Anno | 2012 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia, Albania |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Daniele Vicari |
Attori | Eva Karafili, Agron Sula, Halim Milaqi, Kledi Kadiu, Robert Budina, Eduart Cota Alia Ervis, Ali Margjeka, Giuseppe Belviso, Nicola Montano, Domenico Stea, Fortunata Dell’Orzo, Luca Turi, Raffaele Nigro, Maria Brescia, Luigi Roca, Vito Leccese. |
Uscita | giovedì 8 novembre 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Microcinema |
MYmonetro | 3,28 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 giugno 2020
Un lavoro di ricerca sui repertori cinematografici e televisivi che hanno visto e raccontato l'arrivo dei 18000 albanesi del Vlora.
CONSIGLIATO SÌ
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L'8 agosto 1991 una nave albanese, carica di ventimila persone, giunge nel porto di Bari. La nave si chiama Vlora. A chi la guarda avvicinarsi appare come un formicaio brulicante, un groviglio indistinto di corpi aggrappati gli uni agli altri. Le operazioni di attracco sono difficili, qualcuno si butta in mare per raggiungere la terraferma a nuoto, molti urlano in coro "Italia, Italia" facendo il segno di vittoria con le dita.
La Vlora è un vecchio e malandato mercantile costruito all'inizio degli Anni Sessanta a Genova. Il 7 agosto 1991 la nave, di ritorno da Cuba, arriva al porto di Durazzo. Sono in corso le operazioni di scarico quando una folla enorme di migliaia di persone assale improvvisamente il mercantile, costringendo il capitano Halim Malaqi a fare rotta verso l'Italia. Sono passati ventun'anni da quel giorno. La maggior parte di coloro che salirono sulla nave, carica di zucchero, vennero rispediti in Albania ma gli sbarchi continuarono e qualcuno tentò ancora la traversata. All'epoca sul territorio nazionale erano presenti poco più di 300.000 stranieri. Oggi, in Italia, ne vivono quattro milioni e mezzo.
Il primo a trasformare una nave stracolma di persone nel segno di un passaggio epocale è stato, nel 1994, Gianni Amelio con Lamerica. Quell'immagine prelevata dalla cronaca e trasformata in spazio catalizzatore della vicenda narrata dal film è rimasta negli occhi di chi apprezza il cinema. A distanza di diciotto anni Daniele Vicari ci ripropone le immagini documentarie di quel viaggio della speranza trasformandole in una narrazione condotta da chi su quella nave ('dolce' perché con a bordo un carico di zucchero che è servito, come ricorda uno degli interventi, "a tenere viva l'anima") c'era. Il materiale utilizzato non può essere definito 'di repertorio' perché Vicari si è trovato di fronte a centinaia di ore di girato mai utilizzato da parte di televisioni private dell'epoca. Ha potuto così far rivivere ciò che era finito in un archivio grazie alle testimonianze di chi, per le ragioni più diverse, era salito sulla Vlora sperando oltre ogni speranza. Si tratta di un viaggio nel tempo che trasforma la massa apparentemente minacciosa appollaiata ovunque sulla nave (e poi ammassata sul molo e nello stadio di Bari) in uomini, donne, bambini. Ognuno con la propria storia. Tutti ripresi oggi su uno sfondo neutro tale da far risaltare i gesti del presente che richiamano quelli di quei giorni in cui la libertà e il benessere sembravano a portata di mano.
Su un versante più strettamente nazionale Vicari riesce a far emergere la difficoltà del momento e i problemi nel gestire l'emergenza con poteri dello Stato (Sindaco e Presidente della Repubblica) con visioni divergenti sul piano degli interventi da mettere in atto. Chi vorrà un giorno cercare di comprendere le radici dei flussi migratori verso l'Italia, dopo aver consultato dati e statistiche, non potrà prescindere da questo documentario.
LA NAVE DOLCE disponibile in DVD o BluRay |
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Chiamansi profughi, le migliaia di persone costrette a lasciare la propria Patria per motivi tra i più disparati: La Natura che si ribella; il Popolo che si ribella ad un regime oppressivo; una Guerra non voluta; una Opinione Religiosa diversa da quella di Stato e così via. Politica, etnia e religione, hanno creato nei millenni, nei secoli e negli ultimi decenni flussi migratori enormi. [...] Vai alla recensione »
La nave dolce è un docufilm di Daniele Vicari che ricostruisce l’incredibile storia della Vlora, la nave albanese che partita da Durazzo l’8 agosto del 1991 attraversò l’Adriatico con un carico umano di circa20.000 persone. Un’ esodo biblico senza precedenti che colse di sorpresa tutti a cominciare dallo stato Italiano che si trova di fronte un’emergenza [...] Vai alla recensione »
Un piccolo grande lavoro di Daniele Vicari, che finalmente centra l’obiettivo. Non è un film, ma non è un documentario; ma un necessario viaggio nella memoria recente dell’Italia. Pochi ricordano che nel 1991 circa 20.000 albanesi partono dal porto di Durazzo per arrivare al porto di bari a bordo della nave Vlora. 20.
Un'operazione che puzza di pietismo fin dal titolo. Tutto pensato brutalmente a tavolino. Vicari si conferma uno dei registi meno interessanti del nostro già modesto panorama. Si sa già che lo vedranno quattro gatti, mandatelo ai festival, guardatevelo nei vostri salottini tristi, ma almeno non lo fate uscire in sala!!! Vi preghiamo: bastaaa!!!!!
Mymoviestweet - Questa intervista, trovata per caso, mi consente di affermare che l'Italia dopo venti anni è vecchia nelle idee e negli statisti. - Son passati 21 anni da quell’8 Agosto, da quella tragedia da quell’odissea, e comunque pare che nulla è cambiato perché è un’odissea continua ma tu provocatoriamente hai usato questo titolo [...] Vai alla recensione »
Alcuni dei protagonisti, a noi ormai molto noti, parlano di quell'avventura, quella pagina di storia che ci fa vergogna per la mancanza di solidarietà nazionale e per l'assoluta mancanza di capacità organizzativa. Uomini come noi, paese di migranti, che avevano una speranza di vita migliore, uomini come noi, ma in fuga da un regime.
Avevo solo diciott'anni, allora, ma ricordo l'arrivo degli albanesi in Italia. I cui sguardi INCROCIAVANO, da quello che ci mostra Vicari, quelli degli italiani. E forse non è un caso che il primo film. Correggetemi se sbaglio-, "Velocità massima" di Vicari, fosse un film sulle macchine. Destinate anche loro ad affrontare gli incroci ma anche, potenzialmente, a INCROCIA [...] Vai alla recensione »
Composto da filmati originali "dell'epoca" e interviste attuali ai protagonisti di allora, il documentario riesce ad essere toccante senza puntare alla lacrima facile, alla retorica, alla faziosità, sia da parte del regista che da parte dei testimoni, presenti alla mostra di venezia; grazie alla sua veridicità e obiettività forse riuscirà a diffondere il più possibile la propria testimonianza.
Un'apparizione nella laguna, il vascello fantasma di Daniele Vicari, La nave dolce (fuori concorso), dolce come lo zucchero a bordo del mercantile che l'8 agosto 1991 scaricò nel porto di Bari una folla festosa di albanesi, «turisti» che lasciarono case, spiagge, fabbriche per correre verso il porto di Durazzo e salire sulla Vlora. Il documentario è un thriller denso di emozioni nella ricostruzione [...] Vai alla recensione »
Twenty-one years ago, the cargo ship Vlora disgorged roughly 20,000 Albanian refugees into the Italian port of Bari. Images showing the astounding mass of people and their subsequent mistreatment by overwhelmed authorities have been largely forgotten now that clandestine crossings are common and met with apathy, but Daniele Vicari's timely "The Human Cargo" movingly and efficiently captures the historical [...] Vai alla recensione »
Lo sbarco del mercantile Vlora nel porto di Bari l'8 agosto '91 non fu il primo né l'ultimo sbarco avventuroso di albanesi in fuga dal crollo del più longevo, terroristico e miserabile dei regimi comunisti e dalle sue conseguenze. Ma fu il più numeroso. Su quella nave rattoppata, che appena rientrata da Cuba con un carico di zucchero fu presa d'assalto da una folla più entusiasta che disperata di giovanissi [...] Vai alla recensione »
Visto a Venezia, La nave dolce è stato una doppia conferma: del talento di Daniele Vicari, che dopo Diaz è ufficialmente uno dei registi di punta del nostro cinema, e dell'ottima salute di cui gode il documentario italiano. Del resto Vicari ha cominciato come documentarista ed è bello che dopo un film complesso (politicamente e produttivamente) come Diaz sia ritornato alle origini.
La storia dello sbarco, l'8 agosto 1991, di quasi ventimila albanesi a Bari. La nave è "dolce" perché la Vlora arriva a Durazzo con un carico di zucchero da Cuba. Lì è presa d'assalto e dirottata da una folla inarrestabile, anche violenta, di albanesi che vogliono andare in Italia. I filmati dell'epoca, sia albanesi sia italiani, presumibilmente il risultato di accurate e profonde ricerche d'archivio, [...] Vai alla recensione »
Prove generali di respingimento. Mentre gli archivi del mondo intero si gonfiano di immagini, crescono i documentari che cercano il senso di quei materiali grazie alla distanza storica. La nave dolce rievoca l'epopea della Vlora, che l'8 agosto 1991 scaricò nel porto di Bari 20.000 albanesi in fuga dalla miseria e dalla dittatura. L'impatto delle immagini d'epoca, contrappuntate dai ricordi di molti [...] Vai alla recensione »
All'ultima Mostra del cinema (era inserito nella sezione fuori concorso) è sembrato un'apparizione nella laguna, il vascello fantasma di Daniele Vicari, La nave dolce, dolce come lo zucchero a bordo del mercantile che l'8 agosto 1991 scaricò nel porto di Bari una folla festosa di albanesi, «turisti» che lasciarono case, spiagge, fabbriche per correre verso il porto di Durazzo e salire sulla Vlora. Vai alla recensione »
Quando attracca nel porto di Bari, l'8 agosto 1991, la Vlora porta diecimila tonnellate di zucchero cubano nella stiva, e ventimila esseri umani sul ponte. Uomini, donne e bambini hanno preso d'assalto la vecchia nave il giorno prima, nel porto di Durazzo. Qualcuno ci è salito arrampicandosi sulle gomene d'ormeggio. Altri ci si son calati da una gru.
La nave dolce di Daniele Vicari rievoca la vicenda del cosiddetto «sbarco dei 20mila», quando nel torrido 8 agosto 1991 approdò al porto di Bari una nave, la Vlora, stracolma di profughi in fuga dall'Albania comunista, distrutti da caldo, fame e fatica. Assemblando testimonianze di oggi e materiali di repertorio (con un Cossiga che avrebbe fatto meglio a non esternare), il documentario riepiloga le [...] Vai alla recensione »
Il 7 agosto 1991 un mercantile albanese in arrivo da Cuba con un carico di zucchero (" a nave dolce") venne invaso nel porto di Durazzo da una folla di ventimila persone che riuscirono a costringere il comandante a dirigersi verso l'Italia. Respinte nel porto di Brindisi, sbarcarono in quello di Bari dove, prima assiepate sulle banchine senza cibi mi bevande, vennero presto convogliate nello stadio [...] Vai alla recensione »
La nave dolce va visto. Ein fretta. Parliamo di un'urgenza che viene da una necessità profonda, elementare, potente. Sotto l'aspetto materiale, perché è un documentario che - nonostante l'aiuto di Microcinema -potrebbe, proprio per la poca pazienza che gli esercenti hanno per questo genere, uscire fuori dalla programmazione con ingiusta velocità. Sotto l'aspetto artistico e morale, perché è impossibile [...] Vai alla recensione »
Documentario molto schierato e piuttosto noioso. A Bari, nell'agosto '91 sbarcano 20mila profughi albanesi, stipati sulla nave Vlora. Fa un caldo bestiale, che sete pazzesca. Il sindaco ordina: sistemiamoli nel porto, ma il Viminale tuona: tutti allo stadio. La scelta peggiore. L'impetuoso Daniele Vicari fa parlare (più volte) 17 testimoni della più affollata, e pacifica, invasione sulle coste italiane. [...] Vai alla recensione »