The Wrestler

Per il protagonista del film ( Rourke) il wrestler è una passione estrema quasi o senza quasi come una droga: non ne può fare a meno. Ma il tempo passa e il corpo non regge più l'assunzione dei farmaci e i combattimenti. Quando si trova a rischio di morte umanamente ha bisogno di comunicarlo e di trovare dei sostituti nella vita e di cercare una qualche forma di normalità ma si rivolge alle due sole persone che conosce e che non possono funzionare. La figlia perchè rabbiosamente marcata dall'assenza e dalla sostanziale estraneità. La Spogliarellista perchè simlarmente vede la sua carriera svanire e si oppone anche se a modo suo cerca ambiguamente di aggrapparsi per sfuggire alla solitudine incombente.In più in un lavoro anonimo e senza affetti dove l'eroismo-droga non è contemplato The Wrestler è del tutto spaesato. Ho trovato bella davvero la scena in cui torna in palestra e focalizza i traumi fisici delle persone in una atmosfera sotto tono perchè sente ormai preclusa la sua partecipazione. Oramai è cosciente...ma questo non serve a rifarsi una vita.In fondo il suo sguardo è diverso ma sempre nostalgico..sempre "bambino"..e sempre più disperato. Esasperato torna sul ring. Fine. Troppo crudo..troppo vero...ma un film di una sincerità disarmante..senza edulcorazioni di sorta. Non conosco la personalità e la biografia di Rourke e quindi sui paralleli che si fanno non dico nulla. Come dimenticare il suo particolare fascino in 9 settimane e mezzo.era davvero bellissimo e incantevole..ma anche come dimenticare questo personaggio che lui sembra incarnare alla perfezione. Un ottimo attore in ogni caso. Un film che non si può definire bello talmente è reale.