND COPE, ADELE EXARCHOPOULOS, CATHERINE ALLEGRET
Ispirato a fatti drammatici che accaddero nella realtà, in quella maledetta (per i deportati francesi nei campi di concentramento) estate del 1942, è il racconto delle sfortunate vicende che videro protagoniste alcune numerose famiglie ebree, costrette dapprima a pesanti restrizioni sociali e amministrative nella periferia di Parigi (come l’interdizione dalle scuole e l’esclusione dai pubblici uffici), trasferite successive in un centro di raccolta dove i famigliari vennero brutalmente separati gli uni dagli altri e condannate infine a morte nei lager nazisti. [+]

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sergio dal maso domenica 28 giugno 2015
vento di primavera Valutazione 3 stelle su cinque
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“Credi che un giorno diventeremo adulti ?” “Non lo so”
 
La notte tra il 15 e il 16 luglio 1942 il governo collaborazionista di Vichy guidato dal generale Pétain si piega alle pressanti richieste di Hitler di consegnare alla Germania i 24000 ebrei residenti a Parigi. La gendarmeria francese dà inizio ad uno spietato e crudele rastrellamento, una terribile retata ( “La rafle”, titolo originale del film) che porterà alla cattura e alla carcerazione nel Velodrome d’Hiver di 13000 ebrei francesi, rinchiusi per diversi giorni in condizioni igieniche tremende e disumane, senza acqua né cibo. [+]

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ashtray_bliss venerdì 1 marzo 2013
pagina nera nella storia della francia democratica Valutazione 4 stelle su cinque
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La Rafle, titolo orginale che si riferisce appunto alla retata degli ebrei, e' un film veramente potente, umano e drammatico che apre una porta cinematografica sugli avvenimenti i quali sono stati quasi dimenticati dal popolo e governo francese. Riapre le ferite di quella che rappresenta una delle pagine piu' nere dello stato democratico per eccellenza, la Francia, paese che viene immediatamente collegato al classico motto Libertè, Egalitè, Fraternitè e che nonostante cio' si rese complice nell'arresto, deportazione e sterminio di 13,000 ebrei di cui 4,013 solo bambini.
Il film, dunque, racconta il dramma di queste persone che prima vengono obbligate a indossare lo stemma di Davide, il segno della loro diversita' rispetto agli altri connazionali francesi, e quindi il simbolo col quale vengono immediatamente riconosciuti e talvolta emarginati. [+]

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anto15ts martedì 29 gennaio 2013
un chiarimento sul titolo Valutazione 4 stelle su cinque
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Mi scuso per l’off topic, la mia non e’ una recensione del film, ma un chiarimento sul significato del titolo, che evidentemente e’ sfuggito ad alcuni “critici cinematografici”… “Sorvoliamo sull'assurdo titolo italiano” - Fabio Ferzetti “Il titolo originale, La rafle, significa «retata»,«rastrellamento». È un titolo più concreto e pregnante del banale Vento di primavera, che fa pensare a una brutta fiction” - Alberto Crespi Non sono una storica, ma mi e’ stato incredibilmente facile trovare notizie sul Rastrellamento del Velodromo d'inverno (Rafle du Vélodrome d'Hiver), battezzata dal prefetto di polizia Rene' Bousquet con il nome in codice Opération Vent printanier ("Operazione Vento di Primavera"). [+]

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minnie martedì 29 gennaio 2013
come la chiave di sarah, stesso spunto Valutazione 4 stelle su cinque
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Rettifico, la Chiave di Sarah è del regsita francese Gilles Paquet Brenner ma è tratto da un best seller di Tatiana de Rosnay. Invece qui Rose Bosch ha fatto tutto da sola, regia e sceneggiatura. Ma sono entrambi film molto toccanti e necessari!

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