La ricerca della felicità |
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Un film di Gabriele Muccino.
Con Will Smith, Thandie Newton, Jaden Smith, Cecil Williams, Kurt Fuller.
continua»
Titolo originale The Pursuit of Happyness.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- USA 2006.
- Medusa
uscita venerdì 12 gennaio 2007.
MYMONETRO
La ricerca della felicità
valutazione media:
3,11
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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storie che colpisconodi EmanueleFeedback: 0 |
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venerdì 9 marzo 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La ricerca della felicità è ciò che si incontra, si affronta, si conosce e si perde; è la vita stessa, che attraversiamo per arrivare esattamente a quella sensazione, così intensa e sublime: una corsa continua che se costruita con tenacia, ambizione, consapevolezza e coraggio, ci può veramente condurre dove desideriamo. Questa è la morale del film, un monito a essere ottimisti e ad avere fede, in se stessi e negli altri, perché quando si vuole qualcosa veramente, la si ottiene. Questa storia vera di un padre, disposto a qualunque sacrificio pur di proteggere il figlio e assicurargli un futuro, commuove dall’inizio alla fine, senza mai essere retorica né ridondante: è dal legame tra padre e figlio, dall’amore, che nascono la forza di cambiare la propria vita e la convinzione di poter vivere quella splendida sensazione di felicità. Certo l’orgoglio popolare, i valori le opportunità che dalla lontana dichiarazione d’indipendenza qualificano e animano la società e la cultura americane, non è esattamente invisibile; ma questa storia ne trasmette con profonda intensità e credibilità l’accezione individuale, anziché celebrarne un discutibile fondamento sociale. Quella che emerge è la figura (Smith è molto coinvolgente) del comunissimo eroe, un uomo qualunque che, purtroppo non come chiunque, crede in sé e, con la massima lealtà e umiltà, aspetta che ciò che ha dato gli venga restituito; con una serenità da condividere e da trasmettere al proprio figlio anche quando, a volte con eccessiva didascalicità, la disperazione e la tristezza coinvolgono e avvolgono con la povertà e la fatica le loro vite. Alla fine, naturalmente, la felicità arriva. Ma non ci si dimentica che la felicità è umana; e come in un titolo o in un murales, c’è che scrive la parola Happyness con la y anziché la i, come dovrebbe. Bello da vedere, con una perfetta armonia espressiva in grado di assecondare e sottolineare la forza narrativa di un racconto realmente passionale e appassionante; ancora più bello da credere.
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