The Wrestler

Questo è sicuramente il secondo ritorno sulle scene di Micky Rourke, in un film che sicuramente non va gustato insieme ai popcorn. Forse il suo miglior film(sicuramente per recitazione...), che un po' racconta anche se stesso. Una storia ben calibrata, insieme alle riprese tremolanti e con montaggio scarno e quasi assente in alcune scene, dà l'idea di film artigianale che non bada all'immagine ma al contenuto. Aronofsky ha un passato un po' incerto, è un genio incompreso ho un mediocre regista che pensa che l'inquadratura mossa faccia il film impegnato? Comunque nè Rourke, nè la Tomei e neppure la giovane Evan Rachel Wood temono il confronto con il primo e il primissimo piano, piuttosto ricorrenti nel film. Nel "suo" complesso un ottimo film, le realistiche sequenze dei combattimenti, espressamente programmate anche nella realtà non distolgono gli sguardi dal decadimento dilaniante del protagonista. Musiche pressochè assenti, montaggio ridotto all'osso e fotografia a luci alogene ben calibrate creano l'atmosfera giusta e la ballata "The Wrestler" di Bruce Springsteen presente nei titoli di coda che chiude il film nel miglior modo possibile. Inoltre Rourke è da ammirare anche per la sua forma fisica e per la sua esibizione in mosse di wrestling senza controfigura(non tutte), lo stesso si può dire della Tomei, che a quarantaquattro anni e più mantiene un fisico più che invidiabile.