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Appena finito di vedere al cinema per la quinta volta. Un film grandioso, in cui il realismo non si cerca, ma si trova: chi critica i rinoceronti dell'esercito persiano, o i fauni ed i travestiti della corte di Serse, trascura alcuni temi piuttosto semplici della letteratura greca antica.
Chi critica la scultorea perfezione muscolare dei 300 si dimentica della kalokagathia (kalos kai agathos, qualcosa tipo "bello e buono") greca, chi si sofferma a definire orchetti i 10'000 immortali, dimentica che per Frank Miller il concetto di bruttezza e deformità fisica sono simboli grafici, visivi, diretti, della perversione e cattiveria interiori.
Si può entrare in sala per uno spettacolo visivo impressionante, ma anche per godersi un manipolo di valori che la nostra società ha abbandonato. E il parallelo Stati Uniti-Sparta, pare ridicolo: gli Stati Uniti sembrano sempre più ateniesi, l'UE è fuori classifica, sparta s'è persa e gli stessi mediorientali che lamentano il "razzismo" del film sono più degli Efialte che sputano nel piatto in cui mangiano che non l'armata sconfinata di un Serse-Stalin/Hitler contro cui Leonida non abbassa mai lo sguardo.
E' un film sul valore, sulla libertà, schematico e fumettistico: distingue il bene dal male come il bianco si distingue dal nero. E così come è permeato di simboli, è esso stesso un simbolo vigoroso e possente da interpretare. Alcune notazioni in proposito possono essere la particolare osservazione che chi si considera intellettuale e specialmente di sinistra, lo boccia senza troppe esitazioni, mentre chi ha più "bocca buona" o vota a destra ne esce esaltato. Non è però per questo che lo si deve etichettare: le critiche più negative si basano su punti deboli.
Primo tra tutti il concetto della "storia rovinata". Più che altro si dovrebbe parlare di trasposizione dello spirito greco, proprio quello che si legge nel testo di Erodoto, con mezzi espressivi moderni. La storia di base è quella, anche se i costumi sono modificati, e lo spirito di cui si vantavano i greci è molto più fedele di tanti altri film storici molto impegnati. Se uno storico greco potesse vivere oggi, e vederlo dopo aver vissuto un paio d'anni nella nostra società, lo apprezzerebbe.
Tematiche importanti poi fioccano, dalla corruzione ai sentimenti forti ed assoluti come l'amicizia e l'amore, la superstizione ed il coraggio. Ce n'è per tutti i gusti, sia per chi vuole solo l'intrattenimento, sia per chi vuole vederci qualcosa di più. Il "circo" persiano è spesso motivo di risate in sala, per la femminilità del dio-re e per i suoi atteggiamenti: ma Serse si considera appunto una divinità e va per questo reso eccessivo... Insomma, guardandolo e riguardandolo non trovo pecche per un film che si merita il massimo dei voti (superando il Gladiatore - anche per attendibilità storica visto che almeno la storia di base è vera) e che è veramente consigliabile a tutti. Se non altro non lascerà indifferenti.
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