dandy
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giovedì 22 dicembre 2016
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più spinto,ma meno riuscito del primo.
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Zombie(anche sceneggiatore)gira un sequel del suo film d'esordio privilegiando gli spazi aperti ed aumentando il sangue,la demenzialità,e le citazioni(con il solito stuolo di comparsate di ex-interpreti di horror anni '70 e '80).In questo caso però rende troppo odiosi sia il terzetto di cattivi sia il poliziotto(anche se patteggia per i primi),e lo spettatore fatica ad interessarsi a qualasiasi personaggio (i battibecchi tra Otis e Baby alla lunga stufano).E il ribaltamento dei ruoli nel finale è prevedibile e stantio.troppe anche le divagazioni cinefile.Resta il tocco personale del regista nel mettere in scena la violenza senza diventare gratuito.Bella scelta delle musiche,dagli Allman Brothers ai Lynyrd Skynyrd.
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paleutta
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mercoledì 7 novembre 2007
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realtà estremizzata?
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Rob Zombie sa fare cinema, il "vero" cinema, quello che riesce molto bene al miglior Tarantino. Non viene richiesto di simpatizzare con nessuno dei protagonisti, non si cerca di far immedesimare lo spettatore con i buoni e di farne condividere i sentimenti, non si cerca di commuovere ne di inorridire in modo gratuito. Si racconta una vicenda di pura evasione, la violenza c'è, anzi è il leit-motiv del film ma non è mai gratuita anche nei suoi momenti più intensi. I protagonisti sono orrendi, bellissimi, deformi e simpatici allo stesso tempo. credo che in queste rappresentazioni sia presente una certa verosimiglianza con certe realtà di certe zone un pò depresse degli stati uniti d'america, delle persone un pò meno "civilizzate" rispetto alla classica famigliola americana con casetta giardino e bottiglie del latte di fronte alla porta.
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Rob Zombie sa fare cinema, il "vero" cinema, quello che riesce molto bene al miglior Tarantino. Non viene richiesto di simpatizzare con nessuno dei protagonisti, non si cerca di far immedesimare lo spettatore con i buoni e di farne condividere i sentimenti, non si cerca di commuovere ne di inorridire in modo gratuito. Si racconta una vicenda di pura evasione, la violenza c'è, anzi è il leit-motiv del film ma non è mai gratuita anche nei suoi momenti più intensi. I protagonisti sono orrendi, bellissimi, deformi e simpatici allo stesso tempo. credo che in queste rappresentazioni sia presente una certa verosimiglianza con certe realtà di certe zone un pò depresse degli stati uniti d'america, delle persone un pò meno "civilizzate" rispetto alla classica famigliola americana con casetta giardino e bottiglie del latte di fronte alla porta. Non è un capolavoro ma è un film ben fatto che nonostante il suo apparente surrealismo riesce a coinvolgere e a divertire, cosa abbastanza rara nel cinema contemporaneo.
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manuel-mnl
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giovedì 14 ottobre 2010
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horror country
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Come seguito di "la casa dei 1000 corpi" segue abbastanza bene il filo logico della trama e per certi tratti è anche sicuramente migliore come sceneggiatura al film da cui trae seguito... con lo stile classico tra western e country che per alcuni può essere un pò noioso ma per gli appassionati è imperdibile...comunque nel complesso per chi ha visto la Casa dei mille corpi è sicuramente CONSIGLIATO !!....perchè è sempre bello poter scoprire come la storia prosegue..per chi non ha visto la "prima parte" è cmq un bel film da guardare con interesse... !!!
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senatrice
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domenica 21 maggio 2006
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di nuovo un sequel insufficiente
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Rispetto a La Casa dei 1000 Corpi questo è un tentativo di film canonico, che usa il linguaggio filmico in maniera tradizionale, seppur con qualche guizzo. Niente a che fare da questo punto di vista con il primo episodio, la cui originalità (e il cui limite) stava proprio nell'uso violento e scanzonato di montaggio, fotografia e colonna sonora nella forma, e nella totale innocenza della sceneggiatura nei contenuti. Adesso invece siamo di fronte ad un tentativo di fare un film vero e proprio e, si sa, a cercare di salire di grado si rischia di cadere più forte. Primo limite enorme e pregiudicante (di cui zombie è solo in minima parte colpevole) è la versione italiana: in lingua originale si coglie nei dialoghi l'uso consapevole dei topos di genere, con un effetto piacevolmente parodistico e dissacrante; in italiano i dialoghi diventano (non a causa dei doppiatori, ma della direzione del doppiaggio, e qui sta al regista, al produttre e al distributore dare una controllata) perlopiù ridicoli.
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Rispetto a La Casa dei 1000 Corpi questo è un tentativo di film canonico, che usa il linguaggio filmico in maniera tradizionale, seppur con qualche guizzo. Niente a che fare da questo punto di vista con il primo episodio, la cui originalità (e il cui limite) stava proprio nell'uso violento e scanzonato di montaggio, fotografia e colonna sonora nella forma, e nella totale innocenza della sceneggiatura nei contenuti. Adesso invece siamo di fronte ad un tentativo di fare un film vero e proprio e, si sa, a cercare di salire di grado si rischia di cadere più forte. Primo limite enorme e pregiudicante (di cui zombie è solo in minima parte colpevole) è la versione italiana: in lingua originale si coglie nei dialoghi l'uso consapevole dei topos di genere, con un effetto piacevolmente parodistico e dissacrante; in italiano i dialoghi diventano (non a causa dei doppiatori, ma della direzione del doppiaggio, e qui sta al regista, al produttre e al distributore dare una controllata) perlopiù ridicoli. Molte situazioni non sarebbero parse fastidiosamente forzate e stupidamente scontate se inserite in un più ampio contesto per così dire satirico. Secondo limite la forza visiva, ma qui si entra ancora di più nei giudizi soggettivi. Quasi niente colpisce o ammalia gli appassionati come nel primo. Terzo limite, i personaggi. Nel primo erano quasi maschere, e funzionavano in maniera egregia. A voler complicare le cose, spesso ci si perde se non si è capaci. Qui i personaggi perdono l'essenzialità e la conseguente perfezione che è propria degli abbozzi, e sfumano in persone reali. Ultima nota dolente, l'assenza di Karen Black.
Di positivo resta soprattutto lo spirito con cui il tutto è stato creato, che si vede e si percepisce sempre: nell'uso spregiudicato dei topos e della colonna sonora, nella ricerca degli scenari, nello sforzo di creare situazioni di genere, nella prospettiva del racconto e, come al solito, nelle ripetute inquadrature del deretano della signora Zombie, tanto inutili quanto celebrative. L'apice della vena dissacrante che percorre film lo si raggiunge nei pressi del finale, con i cattivi divenuti eroi e martiri, sopratutto grazie all'inserimento dei flashback. Per la serie, chi l'ha detto che una famiglia felice, che passeggia in riva ad un lago sorridendo verso la camera, non possa essere formata da un clown dalla moralità tutta personale, da una degenerata e da un inviato di Satana in terra?
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nico
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lunedì 30 luglio 2007
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con questo film si offende il diavolo...
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Se ci si aspetta qualcosa da questo film meglio cambiare aria. Qui c'è solo un bel pretesto per vedere qualche scena splatter(neanche troppo tra l'altro)...ma d'altronde da uno splatter che ci si può attendere?...Non c'è un buono o un cattivo, semplicemente tutti esprimono il peggio di sè. Ma i "cattivi cattivi" riescono addirittura simpatici, e fanno ridere due scene in particolare: la prima è quella in cui il capitano Spaulding sogna di far sesso e si sveglia con a fianco una donna che è più simile ad un capidoglio che ad un essere umano; la seconda è quella in cui Otis B. dice - parlando di donne - che i suoi standard sono così bassi che non resta mai deluso. Bello il mix di immagini e musica che precede la strage finale degli ultimi tre personaggi.
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Se ci si aspetta qualcosa da questo film meglio cambiare aria. Qui c'è solo un bel pretesto per vedere qualche scena splatter(neanche troppo tra l'altro)...ma d'altronde da uno splatter che ci si può attendere?...Non c'è un buono o un cattivo, semplicemente tutti esprimono il peggio di sè. Ma i "cattivi cattivi" riescono addirittura simpatici, e fanno ridere due scene in particolare: la prima è quella in cui il capitano Spaulding sogna di far sesso e si sveglia con a fianco una donna che è più simile ad un capidoglio che ad un essere umano; la seconda è quella in cui Otis B. dice - parlando di donne - che i suoi standard sono così bassi che non resta mai deluso. Bello il mix di immagini e musica che precede la strage finale degli ultimi tre personaggi. Per il resto sarebbe stato meglio se il regista si fosse comprato un animale...Viene voglia di guardarsene un altro di film al termine di questo, non importa quale, tanto è sicuramente migliore.
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