The Wrestler |
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Un film di Darren Aronofsky.
Con Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Todd Barry.
continua»
Drammatico,
durata 109 min.
- USA, Francia 2008.
- Lucky Red
uscita venerdì 6 marzo 2009.
MYMONETRO
The Wrestler
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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IL CORPO E L'ANIMA (PIETA' PER CHI CADE)di CAMILLO TRIOLOFeedback: 0 |
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domenica 15 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A cinquantanove (o cinquantatre) anni, a seconda delle fonti, il “BELLO E DANNATO” del cinema americano ritorna con questo film sugli schermi e lo fa con una forza espressiva inimmaginata riuscendo a toccare le corde dell'anima con rara ed efficace semplicità. Difficile trovare chi per un verso o per l'altro non possa rivedersi nelle vesti del wrestler, nei suoi fallimenti e nei suoi sogni nella sua voglia di riscatto e nella disillusione crudele. Il Wrestling come metafora della vita; finzione, illusione, apparenza, ma dolore e sofferenza senza rimedio al tacere delle urla e degli applausi, allo spegnersi delle luci. L'irrisolvibile conciliazione tra l'essere e l'apparire, tra il voler ESSERE ed il DOVER APPARIRE in cui è proprio l'ESSERE a venir sacrificato senza pietas sull'altare del conformismo edonistico nel clamore effimero del “successo” di un attimo. “Sono solo un vecchio pezzo di carne maciullata…” L'anima non interessa a nessuno, a nessuno importa la sua sofferenza, le sue ferite, il suo disperato trascinarsi di speranza in speranza di disillusione in disillusione e per essa non ci sono linimenti per il dolore né pillole miracolose, né chi presti orecchio al suo grido silenzioso “…non merito di restare da solo. Voglio soltanto che tu non mi odi…” . Per “anime maciullate“ solo il caldo dolore di altre “anime maciullate” o l'annullamento in una fine in cui anima e corpo straziati raggiungano la quiete agognata nel silenzio del buio oltre i riflettori dell'arena della vita. Ben tornato vecchio Rourke, grazie per le emozioni che ci hai dato. Il film di Darren Aronofsky meritava molto di più di quello che ha avuto, ma se così fosse stato non vivremmo i tempi che viviamo, e la storia del film non ne sarebbe la metafora, crediamo, però, che l'averci toccato così profondamente, sia L'OSCAR più ambito, od almeno così dovrebbe essere. Con l'auspicio che il volo d'angelo che conclude il film sia oltre che l'apprezzato ritorno di Rourke il ritorno ad un cinema migliore.
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