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Nessuna struttura organizzativa aziendale è perfetta. Probabilmente non lo sarà mai; perché l’uomo è imperfetto e partorisce idee imperfette; L’economia resta, quindi, il campo minato per eccellenza. Di conseguenza, anche l’organigramma meglio strutturato teoricamente, in realtà presenta situazioni che di fatto lo contraddicono. Tutto questo perché un’azienda è costituita principalmente da uomini. Questa componente umana, che ha un cuore pulsante ed una mente pensante, ha, del “capo”, del “lavoro”, delle “relazioni interne” e compagnia bella, una propria percezione.
Se nel tempo l’azienda, presenta patologie gestionali tali da farla ammalare, la prima cellula ad essere attaccata è il gruppo. Di conseguenza il luogo dove “si con-vive per fare”; si “pensa”, si “agisce”, si “comunica”, dove emotività e razionalità trovano l’equilibrio giusto; diventa il luogo delle “divergenze assolute,”. L’individualità prende inevitabilmente il sopravvento.
E’ questo, credo, lo scenario nel quale si muove il protagonista del film; Marco \Roul Bova/. Marco, lavora a Londra, per una importante azienda di cosmetici italiana; è responsabile del settore marketing. Viene convocato presso la sede centrale di Milano; una inaspettata promozione, lo attende. Infatti, quello di “licenziatore” è il nuovo incarico che si aggiunge al vecchio. L'attuale ruolo gli comporta, come primo impegno, “l’analisi disfunzionale del personale” e la relativa “elaborazione di un elenco e di un piano di licenziamenti”;
Durante questo suo soggiorno lombardo, Marco incontrerà quattro donne. Giulia \Barbara Bobulova/, una sua collega; Francesca\Sarah Felberbaum/, impiegata presso l’azienda; Sarah \Kelly Reilly/, sovrintendente presso una galleria d’arte moderna; Gabriella \Martina Stella/, giornalista. Quattro donne, attraenti; quattro storie, piacevoli; quattro intrecci, garbati. E’ un periodo, quello milanese, che mette a dura prova l’equilibrio interiore del nostro protagonista.
Come si muoverà, Marco, all’interno delle dinamiche aziendali? Le sue decisioni saranno uniformi o flessibili? Riuscirà a coordinare la forza lavoro? Coerenza/efficienza; cosa prevarrà in lui? E la vita privata? Di certo, non avrà a disposizione cilindri, conigli, illusioni. La realtà, pretende il suo spazio.
Good Ciak!
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