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Il famoso regista Gene Saks deve molto della propria popolarità ai suoi lavori teatrali, ma certamente riscosse anche importantissimi successi cinematografici: con riferimento a questi ultimi, si può dire che le sue prime tre opere, dirette alla fine degli anni ’60, costituiscono sicuramente la parte più importante, nonché di gran lunga più fortunata e meglio riuscita della sua produzione cinematografica.
Questa pellicola è l’ultima delle tre sopra ricordate (le altre due sono “A piedi nudi nel parco” e “La strana coppia”) ed è forse la migliore, grazie ad una sceneggiatura strepitosa ed una squadra di attori eccezionali, ognuno perfetto nel suo ruolo.
Quanto alla sceneggiatura, questa è connotata da una trama geniale che prevede il susseguirsi di situazioni esilaranti, mai forzate e tutte perfettamente legate l’una all’altra; il tutto è inoltre condito da dialoghi veramente deliziosi e da un umorismo pungente ed irresistibile.
Tutti i personaggi in scena arricchiscono la storia e ne costituiscono un aspetto divertente e piacevole.
Il cast è azzeccatissimo. Personalmente ho trovato fantastica Ingrid Bergman, che riesce ad interpretare un ruolo per lei inconsueto con una capacità umoristica davvero sorprendente, ma d’altra parte la classe non è acqua. Walter Matthau e Goldie Hawn, in una commedia di questo tipo, sono due fuoriclasse ed in effetti danno entrambi il meglio, compresa la Hawn che era qui al suo esordio o quasi (aveva recitato in altre due pellicole ma in piccolissime parti, risultando non accreditata) e benché resti in scena quanto Matthau e la Bergman, ricevette l’Oscar per la migliore attrice non protagonista.
Si ricordano poi le interpretazioni divertentissime di due grandi caratteristi Jack Weston e Vito Scotti, con il primo che è davvero strepitoso.
Il finale si riesce un po’ ad intuirlo, ma resta ottimo comunque.
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