alexia62
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mercoledì 1 dicembre 2010
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x marvelman
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Carissimo Marvelman tre cose: PRIMO io sono abituata a vedere cinema italiano certo, (e anche straniero) ma cinema di qualità ,con la C maiuscola, e non sottoprodotti che non hanno nulla a che fare con la parola CINEMA,ricordatelo bene.
SECONDO non credo di averti offeso quindi non vedo perchè tu debba farlo!
TERZO mi sembra che le recensioni di questo film su questo forum non siano molto positive.......
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rongiu
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lunedì 29 novembre 2010
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sharing.
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Sharing /Condivisione
Nessuna struttura organizzativa aziendale è perfetta. Probabilmente non lo sarà mai; perché l’uomo è imperfetto e partorisce idee imperfette; L’economia resta, quindi, il campo minato per eccellenza. Di conseguenza, anche l’organigramma meglio strutturato teoricamente, in realtà presenta situazioni che di fatto lo contraddicono. Tutto questo perché un’azienda è costituita principalmente da uomini. Questa componente umana, che ha un cuore pulsante ed una mente pensante, ha, del “capo”, del “lavoro”, delle “relazioni interne” e compagnia bella, una propria percezione.
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Sharing /Condivisione
Nessuna struttura organizzativa aziendale è perfetta. Probabilmente non lo sarà mai; perché l’uomo è imperfetto e partorisce idee imperfette; L’economia resta, quindi, il campo minato per eccellenza. Di conseguenza, anche l’organigramma meglio strutturato teoricamente, in realtà presenta situazioni che di fatto lo contraddicono. Tutto questo perché un’azienda è costituita principalmente da uomini. Questa componente umana, che ha un cuore pulsante ed una mente pensante, ha, del “capo”, del “lavoro”, delle “relazioni interne” e compagnia bella, una propria percezione.
Se nel tempo l’azienda, presenta patologie gestionali tali da farla ammalare, la prima cellula ad essere attaccata è il gruppo. Di conseguenza il luogo dove “si con-vive per fare”; si “pensa”, si “agisce”, si “comunica”, dove emotività e razionalità trovano l’equilibrio giusto; diventa il luogo delle “divergenze assolute,”. L’individualità prende inevitabilmente il sopravvento.
E’ questo, credo, lo scenario nel quale si muove il protagonista del film; Marco \Roul Bova/. Marco, lavora a Londra, per una importante azienda di cosmetici italiana; è responsabile del settore marketing. Viene convocato presso la sede centrale di Milano; una inaspettata promozione, lo attende. Infatti, quello di “licenziatore” è il nuovo incarico che si aggiunge al vecchio. L'attuale ruolo gli comporta, come primo impegno, “l’analisi disfunzionale del personale” e la relativa “elaborazione di un elenco e di un piano di licenziamenti”;
Durante questo suo soggiorno lombardo, Marco incontrerà quattro donne. Giulia \Barbara Bobulova/, una sua collega; Francesca\Sarah Felberbaum/, impiegata presso l’azienda; Sarah \Kelly Reilly/, sovrintendente presso una galleria d’arte moderna; Gabriella \Martina Stella/, giornalista. Quattro donne, attraenti; quattro storie, piacevoli; quattro intrecci, garbati. E’ un periodo, quello milanese, che mette a dura prova l’equilibrio interiore del nostro protagonista.
Come si muoverà, Marco, all’interno delle dinamiche aziendali? Le sue decisioni saranno uniformi o flessibili? Riuscirà a coordinare la forza lavoro? Coerenza/efficienza; cosa prevarrà in lui? E la vita privata? Di certo, non avrà a disposizione cilindri, conigli, illusioni. La realtà, pretende il suo spazio.
Good Ciak!
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marvelman
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sabato 27 novembre 2010
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non ascoltate alexia
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Se a lei che NON CAPISCE NULLA DI CINEMA non è piaciuto vuol dire che almeno sarà godibile...ma d'altrode lei è abituata a vedere solo film italiani che sono la spazzatura del cinema mondiale, l'ultima spiaggia che esiste...
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alexia62
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domenica 21 novembre 2010
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ma per carita!!
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Bova non recita male ?!?!??!!? oddio........
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francesca50
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venerdì 19 novembre 2010
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accettabile
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Credevo peggio! Rimane un film per ragazzi. ma fa passare del tempo piacevole, anche se non ti aggiuge niente,.E poi Bova è carino! E non recita male.
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renato volpone
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mercoledì 17 novembre 2010
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come riabilitare i cinepanettoni
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Il film racconta di un manager italiano in servizio a Londra che viene rimandato in Italia per essere promosso e licenziare i rami secchi dell'azienda. Una volta arrivato a Milano il protagonista cade con estrema facilità tra le braccia di donne che, come lo vedono, sono molto ben disposte verso di lui. La recitazione di tutti, pessima, non salva la storia, dove la sceneggiatura rende capolavori i cinepanettoni di natale. Oltretutto le scene con l'attrice inglese vengono doppiate malamente. Il film non fa ridere, anzi è deprimente, è un insulto all'intelligenza, alle donne, alla gente che lavora: forse le persone da licenziare non sono i lavoratori della lista data a Roul Bova, ma gli attori, lo sceneggiatore e il regista di questo film.
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Il film racconta di un manager italiano in servizio a Londra che viene rimandato in Italia per essere promosso e licenziare i rami secchi dell'azienda. Una volta arrivato a Milano il protagonista cade con estrema facilità tra le braccia di donne che, come lo vedono, sono molto ben disposte verso di lui. La recitazione di tutti, pessima, non salva la storia, dove la sceneggiatura rende capolavori i cinepanettoni di natale. Oltretutto le scene con l'attrice inglese vengono doppiate malamente. Il film non fa ridere, anzi è deprimente, è un insulto all'intelligenza, alle donne, alla gente che lavora: forse le persone da licenziare non sono i lavoratori della lista data a Roul Bova, ma gli attori, lo sceneggiatore e il regista di questo film.
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alexia62
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martedì 16 novembre 2010
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mezza stella!
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Penoso.....a dir poco orrendo......non ci sono parole per definirlo!!
Vanzina peggio di così non poteva farcela!
Perchè sono andato a vederlo?...mi ha trascinato un'amica depressa...ancora glielo sto rinfacciando!
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marezia
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martedì 16 novembre 2010
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martalari,
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volete scrivere in italiano?
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ozzus
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lunedì 15 novembre 2010
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inguardabile
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il film più brutto che abbia mai visto in vita mia. Privo di trama, regia pessima, attori che non possono chiamarsi tali, zero emozioni...quasi due ore e 7,5 euro buttati. non ci andate!!!un orrore!
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michi1959
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domenica 14 novembre 2010
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non ci andate
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Una roba di una bruttezza senza fine, soldi da dare in beneficenza
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