elgatoloco
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giovedì 28 dicembre 2017
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the darkness
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Questo"Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street"(Tim Burton, 2007), che è l'adattamento filmico del musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler che a sua volta era la trasposizione in musical di un dramma dell'Ottocento di George Dibdin Pitt. Burton lascia intatta, anzi determinante, la componente musical, con efficacissimi duetti tra i personaggi, dall'inizio alla fine del film. E'un film"dark"nella pienezza del termine, cogliendo anche proprio la dimensione gotica della London degli slums dell'Ottocento, nei quali, secondo Burton, prevalgono, oltre alla miseria, violenza, vendetta, abbrutimento, quasi in un clima di un"Fato"negativo.
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Questo"Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street"(Tim Burton, 2007), che è l'adattamento filmico del musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler che a sua volta era la trasposizione in musical di un dramma dell'Ottocento di George Dibdin Pitt. Burton lascia intatta, anzi determinante, la componente musical, con efficacissimi duetti tra i personaggi, dall'inizio alla fine del film. E'un film"dark"nella pienezza del termine, cogliendo anche proprio la dimensione gotica della London degli slums dell'Ottocento, nei quali, secondo Burton, prevalgono, oltre alla miseria, violenza, vendetta, abbrutimento, quasi in un clima di un"Fato"negativo. Architettonicamente efficacissimo, con una capacità di ricostruzione che ci ridà quanto si poteva supporre o immaginare, ma non"ripresentificare"con esattezza, Burton crea una vicenda assolutamente"nera", nella quale, quasi come in una tragedia classica, nelle più"dark"tra le tragedie shakespeariane, e più ancora nelle tragedie più nere e orrorifiche collocabili tra 1500 e 1600(Sperone Speroni, per fare solo un nome, comunque emblematico), con un uso dove anche fotograficamente(dove l'opera è di Dante Ferretti) il nero è dimensione onnipervasiva, che "mangia"tutto il resto; appunto corrispondendo alla citata dimensione di"Fato"-dove la dinamica psicologica nasce dalla volontà del"demon barber", allontanato da Londra ad opera di un giudice turpe quanto di bassa caratura caratteriale, che s'era invaghito della compagna di Benijmain Barker, alias(nuovo nome, nuova identità)Sweeney Todd di vendicarsi, volontà diventata poi una sorta di"coactio repetundi"(coazione a ripetere)nell'eliminare, sgozzandoli, tutti/e coloro che intralciano la propria volontà di vendetta, appunto in una spirale fatale quanto determinata dal Fato. Efficacissima costruzione "gotico-baudelairiana", quella di Burton, dove la radice è nelle componenti più estreme del romanticismo, ma anche in forme culturali cronologicamente anteriori e non di poco, come peraltro accennato sopra, dove però la personalità di Tim Burton, uno dei pochi veri creatori di cinema(e non solo)degli anni Ottanta-Novanta del 1900 e poi degli anni Duemila è così fortemente originale, da staccarsi da ogni possibile modello. Perfetto Johnny Deep nel ruolo del barber, fosco fin dall'inizio e latore di tragedia, benissimo tutti/e gli/le altri/e interpreti. El Gato
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themaster
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lunedì 13 aprile 2015
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capolavoro
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Da grande estimatore di Tim Burton non potevo non apprezzare questo film che,sin dalla prima volta in cui lo vidi(circa 10 anni) mi colpì moltissimo,mi traumatizzò ma anche mi affascinò tanto da far tenere gli occhi incollati allo schermo nonostante la grande violenza di certe scene.
Il film è tratto dallo spettacolo teatrale omonimo,a sua volta tratto dal famoso personaggio storico e letterario Sweeney Todd.
La regia di Burton è molto particolare,priva di virtuosismi inutili,che delinea i personaggi e il contesto in cui avviene il loro movimento in scena in maniera perfetta,andando a creare dei veri e propri quadri insani,macabri e allo stesso tempo malinconici e splendidi che si insinuano sotto la pelle dello spettatore senza mai abbandonarlo.
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Da grande estimatore di Tim Burton non potevo non apprezzare questo film che,sin dalla prima volta in cui lo vidi(circa 10 anni) mi colpì moltissimo,mi traumatizzò ma anche mi affascinò tanto da far tenere gli occhi incollati allo schermo nonostante la grande violenza di certe scene.
Il film è tratto dallo spettacolo teatrale omonimo,a sua volta tratto dal famoso personaggio storico e letterario Sweeney Todd.
La regia di Burton è molto particolare,priva di virtuosismi inutili,che delinea i personaggi e il contesto in cui avviene il loro movimento in scena in maniera perfetta,andando a creare dei veri e propri quadri insani,macabri e allo stesso tempo malinconici e splendidi che si insinuano sotto la pelle dello spettatore senza mai abbandonarlo. La poetica Burtoniana esplode grazie all'estro di un istrione come Johnny Depp che interpreta una sorta di miscuglio tra Jack Lo Squartatore,Sweeney Todd e il conte di Montecristo,un uomo a cui è stato tolto tutto,disposto a qualsiasi cosa pur di riprendersi ciò che l'umanità gli ha portato via,desideroso solo di avere la sua vendetta,ad aiutarlo in questa macabra missione c'è Helena Bonham Carter nei panni di Mrs.lovett,bellissima,sensuale ed inquietante come solo lei sa essere.
Di contorno ci sono i grandiosi Alan Rickman e Timothy Spall che interpretano i due villain della pellicola,il primo,il Giudice Turpin,un uomo dalle mille perversioni,egoista,sgradevole anche alla vista,per scelta stilistica infatti Burton ha deciso di riempirlo di macchie ovunque sui vestiti,sui pantaloni,in modo da aumentare l'effetto che fa il personaggio entrando in scena,il secondo invece,il messo Bamford è un uomo viscido,ancor più sgradevole di Turpin e violento,quasi sadico,un sociopatico che non prova alcun sentimento e che anzi trae piacere dalla sofferenza delle altre persone (un pò come era il Codaliscia di Harry Potter).
Mi è piaciuto tantissimo il cameo di Sacha Baron-Cohen che dimostra ancora una volta di essere un attore incredibile oltre che un comico eccellente,il suo ruolo è molto risicato,tuttavia,in quei pochi minuti in cui compare è il protagonista assoluto del film,nel giro di dieci minuti ti inquieta,ti diverte,ti disgusta e ti impressiona grazie alle sue enormi doti canore,non è da tutti.
Sweeney Todd è una parabola violenta e intrisa di rabbia nei confronti di un genere umano,da cui Burton è completamente sfiduciato,nella pellicola infatti si punta l'acceleratore sui cattivi(un pò tutti i personaggi del film) mentre si spinge meno sui buoni e sulla loro love story ovvero Johanna e Anthony.
Il regista delinea un mondo in cui vi è una spietata e tacita lotta per la sopravvivenza,una Londra sporca,cupa e gotica al massimo fa da contorno alle vicende dei personaggi,tutti egoisti,cattivi ma non fino in fondo,tutti caduti vittime dei soprusi dei potenti(Turpin) ai quali interessa solo di sè stessi. Come specifica Todd durante un monologo cantato splendido,è questa la storia del mondo,uomini che si divorano l'un l'altro,sono tutti colpevoli e cattivi allo stesso modo,meritiamo tutti di morire c'è quasi un discorso di autocritica da parte del personaggio di Johnny Depp il quale è a conoscenza della propria natura,sa di essere un uomo spregevole,ma di meritare la sua vendetta,fine che lo accecherà a tal punto da non riconoscere nemmeno la propria figlia e ad uccidere persone senza il benchè minimo filo logico,è questa la logica dei personaggi di questa pellicola,nessun uomo è innocente,chiunque in vita sua ha compiuto almeno un atto per cui valga la pena essere appeso per il collo,un ragionamento nichilista che io non condivido ma che arrivo a capire ed è qui che sta la forza di Tim Burton,a lui non servono mezzi termini,se ci deve mostrare una gola tagliata con tanto di spruzzo di sangue chilometrico lo fa perchè è propedeutico a far arrivare meglio il messaggio allo spettatore.
Chiunque nel mondo di Sweeney Todd abbracci la cattiveria e l'odio è rappresentato come uno zombie,con la pelle completamente bianca e i contorni degli occhi neri,scelta stilistica che genera uno stile retrò che rende ancora più credibile l'atmosfera e il contesto. Sweeney Todd è un guardiano del caos,e come dice anche lo splendido Joker di Heat Ledger è un uomo equo che non fa sconti a nessuno,proprio come il caos.
In questa pellicola convivono tutti i sentimenti che Burton porta avanti ormai da anni,qui elevati ad un livello superiore,ciò a riprova del fatto che Burton non è mai uguale a sè stesso come dicono in molti e che sa ancora fare cinema alla grande senza fermarsi a questo.Sweeney Todd va oltre il cinema,va oltre lo spettatore e va oltre il capolavoro,è la realtà deformata che noi tutti viviamo ogni giorno,Sweeney Todd è un film che parla di noi tutti. Voto 10/10
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mark0791
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venerdì 10 ottobre 2014
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burton fa centro
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Tim Burton: regista geniale dei nostri giorni, inventore di un nuovo genere cinematografico. Quando si parla di film gotico ed al contempo fiabesco, atmosfere cupe e talvolta inquietanti, con protagonisti tormentati e sofferenti, spesso isolati ed alienati dal mondo, ma con enorme cuore, si parla di stileBurtoniano.
In Sweeney Todd: the demon barber of Fleet Street Tim Burton propone un altro dei suoi protagonisti, il barbiere serial killer interpretato da Johnny Depp che, per vendetta, uccide i suoi clienti tagliando loro la gola. La sua complice è la signora Lovett, una panettiera che fa buoni affari cucinando pasticci di carne scarnificando i cadaveri dei clienti del barbiere.
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Tim Burton: regista geniale dei nostri giorni, inventore di un nuovo genere cinematografico. Quando si parla di film gotico ed al contempo fiabesco, atmosfere cupe e talvolta inquietanti, con protagonisti tormentati e sofferenti, spesso isolati ed alienati dal mondo, ma con enorme cuore, si parla di stileBurtoniano.
In Sweeney Todd: the demon barber of Fleet Street Tim Burton propone un altro dei suoi protagonisti, il barbiere serial killer interpretato da Johnny Depp che, per vendetta, uccide i suoi clienti tagliando loro la gola. La sua complice è la signora Lovett, una panettiera che fa buoni affari cucinando pasticci di carne scarnificando i cadaveri dei clienti del barbiere.
Colpo di scena: il film è al novanta per cento cantato, con le favolose canzoni dell’omonimo musical di Stephen Sondheim.
Dunque abbiamo un film cantato, una storia di omicidio seriale, di vendetta e di cannibalismo. Sembra la ricetta perfetta per un epocale flop. Forse in mano a qualcun altro; invece il regista di Edward mani di forbice e di Big fish sforna quello che forse è il fiore all’occhiello (per ora) della sua carriera.
I due attori protagonisti (Depp, candidato all’Oscar per questo film, e H. B. Carter) eseguono un’interpretazione magistrale, non solo nella recitazione, ma anche nel canto. Le musiche di Sondheim non hanno bisogno di ulteriori commenti, e la regia di Tim Burton è mozzafiato, con inquadrature di primi piani e visioni panoramiche della Londra gotica creata da Dante Ferretti (premio Oscar).
Il punto di forza del film, il colpo di genio che forse solo Tim Burton sarebbe riuscito a realizzare con del materiale del genere, sta nell’equilibrio: nulla è superfluo, nessuna ripresa, nessuna battuta, nessuna canzone. Tutto è inserito meravigliosamente, permettendo di creare una vera opera d’arte che scorre ricca di colpi di scena, lasciando lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine.
Ma non solo. Oltre alla bellezza del film che incanta già solo per le sue scene di tenebroso splendore, il film continua il filone tanto caro a Tim Burton. Qui, un barbiere alienato dal mondo civilizzato, a cui è stato portato via ciò che ha di più caro, sceglie di reagire nella sua pazza e disperata maniera. Ed è nei reconditi pensieri del protagonista che Burton fa emergere la sua fosca visione del mondo: in un mondo malvagio e corrotto, tutti meritano di morire. Persino, alla fine, il protagonista stesso: in una scena finale di rara bellezza Sweeney Todd, dopo aver ucciso il giudice che gli ha portato via moglie e figlia e gli ha instillato il seme della vendetta, e dopo aver ucciso per errore l’amata moglie, ingannato e tradito dalla signora Lovett, sceglie di abbracciare la morte. Tutti meritano di morire: così recita il film. Anche lui.
Ma, come in ogni visione fiabesca di Burton, non tutto è tenebra: i due giovani amanti (la figlia di Todd ed un marinaio amico del barbiere) riescono alla fine a fuggire. Forse perché nel mondo di Burton, in fondo, i veri innocenti, mossi soltanto dall’amore più puro ed incondizionato, meritano invece di vivere.
C’è poi lo sfortunato bambino Toby, prima assistente di un barbiere italiano che lo maltratta, in seguito usato dalla Lovett come cameriere. Si evince un contrasto nelle emozioni della donna verso il piccolo: se da un lato lo accudisce con spirito materno, dall’altro è pronta ad ucciderlo quando lui vuole correre dalle autorità per denunciare Todd. Altro tipico tema burtoniano: la dualità. Pur essendo una criminale, non manca in lei l’amore. Qui il messaggio è estremo, ma vuole mostrare come nel nostro profondo abbiamo tutti un lato oscuro, un po’ un Mr Hyde che si cela in ognuno di noi. E, analogamente, coloro che sembrano le persone peggiori, spesso nascondono invece un lato di umanità.
E’ Toby che, alla fine, dona la morte all’anima tormentata del barbiere, chiudendo il cerchio. Tutti coloro che dovevano pagare, hanno pagato con la vita. Pur macchiandosi anch’egli di omicidio, spezza la catena di uccisioni creando le basi, forse, per la speranza di un mondo migliore.
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killbillvol2
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mercoledì 11 settembre 2013
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sweeney todd: the demon barber of fleet street
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Tratto dall'omonimo musical scritto da Stephen Sondheim e Hugh Wheeler, a sua volta ispirato a una leggenda narrante un barbiere che uccideva i propri clienti per derubarli, è un film sanguinolento, una storia macabra di vendetta e follia. Tim Burton mette in scena una delle migliori revenge story degli ultimi anni, e al contempo uno dei migliori musical di sempre.
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Tratto dall'omonimo musical scritto da Stephen Sondheim e Hugh Wheeler, a sua volta ispirato a una leggenda narrante un barbiere che uccideva i propri clienti per derubarli, è un film sanguinolento, una storia macabra di vendetta e follia. Tim Burton mette in scena una delle migliori revenge story degli ultimi anni, e al contempo uno dei migliori musical di sempre. E si basa su un ostico compromesso: è un film cantato dall'inizio alla fine, farcito (è la parola più adatta) di morti ammazzati. Chi va a vedere gli spettacoli di Broadway, di norma non va a vedere un film gore, e viceversa. Ma nonostante questo, il film è riuscito (giustamente) ad incassare, diventando anche un piccolo cult-movie. E' un film dotato di una grandissima poetica, rinvigorita da una magnifica Londra ricostruita, grazie al nostrano Dante Ferretti (vincitore dell'Oscar), e praticamente in bianco e nero, che fa da contrasto a un sangue di un rosso sgargiante. Mentre l'eroe infelice di Edward Mani Di Forbice vorrebbe liberarsi di quelle appendici, Benjamin Barker si sente completo soltanto con i suoi rasoi affilati in mano e, dopo aver cambiato nome in Sweeney Todd, mette in atto la sua vendetta. Ma per un caso del destino, Barker non riesce a portarla a termine e da quel momento realizza che tutti, tutta la feccia di Londra, meritano di morire, con le sue parole (cantate, naturalmente): "persino lei, Mrs. Lovett, persino me" . E infatti, nell'atroce, amaro e triste epilogo, questa frase verrà usata contro di lui, chiudendo un cerchio aperto quindici anni prima dal glaciale e senza scrupoli giudice Turpin. Pieno di grandissime canzoni (si ricorda il duetto tra Depp e Rickman Pretty Women), bravi interpreti (Helena Bonham Carter supera anche un inquietante e bianchissimo Depp), pasticcini di carne dalla dubbia provenienza, tutto condito anche con una sottile punta di ironia. Si eccede un po' troppo nel massacro verso il finale, ma è un grande esempio di cinema.
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biso 93
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mercoledì 4 settembre 2013
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film artistico e piacevole
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Le musiche sono davvero piacevoli...questo dark musical a mio parere è l'opera migliore prodotta da Tim Burton...Johnny Depp si supera e a mio parere fornisce una interpretazione ai livelli della "Maledizione della prima luna". Tutto il cast ha una marcia in più e sebbene i musical possano sembrare pesanti e rindondanti.....questo è davvero piacevole, dark e coinvolgente...ne vale la pena davvero!!!
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jacopo b98
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giovedì 2 maggio 2013
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burton, in gran forma dirige due attori strepitosi
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Benjamin Barker (Depp), torna a Londra sotto il falso nome di Sweeney Todd, dopo anni di peregrinazioni, dovute alle malvagie azioni di un giudice (Rickman), invaghito di sua moglie (Kelly) e che gli ha preso la figlia (Wisener). Ritorna alla vecchia bottega da barbiere che ora è di proprietà di Mrs Lovett (Bonham Carter), proprietaria di un negozio di pasticci di carne. Si accorda perciò con quest’ultima per compiere la sua vendetta: taglia la gola a tutti i clienti, sperando un giorno in un passaggio del giudice, e butta i corpi nella bottega della signora che li userà per riempire i suoi pasticci. Dal musical (1979) di Stephen Sondheim, adattato da Christopher Bond e sceneggiato da John Logan, è uno dei più cupi eppure divertenti film burtoniani.
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Benjamin Barker (Depp), torna a Londra sotto il falso nome di Sweeney Todd, dopo anni di peregrinazioni, dovute alle malvagie azioni di un giudice (Rickman), invaghito di sua moglie (Kelly) e che gli ha preso la figlia (Wisener). Ritorna alla vecchia bottega da barbiere che ora è di proprietà di Mrs Lovett (Bonham Carter), proprietaria di un negozio di pasticci di carne. Si accorda perciò con quest’ultima per compiere la sua vendetta: taglia la gola a tutti i clienti, sperando un giorno in un passaggio del giudice, e butta i corpi nella bottega della signora che li userà per riempire i suoi pasticci. Dal musical (1979) di Stephen Sondheim, adattato da Christopher Bond e sceneggiato da John Logan, è uno dei più cupi eppure divertenti film burtoniani. Le canzoni non mancano (nonostante il film duri due ore e il musical originale circa tre, inoltre il film è in parte anche parlato) ma sono molti i dialoghi parlati normalmente, è infatti un musical nero, una commedia macabra unica nel suo genere, sotto il segno del suo autore. Ne esce così un ottimo film, violento ed efferato, divertente e pungente e che regala anche qualche brivido (più per il ribrezzo) come ci si aspetta da Tim Burton, che naturalmente ha scelto il pupillo Depp, che ci regala una grande interpretazione ed un personaggio tormentato, anche se, bisogna dirlo la Bonham Carter contribuisce enormemente al film, come anche il grottesco Baron Cohen, divertente come sempre. Tutti gli attori cantano con le loro voci (bravissimo Campbell Bower) e bene. Si torna a casa dal cinema più che soddisfatti, data anche la grande bellezza delle musiche. Ottimo successo di pubblico e numerosi premi: due Golden Globe, miglior film commedia o musical e miglior attore in un film commedia o musical, e Oscar alle scenografie di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (su tre nomination: attore protagonista e costumi).
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taty_smerilli
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martedì 4 dicembre 2012
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ottima regia e ottimo cast
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La storia del buon barbiere Benjamin Barker dal teatro passa alle sale cinamatografiche con risultati più che sufficenti.
La ricerca di una ossessiva vendetta personale da parte del protagonista scandisce i tempi dell'opera che non tradiscono le aspettative.
Incantevoli le atmosfere di una Londra vittoriana in pieno stile Burton. All'inizio del film nei vicoli londinesi sembra di poter attraversare la nebbia sul ritmo incalzande della colonna sonora. Interprestazione eccellente da parte degli attori in questo film/musical diretto in maniera molto precisa attenta e con colori molto particolari dal sempre attento Tim Burton.
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La storia del buon barbiere Benjamin Barker dal teatro passa alle sale cinamatografiche con risultati più che sufficenti.
La ricerca di una ossessiva vendetta personale da parte del protagonista scandisce i tempi dell'opera che non tradiscono le aspettative.
Incantevoli le atmosfere di una Londra vittoriana in pieno stile Burton. All'inizio del film nei vicoli londinesi sembra di poter attraversare la nebbia sul ritmo incalzande della colonna sonora. Interprestazione eccellente da parte degli attori in questo film/musical diretto in maniera molto precisa attenta e con colori molto particolari dal sempre attento Tim Burton. Attenzione ai più piccoli per le scene abbastanza macabre!
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8teo8
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mercoledì 8 agosto 2012
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musical horror
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in mia opinione la trama è abbastanza lavorata ed è presente la solita atmosfera che riesce a creare Tim Burton inoltre questo film è stato considerato semihorror; film fantastico anche per le musiche
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andyflash77
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lunedì 30 luglio 2012
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un barbiere diabolico e serial killer
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GIUDIZIO: Il maestro Tim Burton dirige Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street, musical di assoluto livello che spicca per originalità, realismo e coinvolgilmento, opera grottesca, avvicente seppur nella sua crudezza ai limiti dello splatter, Sweeney Todd è soprattutto una bella storia narrata con grazia e ritmo: ogni sguardo, dialogo, scena è perfettamente incastonata nel contesto e funzionale all'emozionalità del racconto, dagli stupendi titoli di testa fino alla magistrale inquadratura finale, autentico ritratto cinematografico in presa diretta.
Come non porre l'accento sul racconto che ci viene narrato, storia di odio, vendetta, amore infranto e pessimismo nei confronti di una società corrotta, ma anche di amore sincero e corrisposto, giustizia, lealtà e speranza, vissuta attraverso lo sguardo del visionario Tim Burton, scritta da John Logan, musicalmente adattata da Christopher Bond e basata sul pluripremiato musical di successo scritto dal leggendario musicista e paroliere Stephen Sondheim.
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GIUDIZIO: Il maestro Tim Burton dirige Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street, musical di assoluto livello che spicca per originalità, realismo e coinvolgilmento, opera grottesca, avvicente seppur nella sua crudezza ai limiti dello splatter, Sweeney Todd è soprattutto una bella storia narrata con grazia e ritmo: ogni sguardo, dialogo, scena è perfettamente incastonata nel contesto e funzionale all'emozionalità del racconto, dagli stupendi titoli di testa fino alla magistrale inquadratura finale, autentico ritratto cinematografico in presa diretta.
Come non porre l'accento sul racconto che ci viene narrato, storia di odio, vendetta, amore infranto e pessimismo nei confronti di una società corrotta, ma anche di amore sincero e corrisposto, giustizia, lealtà e speranza, vissuta attraverso lo sguardo del visionario Tim Burton, scritta da John Logan, musicalmente adattata da Christopher Bond e basata sul pluripremiato musical di successo scritto dal leggendario musicista e paroliere Stephen Sondheim.
Dialoghi e personaggi sono l'autentica forza di questo bellissimo musicalfuori dai soliti canoni: straordinario e sempre brillante Johnny Depp nei panni di Benjamin Barker, uomo ingiustamente condannato a 15 anni di prigione che torna nell'odiata Londra in cerca di vendetta nei confronti del giudice Turpin (Alan Rickman) che, con l'aiuto dello scellerato aiutante Beadle Bamford (Timothy Spall), lo aveva incastrato e privato dell'amore della moglie Lucy (Laura Michelle Kelly) e della figlia.
Oltre a Helena Bonham Carter nelle vesti di Mrs. Nellie Lovett, complice ossessivamente fedele al fianco di Sweeney Todd, sono da sottolineare le rilevanti prove di Jayne Wisener, Jamie Campbell Bower e Ed Sanders che interpretano rispettivamente Johanna, la figlia di Sweeney Todd, il marinaio Anthony e l'orfano Toby: ruoli di primo piano particolarmente funzionali alla storia che fanno da contraltare alternandosi alla trama principale, ossia la vendetta di Sweeney Todd, offrendo una differente, parallela e suggestiva chiave di lettura al musical che riscopre l'amore come sentimento puro e corrisposto, la lealtà e la sincerità degli affetti contrapposta al male che cresce e offusca mente e corpo con odio ed insania cancellando progressivamente il buono che risiede negli uomini, privati così della purezza e della speranza.
Superbe prove canore arricchite da scenografie premio Oscar realizzate dagli italiani Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, Sweeney Todd il diabolico barbiere di Fleet Street è l'ennesima perla del grandissimo Tim Burton, pellicola particolarmente esigente per palati fini che, pur soffrendo di un lieve calo di ritmo poco prima del finale del film mentre si sottolinea il character di Toby e le importanti tematiche di cui è portatore, conferma come nel cinema moderno di vasta distribuzione ci sia ancora spazio per l'arte cinematografica e non soltanto per i prodotti commerciali.
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7urs1
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mercoledì 20 giugno 2012
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grande depp
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da non sottovalutere l' interpretazione teatrale di depp,film in chiave burton!
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