carlotrevisan
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lunedì 2 novembre 2020
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una grande schifezza di un grande regista
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E' inutile elogiare questo film perchè il primo di Lynch.. E' una schifezza. Nulla toglie che Lynch sia un grande regista e che abbia fatto dei capolavori, ma questo film è onestamente pessimo. Se non l'avesse fatto lui sarebbe stato definito tale. E' un esperimento, ha delle simbologie e delle idee particolari, ma cade negli eccessi, cade in quello che era il clickbait di un tempo: devo scioccare per farne parlare.
Il film è grottesco, forzato, pieno di situazioni spinte ma ingiustificate, fini e a loro stessi (i polli sanguinanti ad esempio). Sembra quasi la trasposizione cinematografica di una persona disturbata bisognosa di uno psicologo, piuttosto che l'espolit di un regista.
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E' inutile elogiare questo film perchè il primo di Lynch.. E' una schifezza. Nulla toglie che Lynch sia un grande regista e che abbia fatto dei capolavori, ma questo film è onestamente pessimo. Se non l'avesse fatto lui sarebbe stato definito tale. E' un esperimento, ha delle simbologie e delle idee particolari, ma cade negli eccessi, cade in quello che era il clickbait di un tempo: devo scioccare per farne parlare.
Il film è grottesco, forzato, pieno di situazioni spinte ma ingiustificate, fini e a loro stessi (i polli sanguinanti ad esempio). Sembra quasi la trasposizione cinematografica di una persona disturbata bisognosa di uno psicologo, piuttosto che l'espolit di un regista.
Sembra quasi la versione "vorrei ma non posso" di alcuni successi di Cronenber. Ma questa non è la strada di Lynch, che per quanto abbia avuto alti e bassi (Elephant Man meglio di questo, ma la strada non era ancora giusta, da Dune in poi sono quasi tutti capolavori, poi ci troviamo un'altra mezza porcata con Mulholland Drive) ha fatto la storia del cinema e non solo. Purtroppo la gente si fissa con i registi, e talvolta prende per oro colato tutto ciò che porta la loro firma, soprattutto scavando nel passato.
E qui ripeto, di oro non c'è niente, solo tanto sangue cola in questo film. Gratuito e inutile, poteva iniziare con Elephant Man che sarebbe stato solo meglio.
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giuseppe
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giovedì 30 gennaio 2020
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personale spiegazione del film eraserhead
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Salve a tutti, la mia personale interpretazione del film è:
il film rappresenta il rifiuto psicologico dell'uomo e della donna verso un figlio
-le prime scene del film rappresentano il rapporto sessuale fra il protagonista e la compagna, il pianeta è l'utero della donna
-il figlio deforme, è un figlio normalissimo ma che è rappresentato deforme perchè non l'ho accettano, perchè piange, perchè non lo volevano, perche non possono dormire nè uscire di casa.
-la donna rifiuta sessualmente l'uomo e scappa dalle proprie responsabilità come madre
-l'uomo si rifugia nel calore (termisifone) della madre (la cantante) che come insegna Freud, incosciamente il figlio vuole la madre che è un tabu', infatti schiaccia i suoi spermatozooi
-l'uomo scappa verso donne (prostitute) che essendo tali non deve rispettare per allontanarsi dalla figura materna che rispetta
-l'uomo è indeciso sè crescere essere una persona adulta o rimanere figlio,( non dona l'anello) indecisione che viene rappresentata dal corpo del protagonista con la testa del figlio
- questa indecisione è ribadita nella testa che è contesa da un bambino è un vecchio.
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Salve a tutti, la mia personale interpretazione del film è:
il film rappresenta il rifiuto psicologico dell'uomo e della donna verso un figlio
-le prime scene del film rappresentano il rapporto sessuale fra il protagonista e la compagna, il pianeta è l'utero della donna
-il figlio deforme, è un figlio normalissimo ma che è rappresentato deforme perchè non l'ho accettano, perchè piange, perchè non lo volevano, perche non possono dormire nè uscire di casa.
-la donna rifiuta sessualmente l'uomo e scappa dalle proprie responsabilità come madre
-l'uomo si rifugia nel calore (termisifone) della madre (la cantante) che come insegna Freud, incosciamente il figlio vuole la madre che è un tabu', infatti schiaccia i suoi spermatozooi
-l'uomo scappa verso donne (prostitute) che essendo tali non deve rispettare per allontanarsi dalla figura materna che rispetta
-l'uomo è indeciso sè crescere essere una persona adulta o rimanere figlio,( non dona l'anello) indecisione che viene rappresentata dal corpo del protagonista con la testa del figlio
- questa indecisione è ribadita nella testa che è contesa da un bambino è un vecchio.
- ma vince l'essere figlio, la conseguenza che il trattamento psicologico del protagonista rappresentatoto dall'incontro con un psicologo, dall'estrazione del suo cervello e trasformazione in matite (psicofarmaci)
-l'uomo decide di uccidere il figlio cioè non vuole essere padre quindi una persona adulta. Il film termina con l'abbraccio mortale con la madre cioè la decisione di rimanere figlio.
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ryochan
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domenica 26 febbraio 2017
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inguardabile
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La narrazione postfreudiana della natura primordiale anfipatica dell'uomo come antintesi karmatica dell'Es teriore nonché il risultato. Avendo l'autore dato per acquisito il concetto antropologico dettato dal pianto dell'angelo caduto in questo mondo di ladri cucucuruccucu paloma
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iuriv
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mercoledì 7 dicembre 2016
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incubi solidi.
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Un cupo bianco e nero, una città invasa dalle industrie, interni stretti e soffocanti, mostriciattoli assortiti e un rumore che sovrasta tutto quanto.
Questi sono gli elementi che David Lynch sceglie per girare il suo esordio ufficiale in campo cinematografico. Eraserhead è un film che (probabilmente) parla di responsabilità genitoriale e della fatica di accettarla, del rifuto del diverso e delle difficoltà di una mente creativa nel cercare il suo spazio, fosse solo per godersi lo spettacolo del termosifone.
O almeno è così in superficie. Il regista sparge simboli mascherati da freaks per tutta la pellicola. La filosofia lynchiana dice che un racconto, una volta completato, non è più proprietà dell'autore, ma di chi ne usufruisce.
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Un cupo bianco e nero, una città invasa dalle industrie, interni stretti e soffocanti, mostriciattoli assortiti e un rumore che sovrasta tutto quanto.
Questi sono gli elementi che David Lynch sceglie per girare il suo esordio ufficiale in campo cinematografico. Eraserhead è un film che (probabilmente) parla di responsabilità genitoriale e della fatica di accettarla, del rifuto del diverso e delle difficoltà di una mente creativa nel cercare il suo spazio, fosse solo per godersi lo spettacolo del termosifone.
O almeno è così in superficie. Il regista sparge simboli mascherati da freaks per tutta la pellicola. La filosofia lynchiana dice che un racconto, una volta completato, non è più proprietà dell'autore, ma di chi ne usufruisce.
Quindi il regista non rilascia nessuna chiave di lettura in giro per la sua pellicola e tutto ciò che si vede è appannaggio dello spettatore. Che ci si trovi o meno un significato non è importante.
Il risultato è un lavoro che non può accontentarsi di definizioni semplici come bello o brutto. Eraserhead è un incubo proiettato sullo schermo e come tale ha la facoltà di essere spiacevole.
Ma a differenza dei sogni da cui trae ispirazione, è anche un'esperienza che rimane impressa a lungo nella mente di chi l'ha vissuta.
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francis metal
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lunedì 31 ottobre 2016
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pazzesco...
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Lynch è riuscito a trasporre il subconscio su celluloide... tutto è quasi perfetto: fotografia, interpretazione, sceneggiatura, regia... da brivido! E poi la scena nel teatro è terrificante, vista a luci spente con uno schermo abbastanza grande.
Da vedere assolutamente
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odisseus
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martedì 1 marzo 2016
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cancella la mente se vuoi arrivare in paradiso!
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Il film effettivamente non ha trama e a breve, vi spiegherò il perchè(o cercherò!). Ma è forse la vera Arte un qualcosa che necessita di logicità? Vedi le Demoiselles de Avignon! Vedi il cinema di Bunuel! E questo Film non fa che trasmettere sensazioni FONDAMENTALI per il concetto che contribuiscono a delineare. Un fastidioso rumore di macchinari accompagna le immagini di uno strampalato operaio che partorisce dalla bocca un pensiero, o forse un alieno, o forse la sua anima. Non è dato saperlo sin da ora. La colonna sonora è minimale (nei sogni, ci sono suoni?!) e spiacevole, come spiacevole può risultare Arancia meccanica [Kubrick faceva vedere spesso questo film, che è tra i suoi preferiti, agli attori di Shining per trasmettere inquietudine!].
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Il film effettivamente non ha trama e a breve, vi spiegherò il perchè(o cercherò!). Ma è forse la vera Arte un qualcosa che necessita di logicità? Vedi le Demoiselles de Avignon! Vedi il cinema di Bunuel! E questo Film non fa che trasmettere sensazioni FONDAMENTALI per il concetto che contribuiscono a delineare. Un fastidioso rumore di macchinari accompagna le immagini di uno strampalato operaio che partorisce dalla bocca un pensiero, o forse un alieno, o forse la sua anima. Non è dato saperlo sin da ora. La colonna sonora è minimale (nei sogni, ci sono suoni?!) e spiacevole, come spiacevole può risultare Arancia meccanica [Kubrick faceva vedere spesso questo film, che è tra i suoi preferiti, agli attori di Shining per trasmettere inquietudine!]. In un mondo parallelo, c'è un uomo aziona delle leve, forse colui che gestisce l'incastrarsi delle insensate vite che popolano il film e la nostra realtà? Il substrato di tale film è la società odierna, con le sue fabbriche rumorose, col deserto dei sentimenti e qualche superstite. Infatti compare un uomo con arti inferiori alterati poichè montava tubi tutto il giorno; la frenesia della società del consumo che toglie voce alla nonna, la relega in cucina come una attonita spettatrice; la madre bacia il futuro sposo della figlia, alla quale la cosa non desta granchè ribrezzo. Ma il film si incentra sulla stanza del protagonista, dove accudirà il suo neonato, più mostro che bimbo.In questa stanza, spoglia, c'è una finestra murata ed un radiatore: spesso il protagonista osserva la finestra ma il suo sguardo speranzoso si scaglia contro la parete e vi muore. Non vi è spazio per i colori(v. Tempi moderni), libertà e fantasia. Unico momento di sfogo, è cio che si cela dietro il radiatore: una donna brutta e barbuta che canta con voce a tratti rassicurante e angosciante "In heaven everything is fine".Tutto il film è giocato in un'atmosfera onirica(v.8e1/2), dove per l'appunto non vi deve essere una trama logica e coerente, ma destrutturata e irrazionale. la finestra murata potrebbe rappresentare il Super Io che frena il protagonista; il sipario al di là del radiatore potrebbe essere il suo Es, l'inconscio. In questa dicotomia vive il protagonista, alla prese con un neonato mostruoso. Il neonato,(v. "Rosemary's Baby" di Polanski)potrebbe essere l'anima imbruttita e impoverita dei moderni operai; o il frutto della società moderna che vive dentro di noi e ci consuma. Ma quel che più importa, è che questo essere, desti ripugnanza nello spettatore: dobbiamo provare ribrezzo per questo essere, in vista di ciò che esso rappresenta. Lynch vuole spiattellarci in maniera cruda, ciò che portiamo in noi. Ed Henry, il protagonista, spinto dalla curiosità di osservare questo essere, ne taglia le fasce che lo avvolgono: questo momento rappresenta il momento di crescita di Henry poichè egli ha consapevolizzato questo male che si porta dentro, e decide di conoscerlo, scrutarne le più intime profondità. Peccato che in questo tentativo, il mostro invece di morire, si ingigantisca e gli si ritorca contro. O forse, in questo momento egli ne riceve l'illuminazione, ne osserva la sua reale grandezza, e se ne allontana finalmente, tant'è che l'uomo che manovra le leve non riesce più a muoverle e perisce. E il film si chiude con un flash bianco, ed Henry che abbraccia la donna del radiatore, come se in quel paradiso che lei gli cantava, ci fossero arrivati realmente.
Un sorta di cammino interiore, a cui Lynch ci invita tutti!
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onufrio
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giovedì 4 febbraio 2016
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comprendere è difficile
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Ammetto di fare fatica a comprendere i film di David Lynch, e già nel suo primo lungometraggio che è appunto "Eraserhead" salgono subito in cattedra le caratteristiche del regista, l'orrore verso l'anormalità, il disgusto, il subconscio con i suoi numerosi ed interrogativi strati di misteri; tante scene appaiono incomprensibili in quanto incomprensibile è il subconscio umano. Il bianco e nero regala un tocco di classicità creando un ambiente tetro e cupo.
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aldo marchioni
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giovedì 23 aprile 2015
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divertente
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A me ha fatto ridere, e non poco.
E' l'effetto che mi fa David Lyinch, molte volte, ho riso molto anche per Mullholland Drive.
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gianlucarinaldi
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domenica 21 settembre 2014
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un sogno di avvenimenti oscuri e pericolosi
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Primo, inquietante e complesso lungometraggio di David Lynch, senza dubbio uno dei migliori registi della storia del cinema.
Più che un film, Eraserhead è da considerarsi un mirabolante esperimento di surrealismo cinematografico realizzato grazie a una colonna sonora e un'atmosfera tanto strane quanto affascinanti.
Pochi dialoghi per un racconto a metà tra l'horror psicologico e il grottesco che dimostra un fatto imprescindibile: quando si tratta di indagare le ombre del subconscio, Lynch non ha rivali.
Un esordio straniante e senza precedenti che cattura lo spettatore in un turbinio di scene inquietanti, apparentemente senza senso, talvolta disgustose e repellenti ma sempre dal fascino innegabile, immerse in un bianco e nero quanto mai funzionale ai toni oscuri che il regista cerca di suggerire.
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Primo, inquietante e complesso lungometraggio di David Lynch, senza dubbio uno dei migliori registi della storia del cinema.
Più che un film, Eraserhead è da considerarsi un mirabolante esperimento di surrealismo cinematografico realizzato grazie a una colonna sonora e un'atmosfera tanto strane quanto affascinanti.
Pochi dialoghi per un racconto a metà tra l'horror psicologico e il grottesco che dimostra un fatto imprescindibile: quando si tratta di indagare le ombre del subconscio, Lynch non ha rivali.
Un esordio straniante e senza precedenti che cattura lo spettatore in un turbinio di scene inquietanti, apparentemente senza senso, talvolta disgustose e repellenti ma sempre dal fascino innegabile, immerse in un bianco e nero quanto mai funzionale ai toni oscuri che il regista cerca di suggerire.
Di certo non è un film come i soliti (e non è per tutti), ma è il primo, fondamentale tassello per comprendere l'intera filmografia di Lynch.
Ma veniamo alla parte più importante: l'interpretazione.
Dopo la proiezione di Eraserhead, in molti si saranno chiesti "ma cosa ho visto?". È bene sapere che Lynch ritenga il subconscio un enorme e caotico ammasso di pensieri, sogni e incubi completamente privi di controllo logico-razionale. Aldilà di questo, la maggior parte delle scene del film un senso logico ce l'hanno (la creatura spermatozoide che precipita nel liquido, ad esempio, è l'allegoria del concepimento).
L'intero racconto è la metafora psicologica della paura che accompagna l'uomo verso l'età adulta: le sue principali responsabilità (stare accanto alla fidanzata, convivere con la famiglia di lei, crescere un figlio) vengono filtrate sotto una visione distorta e grottesca della realtà.
Quando, a metà film, Mary lascia Henry poiché incapace di sopportare i continui lamenti della deforme creatura, il giovane si ritrova solo con il "figlio". È qui che il subconscio di Henry da inizio all'incubo nell'incubo: Henry sogna di affondare nel letto dopo aver copulato con la vicina di casa (simbolo della tentazione) e di ritrovarsi a ballare con la cantante sfigurata del teatrino nel radiatore, prima che la sua testa venga trasformata in gommini per matite. Al risveglio, Henry uccide il neonato. La creatura gli impedisce di condurre un'esistenza normale, trasportandolo in una lenta e frustante repressione psico-sessuale. L'omicidio potrebbe essere inteso come una sorta di sfogo, una liberazione, un'atto inevitabile e necessario.
D'altra parte, la creatura è rappresentata in maniera tale da far trasparire tutta la fragilità e l'innocenza che caratterizzerebbero un neonato qualunque. È questa la genialità di Lynch: prima rende disgustoso qualcosa di comunemente adorabile (il neonato), poi ci invita ad andare oltre quelle stesse apparenze che ha creato. L'adorabile e il mostruoso sono paradossalmente accomunati dal desiderio di affetto, un sentimento talmente potente da giustificare la loro coesistenza in un singolo individuo.
Quando Henry compie l'atto estremo, lo spettatore è portato a provare compassione per la stessa creatura da cui, fino a qualche minuto prima, era terribilmente disgustato.
Solo un genio può fare questo.
Solo David Lynch.
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critichetti
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domenica 7 settembre 2014
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solo lynch
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Diciamolo chiaramente:questo film riesce solo grazie al regista:solo lui poteva prendere una sceneggiatura come questa e renderla così possente,in mano a chiunque altro difficilmente avrebbe avuto questa potenza.Un film a cui si deve anche il capolavoro che è Shining,perchè Kubrick fece vedere ai suoi attori questo film per donare atmosfera.Credo non ci sia molto da dire perchè è un film talmente difficile che parlarne a chi non lo ha mai visto o farne una recensione ben approfondita è quasi impossibile,Inoltre è molto intriso di significati,ad esempio un messaggio sul fatto che anche i "non normali" hanno sentimenti e lo si può vedere quando il padre prova uscire di casa con il figlio deforme che piange perchè non vuole restare da solo.
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Diciamolo chiaramente:questo film riesce solo grazie al regista:solo lui poteva prendere una sceneggiatura come questa e renderla così possente,in mano a chiunque altro difficilmente avrebbe avuto questa potenza.Un film a cui si deve anche il capolavoro che è Shining,perchè Kubrick fece vedere ai suoi attori questo film per donare atmosfera.Credo non ci sia molto da dire perchè è un film talmente difficile che parlarne a chi non lo ha mai visto o farne una recensione ben approfondita è quasi impossibile,Inoltre è molto intriso di significati,ad esempio un messaggio sul fatto che anche i "non normali" hanno sentimenti e lo si può vedere quando il padre prova uscire di casa con il figlio deforme che piange perchè non vuole restare da solo.E questo è soltanto una delle innumerevoli chiavi di lettura che può avere questo film.L'unico difetto però è che questa difficoltà di lettura lo rende un film molto difficile da capire e se lo si guarda credendolo un normale horror potrebbe anche risultare noioso e sconclusionato,ma credetemi:se riuscirete a capirlo ed ad entrarvici,non vi lascerà scampo,Volete una recensione ben fatta di questo film?La migliore è prepararsi dei pop corn e goderselo secondo per secondo.Dunque:Buona visione!
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