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Film appartenente al filone catastrofista, che punto prevalentemente sui sensazionali effetti speciali (molto innovativi all’epoca), concentrati soprattutto nell’ultima mezz’ora della pellicola, quella decisamente più spettacolare.
L’opera diretta dal regista olandese Jan de Bont non riesce mai ad appassionare autenticamente. Il problema principale della pellicola è dato dallo scarso fascino che trasmette la caccia ad un tornado, proprio a causa della natura non animale della preda, che non acquisisce mai i connotati di personaggio antagonista della storia, come invece avviene in pellicole in parte assimilabili in cui il nemico che viene braccato (e che poi spesso si trasforma da preda in cacciatore) è un essere vivente.
Come in tutti i film del genere, c’è anche una storia parallela che coinvolge i personaggi umani della storia. Con una scelta poco originale, già vista in numerose pellicole in passato (si ricorda su tutte “The Abyss” di James Cameron) viene proposta la dinamica della coppia ormai separata che ritroverà il feeling perduto grazie alla condivisione delle mille difficoltà che si trova costretta a fronteggiare nella lotta senza quartiere contro il nemico comune. Purtroppo deve dirsi che, nonostante la bravura degli interpreti, la storia personale dei due protagonisti non riesce ad appassionare, facendo anch’essa poca presa sugli spettatori.
Mal costruito anche il resto della squadra dei cacciatori di tornadi, dove non si rinviene nessun personaggio realmente accattivante e minimamente capace di catturare l’interesse e men che meno la simpatia del pubblico.
La regia di de Bont è frenetica e cerca di imporre un ritmo coinvolgente, secondo un collaudato schema proprio di un certo tipo di film d’avventura; la narrazione scorre effettivamente in modo spedito (de Bont è senz’altro abile in questo, basti ricordare la prova offerta in “Speed”, il suo film d’esordio alla regia), tuttavia tale scorrevolezza non si accompagna ad un effetto trascinante dal punto di vista emotivo: solo nel finale, con la messa in scena degli effetti speciali più impressionanti, si nota una timida ripresa.
Del cast si menzionano i due protagonisti, Helen Hunt, che nonostante ce la metta tutta non pare però l’interpreta più adatta per film del genere, e Bill Paxton, sicuramente più in parte. Si segnala anche un giovane Philip Seymour Hoffman in una parte di contorno.
Nonostante tutto il film ebbe comunque un discreto successo commerciale.
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