nudles
|
sabato 31 gennaio 2009
|
dov'e' finita l'anima di muccino?
|
|
|
|
Abbiamo molto gradito le storie generazionali di Muccino, prima alle prese con gli adolescenti, poi con i trentenni, e alla fine con le crisi esistenziali dei quarantenni. Aspettando nuove storie, magari cambiando registro,accade che il regista romano incontra Will Smith, che nel frattempo ha visto "L'ultimo bacio" ed è andato in fregola per lui, così è nato un sodalizio artistico che ha già partorito due opere. L'ultima è per l'appunto "Sette anime", una storia estrema, in cui Ben Thomas (Will Smith), colpevole della morte di sette persone, tra cui la moglie, per un incidente automobilistico, decide di salvare la vita, dando un ulteriore possibilità ad altrettate persone meritevoli secondo il suo metro di giudizio.
[+]
Abbiamo molto gradito le storie generazionali di Muccino, prima alle prese con gli adolescenti, poi con i trentenni, e alla fine con le crisi esistenziali dei quarantenni. Aspettando nuove storie, magari cambiando registro,accade che il regista romano incontra Will Smith, che nel frattempo ha visto "L'ultimo bacio" ed è andato in fregola per lui, così è nato un sodalizio artistico che ha già partorito due opere. L'ultima è per l'appunto "Sette anime", una storia estrema, in cui Ben Thomas (Will Smith), colpevole della morte di sette persone, tra cui la moglie, per un incidente automobilistico, decide di salvare la vita, dando un ulteriore possibilità ad altrettate persone meritevoli secondo il suo metro di giudizio. Si capisce che la tragedia che ha sconvolto la vita del protagonista, porta Ben a vivere come una entità superiore, capace di osservare, indagare, e agire, tutto per il compimento del suo progetto estremo. I bastoni fra le ruote glieli metterà Emily Posa affetta di cardiopatia, splendidamente interpretata dalla tostissima Rosario Dawson, destinataria della più significativa donazione di Ben, ma lui nel frattempo, sceso con i piedi per terra, si innamora della bella Emily; altro tormento, cosa fare?, continuare nei suoi propositi?, o iniziare una nuova vita con lei? Ben con dolore e qualche rimpianto porterà a compimento il suo progetto.
Nel film ha un bel ruolo Woody Harrelson, che appunto interpreta con garbo e delicatezza la parte di un pianista cieco.
Muccino ha diretto bene il film, con padronanza e disinvoltura, possiamo dire che il film è di stampo americano, poco o nulla rimane del Muccino autore, che resta solo un ottimo regista e abile esecutore delle direttive della produzione.Bellissime sono la scena d'amore tra i due protagonisti sottolineata da una bellissima colonna sonora di Angelo Milli e i momenti di tenerezza tra Ben e Rosy scambiati all'ombra di un placido albero in aperta campagna.
A tratti il film svolge la sua trama con lentezza e prolissità, continui flash-back portano lo spettatore a ricucire tutta la storia. Un personaggio si chiama Bill Ristuccia, solo questo cognome lega Muccino al suo passato di regista italiano, Ristuccia era il nome della famiglia di "Ricordati di me". Sarebbe interessante conoscere i progetti futuri e le ambizioni di Gabriele, siamo in attesa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nudles »
[ - ] lascia un commento a nudles »
|
|
d'accordo? |
|
djlova
|
giovedì 22 gennaio 2009
|
struggente ma non per tutti
|
|
|
|
Non conoscevo Gabriele Muccino prima de "La ricerca della felicità" che a suo tempo mi sorprese molto sia per la storia che per l'ottima fattura. Il regista romano conferma, secondo me, di essere uno dei registi rivelazione del nostro paese, il più "esportabile" e uno dei più godibili.
"Sette anime" rappresenta una sorta di seguito del film precedente come dimostra la presenza di Will Smith (che ormai non sbaglia un colpo...) la cui accoppiata col regista italiano assicura ottimi incassi, decisamente meritati.
Ma se la ricerca dell'agognata felicità era senz'altro più "user-friendly" ovvero più immediatamente godibile da una platea variegata, le sette anime (traduzione come al solito un pò strampalata del titolo originale "seven pounds") richiedono un maggiore impegno nel seguire una trama specie all'inizio volutamente intricata e confusionaria (anche troppo).
[+]
Non conoscevo Gabriele Muccino prima de "La ricerca della felicità" che a suo tempo mi sorprese molto sia per la storia che per l'ottima fattura. Il regista romano conferma, secondo me, di essere uno dei registi rivelazione del nostro paese, il più "esportabile" e uno dei più godibili.
"Sette anime" rappresenta una sorta di seguito del film precedente come dimostra la presenza di Will Smith (che ormai non sbaglia un colpo...) la cui accoppiata col regista italiano assicura ottimi incassi, decisamente meritati.
Ma se la ricerca dell'agognata felicità era senz'altro più "user-friendly" ovvero più immediatamente godibile da una platea variegata, le sette anime (traduzione come al solito un pò strampalata del titolo originale "seven pounds") richiedono un maggiore impegno nel seguire una trama specie all'inizio volutamente intricata e confusionaria (anche troppo).
Non è un film per tutti, ma non perchè troppo impegnato o perchè richieda chissà quale cultura cinematografica, quanto perchè riesca a far breccia nelle emozioni solo se lo si guarda con uno stato d'animo particolare per accogliere nel giusto modo la struggente storia che esplode da metà film in poi. Se questo non avviene il film può apparire eccessivamente "mieloso", come infatti dimostrato dalla netta frattura tra i commenti di critici e pubblico, divisi tra gli adoratori e i denigratori.
Io l'ho apprezzato tantissimo, anche più de "La ricerca della felicità" per due sostanziali motivi: l'eccezionale interpretazione di Will Smith che dà spessore non solo al suo personaggio ma all'intero film e la notevole bravura di Muccino che riesce nel difficile compito di non banalizzare una storia che altrimenti sarebbe parsa troppo da... "libro Cuore".
Questo grazie a una regia molto "americanizzata" secondo gli ultimi usi: tagli veloci, primi piani intensi, luci e colori tagliati appositamente per emozionare e, non ultimo, unìottima colonna sonora.
Se entrerete nella giusta "chimica" del film non potrete fare a meno di commuovervi come poche volte ultimamente in sala, altrimenti lascerete il cinema sicuramente con una certa delusione.
[-]
[+] sette anime
(di anto)
[ - ] sette anime
|
|
[+] lascia un commento a djlova »
[ - ] lascia un commento a djlova »
|
|
d'accordo? |
|
wilsons
|
lunedì 1 giugno 2009
|
empatia con il pubblico
|
|
|
|
Sette anime, sette vite da salvare, una disperazione da placare.
Una vita apparentemente tranquilla che però cela una lacerazione interiore dell'anima, impregnata di malinconia e sanguinante copiosi fiotti di "passato", che respira attraverso i sentimenti degli altri, attraverso la vita degli altri. Un'angosciosa redenzione, il proprio sacrificio per cercare di rimediare, per lenire questa ferita interiore che si perderà in un nulla eterno, la morte. Will Smith ha saputo interpretare molto bene la quieta disperazione tramite sguardi di tale profondità che pareva guardasse lo spettatore, sembrava come se ci rendesse partecipe del suo dolore.
|
|
[+] lascia un commento a wilsons »
[ - ] lascia un commento a wilsons »
|
|
d'accordo? |
|
ace
|
sabato 17 gennaio 2009
|
film che può dare fastidio
|
|
|
|
Ho sempre creduto che una delle cose più importanti da considerare, nel recensire o nel discutere un film, sia il messaggio che il regista vuole cercare di trasmettere agli spettatori. Non è una cosa semplice, anzi, credo che sia proprio uno dei fini del lavoro stesso, per i quali si cerca sempre di migliorare. Muccino ha voluto a mio avviso rischiare: portare sul grande schermo un'opera di difficile argomentazione, pronta ad essere amata, oppure criticata drasticamente. Il tema preponderante non poteva che essere l'Amore, rivisitato però nella sua forma più immensa, più lodevole: l'amore che si può avere per la vita. Non sto a dilungarmi sulla trama o sullo svolgimento del lungometraggio perchè non serve, ma miro a spiegarmi come mai, uscito dalla sala, non si udiva alcun vociferare, regnava il silenzio.
[+]
Ho sempre creduto che una delle cose più importanti da considerare, nel recensire o nel discutere un film, sia il messaggio che il regista vuole cercare di trasmettere agli spettatori. Non è una cosa semplice, anzi, credo che sia proprio uno dei fini del lavoro stesso, per i quali si cerca sempre di migliorare. Muccino ha voluto a mio avviso rischiare: portare sul grande schermo un'opera di difficile argomentazione, pronta ad essere amata, oppure criticata drasticamente. Il tema preponderante non poteva che essere l'Amore, rivisitato però nella sua forma più immensa, più lodevole: l'amore che si può avere per la vita. Non sto a dilungarmi sulla trama o sullo svolgimento del lungometraggio perchè non serve, ma miro a spiegarmi come mai, uscito dalla sala, non si udiva alcun vociferare, regnava il silenzio. Il punto chiave del film, secondo me, sta nel momento in cui Ben decide di correre a fare quella domanda alla dottoressa di Emily: il tempo è tiranno, e le sue decisioni, i suoi programmi, stanno per essere sconvolti. Il protagonista, essendo un umano, non nasconde il timore e la paura di ciò che i propri sensi di colpa l'avrebbero spinto a fare, di ciò che le proprie decisioni, o indecisioni, possano valere. Quando sono in gioco amore e redenzione, l'unica cosa che conta è andare fino in fondo, osare. L'indifferenza non porta da nessuna parte, ed ecco allora che piomba il silenzio di chi si esamina la coscienza. E non importa che il film sia ai limiti dell'inverosimile o del possibile, non ci sono mostri, elfi o quant'altro altro mi sembra, qui c'è solo un uomo che dona se stesso per la vita di altri. Forse è proprio questa la cosa inverosimile, e mi piacerebbe che chi critica questo film, che, per carità, rimane criticabilissimo come tutti, provi un attimo ad allargare le proprie vedute. Non voglio spendere parole per i principali attori recitanti, in quanto il proprio curriculum parla già per loro, e do 4 stelle solo per il fatto che non sono un amante della moderna inquadratura leggermente "scossa", e perchè non sono ancora convinto di alcune colonne sonore scelte.
[-]
[+] x niente d'accordo
(di elisa)
[ - ] x niente d'accordo
[+] assolutamente no
(di andrechiara)
[ - ] assolutamente no
|
|
[+] lascia un commento a ace »
[ - ] lascia un commento a ace »
|
|
d'accordo? |
|
alexis rowen
|
domenica 25 gennaio 2009
|
altro successo per la coppia muccino-smith
|
|
|
|
Altro successo per la coppia Muccino-Smith, che dopo il capolavoro "La Ricerca della felicità", proseguono con un film profondamente drammatico e toccante.
Un film diverso dagli altri, che si distacca completamente dai soliti filmetti da quattro soldi che parlano di sesso, soldi e altre cavolate varie, farcite di battute volgari e di attori da quattro soldi.
Letteralmente stroncato dalla critica e da molti perchè questi ultimi, con i tempi che corrono, spesso preferiscono andare a vedere qualche cosa di più leggero piuttosto che un qualcosa faccia riflettere sull'amore verso la vita. Perchè è questo credo il messaggio che il regista ha voluto sottilineare: bisogna cercare di andare avanti, amando la vita anche nei momenti di estrema difficoltà.
[+]
Altro successo per la coppia Muccino-Smith, che dopo il capolavoro "La Ricerca della felicità", proseguono con un film profondamente drammatico e toccante.
Un film diverso dagli altri, che si distacca completamente dai soliti filmetti da quattro soldi che parlano di sesso, soldi e altre cavolate varie, farcite di battute volgari e di attori da quattro soldi.
Letteralmente stroncato dalla critica e da molti perchè questi ultimi, con i tempi che corrono, spesso preferiscono andare a vedere qualche cosa di più leggero piuttosto che un qualcosa faccia riflettere sull'amore verso la vita. Perchè è questo credo il messaggio che il regista ha voluto sottilineare: bisogna cercare di andare avanti, amando la vita anche nei momenti di estrema difficoltà.
E questo Muccino ce lo ha mostrato con una trama complessa, ben costruita, dove vi è un eroe, Will Smith. Che dire di lui? Beh, anche questa volta l'attore non si risparmia e sicuramente è riuscito ad interpretare benissimo questo ruolo comunque difficile e complicato perchè vi sono due personaggi: il Ben Thomas sorridente e gentile, l'angelo che si sostituisce a Dio, e il Tim, uomo in preda ad un forte senso di colpa che lo porterà ad un gesto estremo. Ed è qui, in quel gesto estremo, che si concentra tutta la tensione del film, lasciandoci senza fiato davanti alla scena assolutamente agghiacciante.
Così Muccino,dopo appunto il successo precedente, ha rischiato portando un sul grande schermo un film così drammatico, ma dopotutto la vita è fatta da rischi che qualche volta bisogna correre.
Il consiglio che do a tutti quelli che non hanno ancora visto questo film è quello di aprire la mente e il cuore per comprendere a pieno il messaggio profondo. Invece il consiglio che do a tutti quelli che lo hanno già visto e a cui è piaciuto, di tornare a vederlo perchè solo così si può apprezzare meglio le mille sfumature di quella che è una storia incredibile che mi ha fatto versare calde lacrime.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexis rowen »
[ - ] lascia un commento a alexis rowen »
|
|
d'accordo? |
|
snakemgs
|
giovedì 7 gennaio 2010
|
veramente bello
|
|
|
|
Veramente ben fatto will smith bravissimo (un dio del cinema) è riuscito a trasmettere emozioni che pochi film sanno dare.per quanto riguarda il cast eccezionale il solo will basta e avanza.Muccino è riuscito a creare una storia tutt' altro che banale e melensa ma elaborata e ricca che riesce a tenere incollato lo spettatore dall' inizio del film fino alla fine.l' unico difetto potrebbe essere ke all' inizio lo spettatore puo trovarsi un tantino spaesato e non capire fin da subito il vero scopo di ben thomas ma è un rischio che il regista ha voluto correre per rendere il film piu interessante e ricco di una certa suspanse di fondo .le scene piu commoventi sono le piu belle e ad esse fa da sottofondo una colonna sonora davvero stupenda soprattutto nel finale.
[+]
Veramente ben fatto will smith bravissimo (un dio del cinema) è riuscito a trasmettere emozioni che pochi film sanno dare.per quanto riguarda il cast eccezionale il solo will basta e avanza.Muccino è riuscito a creare una storia tutt' altro che banale e melensa ma elaborata e ricca che riesce a tenere incollato lo spettatore dall' inizio del film fino alla fine.l' unico difetto potrebbe essere ke all' inizio lo spettatore puo trovarsi un tantino spaesato e non capire fin da subito il vero scopo di ben thomas ma è un rischio che il regista ha voluto correre per rendere il film piu interessante e ricco di una certa suspanse di fondo .le scene piu commoventi sono le piu belle e ad esse fa da sottofondo una colonna sonora davvero stupenda soprattutto nel finale. film che riesce ad esprimere a pieno l' importanza della vita e dell' amore.il ruolo interpretato da will smith è semplicemente fantastico solo la sua espressione riesce a far trasparire la vera personalità di ben e del suo passato ...lui si mostra felice nei confronti delle persone ma nasconde dentro di se un rimorso ed un senso di colpa impressionante.
la trama è piuttosto semplice ma è raccontata in modo da non far capire tutto subito al lettore ma piano piano quasi in parallelo con il fratello di tim (il vero ben thomas).
altro personaggio stupendo è quello di ezra che messo alla prova da ben riesce a non arrabbiarsi e la supera brillantemente e dimostra di essere una "brava persona" è uno dei personaggi secondari piu sviluppati che fa da chiave per capire la verità che si cela sotto il nome di ben thomas . questo personaggio è il classico emarginato dalla socetà , è non vedente , vive da solo , ama aiutare il prossimo ma le persone non lo amano abbastanza ma lui riesce comunque a vivere sereno suonando il suo piano e lavorando per una ditta che vende carne.il suo sogno è quello di riuscire a vedere il mondo che lo circonda e ben vuole fargli un "regalo" sicuramente meritato.
gli altri personaggi aiutati da ben non sono molto sviluppati tranne holly ma comunque si capisce che anche loro se la passano maluccio e sono brave persone che sono troppo umili e sincere da chedere aiuto al prossimo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a snakemgs »
[ - ] lascia un commento a snakemgs »
|
|
d'accordo? |
|
antonpaco
|
mercoledì 18 maggio 2011
|
film straordinario, toccante, imperdibile.
|
|
|
|
al di la' del fatto che il tempo sembra fermarsi quando willy smith e rosario dawson recitano, il film e' di una straordinaria bellezza, una trama quasi irreale che ti prende dall'inizio e non ti lascia fino al memorabile finale. La regia di muccino e' davvero di alto livello,il film va avanti tranquillo, senza sobbalzi, ma tiene lo spettatore inchiodato davanti allo schermo perche' ogni scena e' davvero straordinaria, intrigante. Probabilmente nella vita reale non esistera' mai un uomo buono come smith, ma lo spettatore sente di voler credere il contrario, il finale e' di una commozione enorme, ti si stringe il cuore, ma e' sicuramente cio' che il pubblico avrebbe voluto.
Bravi davvero, peccato che in italia il film sia stato poco pubblicizzato.
|
|
[+] lascia un commento a antonpaco »
[ - ] lascia un commento a antonpaco »
|
|
d'accordo? |
|
carlitos
|
sabato 17 gennaio 2009
|
retoricamente emozionante
|
|
|
|
Che dire? Muccino è un bravo regista che conosce bene i trucchi del mestiere: inquadrature, musica, montaggio e recitazione sono volte a suscitare emozioni forti. Peccato che la storia mi è sembrata infarcita di retorica, i personaggi sono poco complessi e troppo stereotipati a partire dal personaggio principale; infatti, come nel suo precedente film (alla ricerca della felicità), il protagonista non è un uomo qualunque ma una specie di superuomo dotato di grandi capacità ( è un palestrato e geniale ingegnere aeroespaziale) e di una sensibilità fuori del comune. In "alla ricerca della felicità" era un, inizialmente inconsapavole, genio matamatico che solo grazie a ciò riesce ad passare i disperati momenti di povertà e solitudine vissuti con il figlio (rinvigorendo la favoletta del mito americano dell'uomo che si fa da solo;ma purtroppo di geni in giro ce ne sono pochi).
[+]
Che dire? Muccino è un bravo regista che conosce bene i trucchi del mestiere: inquadrature, musica, montaggio e recitazione sono volte a suscitare emozioni forti. Peccato che la storia mi è sembrata infarcita di retorica, i personaggi sono poco complessi e troppo stereotipati a partire dal personaggio principale; infatti, come nel suo precedente film (alla ricerca della felicità), il protagonista non è un uomo qualunque ma una specie di superuomo dotato di grandi capacità ( è un palestrato e geniale ingegnere aeroespaziale) e di una sensibilità fuori del comune. In "alla ricerca della felicità" era un, inizialmente inconsapavole, genio matamatico che solo grazie a ciò riesce ad passare i disperati momenti di povertà e solitudine vissuti con il figlio (rinvigorendo la favoletta del mito americano dell'uomo che si fa da solo;ma purtroppo di geni in giro ce ne sono pochi). Io che mi sento un uomo "come tanti" non sono riuscito ad identificarmi molto nel suo personaggio ( quando vado a vedere l'uomo ragno mi identifico in lui perchè so di andare a vedere un film di genere fantastico ma in questo caso sono andato a vedere un film che dovrebbe essere realistico e non una favoletta). Magari è un film che piacerà più alle donne che vedranno nel romantico personaggio il loro principe azzurro ideale. Qualcuno mi potrà dire che il lieto fine non c'e' in questo film : ma quale finale è più banalmente romantico di quello in cui lui o lei sascrificano la loro vita per l'amato e per altre persone "pure di cuore"? Nonostante ciò ritengo Muccino comunque un grande regista che in opere precedenti, come "Ricordati di me", ha saputo stimolare nello spettatore oltre alle emozioni forti anche una più profonda riflessione su se stessi e la società che ci circonda.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carlitos »
[ - ] lascia un commento a carlitos »
|
|
d'accordo? |
|
v1n97
|
martedì 10 maggio 2016
|
un peccatore che coltiva la speranza di redenzione
|
|
|
|
“Non esiste ascia abbastanza affilata da tagliare l’anima di un peccatore che coltivi la speranza di potersi redimere.” Con questa frase di Nelson Mandela del 1975 che è in perfetta sintonia col film apro questa recensione. Gabriele Muccino ha veramente superato se stesso con una regia impeccabile: ogni elemento è inserito al posto giusto e nel momento giusto, la trama è tanto drammatica quanto coinvolgente, l’interpretazione di Will Smith che inscena Tim Thomas, il protagonista del film, è sublime ed è accompagnata da una recitazione altrettanto ottima di Isabel Rosario Dawson che interpreta Emily Posa. Il magico rapporto che si creerà tra i due è supportato da una serie di elementi esterni molto forti che sicuramente faranno riflettere molto sulla vita e su quanto essa possa essere dura, frastagliata e nel peggiore dei casi distrutta.
[+]
“Non esiste ascia abbastanza affilata da tagliare l’anima di un peccatore che coltivi la speranza di potersi redimere.” Con questa frase di Nelson Mandela del 1975 che è in perfetta sintonia col film apro questa recensione. Gabriele Muccino ha veramente superato se stesso con una regia impeccabile: ogni elemento è inserito al posto giusto e nel momento giusto, la trama è tanto drammatica quanto coinvolgente, l’interpretazione di Will Smith che inscena Tim Thomas, il protagonista del film, è sublime ed è accompagnata da una recitazione altrettanto ottima di Isabel Rosario Dawson che interpreta Emily Posa. Il magico rapporto che si creerà tra i due è supportato da una serie di elementi esterni molto forti che sicuramente faranno riflettere molto sulla vita e su quanto essa possa essere dura, frastagliata e nel peggiore dei casi distrutta. Tutti questi elementi assicurano una continuità al film che ci porta ad essere incollati sullo schermo e a seguirlo attentamente scena dopo scena, scene che poi ci porteranno al grandissimo ma tanto tragico finale che sicuramente strapperà una lacrima ai più sensibili e non.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a v1n97 »
[ - ] lascia un commento a v1n97 »
|
|
d'accordo? |
|
ciccio capozzi
|
venerdì 16 gennaio 2009
|
mélò, magari di tipo estremo
|
|
|
|
“SETTE ANIME” di GABRIELE MUCCINO; USA, 08. Ben è in cerca di sette persone da aiutare in modi radicali. Lo fa perché è oppresso da un senso di colpa gravissimo, in seguito ad un grave incidente cui è sopravvissuto. Il regista, pur italiano, è uno dei pochissimi che è integrato nel cinema holywoodiano. Insieme a Will Smith, ha creato un sodalizio creativo produttivo che è già al secondo titolo, il primo è stato “La ricerca della felicità” (06): tutti e due di grande successo. Subito dichiaro che a me il film è piaciuto. In realtà è un’operazione “furba”. Voglio dire: non so se Muccino abbia interesse ad essere ascritto all’èlite di auteurs che fanno i film per compiacersene; per pochi selezionati spettatori.
[+]
“SETTE ANIME” di GABRIELE MUCCINO; USA, 08. Ben è in cerca di sette persone da aiutare in modi radicali. Lo fa perché è oppresso da un senso di colpa gravissimo, in seguito ad un grave incidente cui è sopravvissuto. Il regista, pur italiano, è uno dei pochissimi che è integrato nel cinema holywoodiano. Insieme a Will Smith, ha creato un sodalizio creativo produttivo che è già al secondo titolo, il primo è stato “La ricerca della felicità” (06): tutti e due di grande successo. Subito dichiaro che a me il film è piaciuto. In realtà è un’operazione “furba”. Voglio dire: non so se Muccino abbia interesse ad essere ascritto all’èlite di auteurs che fanno i film per compiacersene; per pochi selezionati spettatori. Credo invece che egli sia un solido e talentuoso professionista che fa i film che, fondamentalmente, devono fra ritornare i soldi investiti, possibilmente facendoci profitti. Nel cinema americano, hollywoodiano, non è nemmeno concepibile una diversa modalità. Ed è partendo da queste coordinate, che possiamo riflettere sul film. Esso appartiene ad un genere ben identificato: quello mélò, magari di tipo estremo. Il regista, il produttore e il giovane sceneggiatore, Grant Nieporte, hanno tutti giocato a carte scoperte. Hanno creato un climax di situazioni che, prendendo le mosse dall’insopportabile senso di colpa del protagonista, passando per il progressivo coinvolgimento nella pur intensa storia d’amore con la ragazza cardiopatica, arrivasse al finale che ne facesse accettare le scelte. Queste hanno “rotto” con molta intelligenza l’attesa dell’happy and tradizionale: ma hanno creato un’atmosfera narrativa molto più appassionante. Gli spettatori sono stati spiazzati, perché sono stati guidati in un tour emotivo molto più serrato: magari un filo sopra le righe; ma sostanzialmente valido. Qui si vede il talento collettivo e individuale degli autori, anche se soprattutto del regista: aver portato a compimento un’operazione narrativa difficile, in cui l’espressività è condotta implacabilmente a quel finale. E il fatto che il film piaccia ai pubblici, da questa e d quell’altra parte dell’Atlantico, è la riprova della sua riuscita. Ricordo molti anni fa il film “Love Story” (70): pure fu accusato di essere un filmaccio che faceva presa sul sentimentalismo più bieco, e che incassò. Invece oggi appare un film solidamente fatto, coerente alle premesse poste ed efficace. In “Sette a.” la narrazione è spedita, grazie ad un’attentissima cura nei dettagli fondamentali di tipo realistico, come la cura degli interni, della vita delle singole “anime” da salvare ecc., usati in modo dinamico. Ma è giustamente centrata sull’interpretazione e la potente presenza scenica di Will Smith.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciccio capozzi »
[ - ] lascia un commento a ciccio capozzi »
|
|
d'accordo? |
|
|