La ricerca della felicità |
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Un film di Gabriele Muccino.
Con Will Smith, Thandie Newton, Jaden Smith, Cecil Williams, Kurt Fuller.
continua»
Titolo originale The Pursuit of Happyness.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- USA 2006.
- Medusa
uscita venerdì 12 gennaio 2007.
MYMONETRO
La ricerca della felicità
valutazione media:
3,11
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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americano ma non troppodi pollakisFeedback: 0 |
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sabato 20 gennaio 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Le recensioni dei quotidiani italiani non sono molto lusinghiere, in particolare i quotidiani di sinistra hanno stroncato il film perchè troppo "reaganiano" e punitivo nei confronti del mondo della strada (hippy e barboni) mostrati come ladri e cattivi. Non riesco a stupirmi di ciò, d'altronde al potere c'è Bush e non vedo come anche un regista (probabilmente) di sinistra come Muccino potesse esimersi (attenzione però, la sceneggiatura non è sua). Io, che pure ho idee di sinistra, vi dico che mi è piaciuto. Sì è vero, la mancanza di solidarietà sociale tra pari e l'ipocrisia dei ricchi tutti bravi e buoni è una faciloneria da conservatori di destra, ma l'idea che Gardner abbia potuto riscattarsi socialmente, da misero barbone a ricco di successo, mi piace ed è piaciuta al pubblico (non solo americano) che nelle sale qualche lacrimuccia l'ha lasciata. Il film è una sorta di catarsi. Nelle tribù antiche per diventare uomo bisognava resistere una settimana nella foresta, ritrovando la strada per tornare al proprio villaggio. Ecco, Gardner è un novizio degli anni '80 che si deve confrontare con la giungal metropolitana che ti ignora e schiaccia (il barbone "fatto" riverso a terra non considerato dai passanti è l'abstract del film, l'aticipazione di ciò che succederà). Devi essere tu con le tue forze a uscirne, purificandoti e dimostrando di essere un uomo che vale. Il vero esame di Chris Gardner non è quello per diventare broker, ma l'esame della vita. Per diventare "grande" è necessario abbandonare la condizione di vita mediocre iniziale (una casa, una famiglia, un investimento fallito), sprofondare nella miseria più totale e risalire fino alla vetta. La passione cristologica di Chris (non a caso, così come non è un caso il nome del figlio Cristopher) si compie nella risurrezione non mostrata al pubblico. La ricerca della felicità è compiuta e non ha bisogno di mostrare altro. Ancora una volta vince l'America.
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