cronix1981
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giovedì 21 ottobre 2010
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very cohen style
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Non lasciatevi impressionare dalle critiche dei duri e puri, o dal giudizio negativo espresso dalla critica: questo Ladykillers (remake de "La signora omicidi" del 1955) ha un'impronta tipicamente e marcatamente grottesca, surreale e beffarda. Una brillante commedia-noir ben diretta dai più talentuosi fratelli che il cinema abbia mai avuto. Certo non il miglior film da loro diretto, ma nonostante tutto un prodotto di buonissimo livello.
Divertente e irriverente: sceneggiatura solida e buona direzione; cast di buon livello che sa caratterizzare alla perfezione i personaggi (come non ridere dell'eloquente Prof. Hanks o dello strambo J.K. Simmons). E poi la nonnina si fa adorare fin troppo.
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Non lasciatevi impressionare dalle critiche dei duri e puri, o dal giudizio negativo espresso dalla critica: questo Ladykillers (remake de "La signora omicidi" del 1955) ha un'impronta tipicamente e marcatamente grottesca, surreale e beffarda. Una brillante commedia-noir ben diretta dai più talentuosi fratelli che il cinema abbia mai avuto. Certo non il miglior film da loro diretto, ma nonostante tutto un prodotto di buonissimo livello.
Divertente e irriverente: sceneggiatura solida e buona direzione; cast di buon livello che sa caratterizzare alla perfezione i personaggi (come non ridere dell'eloquente Prof. Hanks o dello strambo J.K. Simmons). E poi la nonnina si fa adorare fin troppo.
Comunque il film è frizzante, genuino e irriverente. Nel complesso è ben diretto, la narrazione ha il giusto ritmo e molte scene si fanno apprezzare per lo huomor sopraffino. Da sottolinerare la sequenzialità ciclica del film: una serie di evente che segue una linea che si richiude su se stessa formando, come per formare un cerchio sequenziale in cui l'inizio ricalca la fine, facendosi beffa dello squinternato quintetto di ladri improvvisati.
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alex41
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venerdì 4 giugno 2010
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carino
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E' un film abbastanza carino, cioè la trama non è un granché, eppure il contenuto è più che discreto. Salvo comunque alcuni punti:
1) L'interpretazione straordinaria di Tom Hanks. La prima volta che lo vidi rimasi steso, perchè non sembra neanche lui. Ecco perchè considero Tom Hanks uno dei più grandi attori del cinema insieme a Robert De Niro, Al Pacino, Jack Nicholson, Marlon Brando, Johnny Depp e Dustin Hoffman.
2) Molte gang riuscite, quali la bomba che esplode in mano a uno dei ladri, o le memorabili faccie di Tom Hanks quando intuisce di essere osservato;
3) Il finale, molto suggestivo, significativo.
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E' un film abbastanza carino, cioè la trama non è un granché, eppure il contenuto è più che discreto. Salvo comunque alcuni punti:
1) L'interpretazione straordinaria di Tom Hanks. La prima volta che lo vidi rimasi steso, perchè non sembra neanche lui. Ecco perchè considero Tom Hanks uno dei più grandi attori del cinema insieme a Robert De Niro, Al Pacino, Jack Nicholson, Marlon Brando, Johnny Depp e Dustin Hoffman.
2) Molte gang riuscite, quali la bomba che esplode in mano a uno dei ladri, o le memorabili faccie di Tom Hanks quando intuisce di essere osservato;
3) Il finale, molto suggestivo, significativo. Sembra quasi che tutto il film venga racchiuso in un unica scena.
Per il resto, sì è abbastanza "bello" in certi punti. Mi aspettavo un po' di più, comunque. Nonostante tutto, i Coen sono sempre i COEN!!!
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inertiatic
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venerdì 7 maggio 2010
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non il meglio dei coen
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Già dai titoli iniziali si vede che c'è qualcosa di strano, rispetto al solito, in questo lavoro dei Coen, remake del film del 1955 La signora omicidi di Alexander Mackendrick (non che gli altri non siano strani, diciamo pure uno strano nello strano): scritte che scorrono su un particolare sfondo animato, una cosa un po' insolita. Emerge già dall'inizio la cosa più divertente del film, lo straordinario personaggio della vecchia di colore, colei che riesce a mantenere alta l'attenzione dello spettatore, che nel frattempo si barcamena tra questi cinque personaggi assolutamente eterogenei: il professore dal linguaggio altolocato e dalla passione per Edgar Allan Poe, il classico stereotipo del ragazzo nero, il simpatico "Generale" asiatico che riesce a tenere nascosta la sigaretta nella bocca, lo strano signore baffuto con problemi intestinali e il giovane ragazzo forte ma assolutamente stupido (una sorta di scemo del villaggio).
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Già dai titoli iniziali si vede che c'è qualcosa di strano, rispetto al solito, in questo lavoro dei Coen, remake del film del 1955 La signora omicidi di Alexander Mackendrick (non che gli altri non siano strani, diciamo pure uno strano nello strano): scritte che scorrono su un particolare sfondo animato, una cosa un po' insolita. Emerge già dall'inizio la cosa più divertente del film, lo straordinario personaggio della vecchia di colore, colei che riesce a mantenere alta l'attenzione dello spettatore, che nel frattempo si barcamena tra questi cinque personaggi assolutamente eterogenei: il professore dal linguaggio altolocato e dalla passione per Edgar Allan Poe, il classico stereotipo del ragazzo nero, il simpatico "Generale" asiatico che riesce a tenere nascosta la sigaretta nella bocca, lo strano signore baffuto con problemi intestinali e il giovane ragazzo forte ma assolutamente stupido (una sorta di scemo del villaggio). Un accostamento che appare un po' forzato e che alla fine non convince, magari riabilitandosi un po' in un divertente (quanto imprevedibile, ma frettoloso) finale. Una nota di merito al ritratto del marito della cara signora Marva e ai suoi divertenti cambiamenti di espressione. Ma i Coen hanno sicuramente fatto di meglio.
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cappellaio matt.o
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martedì 13 ottobre 2009
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bello
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a me è piaciuto molto..e tom hanks così come il doppiatore italiano han fatto una prestazione super! poi il finale è super! i coen son sempre bravi!
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paride86
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lunedì 8 giugno 2009
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appannata
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"Ladykillers" è una garbata commedia nello stile dei Coen, ma stavolta un po' sottotono. All'improvviso, verso la fine, cambia registro e vira verso l'umorismo nero, ma sempre imperniata da una sostanziosa morale.
Tra gli attori si distinguono sicuramente Hanks ma soprattutto Wayans, tanto bravo quanto fastidioso è il suo personaggio.
Poco brillante e molto stereotipata.
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dgg
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giovedì 4 dicembre 2008
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si
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se la vincente avesse avuto un qlc di plausibilmente bello allora perchè non
un brindisi alla vita? non ho pensato molto altro a riguardo del film,che da quelli fin ora visti burn after reading-nn è un paese per vecchi- il turturro regista è il piu dolce dopo(ho il tappeto in tasta proprio per questo motivo)
grande lebowsky,se non altro appuntod
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fab!
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lunedì 22 settembre 2008
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niente male
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Non è un capolavoro, ma è comunque molto divertente
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freaks
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giovedì 11 settembre 2008
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opera minore
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Un film minore nella filmografia dei Coen certo divertente in certi momenti ma nel complesso deludente.
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teo
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giovedì 4 settembre 2008
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la comicità dei coen torna a farci riflettere
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E'ormai risaputo che la commedia dei Coen (vista l'eccellente prova in "Prima ti sposo poi ti rovino", in cui veniva aggiornata al nostro tempo la classica sophisticated comedy degli anni '30) abbia sotto il punto di vista apparentemente esilarante lo scopo ben preciso di denuncia spudorata della nostra cinica società; e questa denuncia è resa più pungente proprio dal fatto che essa è presentata in chiave prettamente umoristica. I geniali fratelli Coen raggiungono il vertice della comicità assoluta proprio perchè essi non conservano per i loro personaggi alcun senso di compassione o simpatia; tutto è rappresentato con geniale spietatezza e distacco (nel senso buono del termine). Ciò che i Coen vogliono dimostrare è che tutto, nella nostra esistenza, è mosso inequivocabilmente dal caso, anche e soprattutto quando crediamo di tenere in mano la nostra esistenza e di gestirla a nostro piacere.
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E'ormai risaputo che la commedia dei Coen (vista l'eccellente prova in "Prima ti sposo poi ti rovino", in cui veniva aggiornata al nostro tempo la classica sophisticated comedy degli anni '30) abbia sotto il punto di vista apparentemente esilarante lo scopo ben preciso di denuncia spudorata della nostra cinica società; e questa denuncia è resa più pungente proprio dal fatto che essa è presentata in chiave prettamente umoristica. I geniali fratelli Coen raggiungono il vertice della comicità assoluta proprio perchè essi non conservano per i loro personaggi alcun senso di compassione o simpatia; tutto è rappresentato con geniale spietatezza e distacco (nel senso buono del termine). Ciò che i Coen vogliono dimostrare è che tutto, nella nostra esistenza, è mosso inequivocabilmente dal caso, anche e soprattutto quando crediamo di tenere in mano la nostra esistenza e di gestirla a nostro piacere. Questo è quel che succede ai protagonisti del film che, credendo di approfittare della povera signora anziana per compiere il furto che hanno progettato, credono di riuscire a farla franca. Ma la realtà, come si scopre nel geniale finale, è ben diversa. L'intreccio narrativo si sviluppa abilmente e con ritmo serrato tra battute folgoranti (sebbene, a volte, inutilmente scurrili) e straordinarie prove canore. Perfetta, in tutta la sua ipocrisia, l'interpretazione "letterata" del camaleontico Tom Hanks.
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federico
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domenica 18 maggio 2008
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deludente
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