Paris, Texas

Film 1984 | Drammatico, 150 min.

Regia di Wim Wenders. Un film Da vedere 1984 con Harry Dean Stanton, Hunter Carson, Justin Hogg, Nastassja Kinski, Dean Stockwell. Cast completo Genere Drammatico, - USA, 1984, durata 150 minuti. Uscita cinema mercoledì 25 febbraio 2015 distribuito da Nexo Digital. - MYmonetro 3,36 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 20 novembre 2017

Travis (Stanton) ricompare dopo quattro anni di volontario isolamento e cerca di ricostruire i rapporti col figlioletto che quasi non conosce e con la moglie (Kinski) della quale ha completamente perso le tracce. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai David di Donatello, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Paris, Texas ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 4,8 mila euro e 474 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,36/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,22
CONSIGLIATO SÌ
L'ultimo film del periodo 'americano' di Wenders.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Travis viene ritrovato dal fratello Walt dopo una lunga assenza e ricondotto a Los Angeles. Qui rivede il figlio Alex che vive con gli zii dopo la separazione dei genitori. Inizialmente i due fanno fatica a comunicare ma poi la situazione cambia fino al punto di decidere di andare insieme a cercare la madre e moglie Jane a Houston. Lì Travis scoprirà che la donna lavora in un peep-show.
L'incontro tra Wim Wenders e Sam Shepard, sceneggiatore e attore, permette al regista di trovare l'occasione per confrontarsi con due elementi per lui importanti. Da un lato gli offre l'occasione per girare un film negli Usa libero dalle pressioni che gli erano state imposte per Hammett e dall'altro gli consente un'ulteriore esplorazione della tematica del viaggio inteso come ricerca di se stessi. L'on the road americano viene riletto, e in qualche misura superato, fin dalla prima inquadratura (da antologia del cinema d'autore) in cui veniamo a conoscere il protagonista come un uomo che percorre quasi senza una meta precisa una distesa sassosa e arida. Lo stesso titolo accosta e al contempo separa con una virgola il nome di una grande capitale europea (individuato in una cittadina degli States in cui Travis ha acquistato un terreno per corrispondenza) e uno degli stati con cui il cinema ha identificato gli Usa: il Texas.
Wenders compie poi un ulteriore passaggio che si rivela determinante per la sua concezione di cinema. Come egli stesso ebbe a dichiarare: "Tutti i miei film precedenti, in realtà non credevano nella storia, nella trama: si basavano esclusivamente sui personaggi e sulle varie situazioni in cui essi si venivano a trovare (...) Questa volta, nonostante il finale sia completamente 'aperto', la trama ha una direzione precisa sin dal primo momento".
Wenders racconta una storia di amori (paterno, filiale, coniugale) con tutte le loro difficoltà, con dei vetri a separare gli individui ma anche con un forte desiderio di ritrovarsi. Per poi magari riprendere un percorso interiore a cui gli altri non hanno accesso. La fotografia di Robby Müller e la chitarra tormentata di Ry Cooder contribuiscono in modo determinante alla riuscita del film che vinse la Palma d'Oro a Cannes.

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PARIS, TEXAS disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 10 gennaio 2012
fedeleto

Dopo il trionfo alla mostra di venezia con LO STATO DELLE COSE,Wim Wenders (l'amico americano,falso movimento,lampi sull'acqua) dirige il suo capolavoro:PARIS TEXAS.Nel deserto roccioso e minaccioso del Texas ,un uomo si aggira alla ricerca d'acqua,e viene soccorso da un signore che lo rimettera' in contatto con il fratello grazie ad un biglietto da visita.

giovedì 21 novembre 2019
giulio andreetta

Ottimo road movie. Wenders in questo caso crea un film che ha poco a che fare con la sua produzione precedente. L'influenza holliwoodiana si avverte in modo preponderante. Il mito della produzione indipendente, del regista-autore che crea il capolavoro al di fuori delle logiche industriali è lontano ormai per il regista. Si possono riscontrare, in effetti, tutti gli ingredienti che generalmente [...] Vai alla recensione »

mercoledì 20 dicembre 2023
Steffa

fotografia, ambientazioni e colonna sonora desert style salvano il savabile di una pellicola estremamente noiosa ed artefatta, lento, prolisso, ripetitivo, con un alone di sfiga che aleggia costante

mercoledì 20 maggio 2020
Fabio Silvestre

il film, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 1984, l’ho trovato lento, noioso e con dialoghi privi di pathos. Un uomo (Travis) sposato con Jane (Nastassja Kinki) e con un figlio di 4 anni (Hunter) all’improvviso scompare nel nulla e abbandona il tetto coniugale (si scoprirà essere una roulotte). Durante tutta la lunga durata della pellicola non viene assolutamente [...] Vai alla recensione »

mercoledì 13 settembre 2017
kujikiri

Avrò visto questo film una decina di volte ed ogni volta l'unico aggettivo che mi viene in mente è: CAPOLAVORO. Formalmente perfetto, con una fotografia sconvolgente e che lascia a bocca aperta,  con paesaggi da urlo ed una colonna sonora di inimmaginabile bellezza e suggestione, il film ti colpisce nell'animo e ti sconvolge il cuore.

domenica 8 marzo 2015
il befe

bello

lunedì 25 marzo 2013
Luca Scialo

Un uomo viene ripescato da una clinica nel Texas, malandato e muto. Viene contattato suo fratello, che lo viene a prendere. La sua storia si svela lentamente: si chiama Trevis e quattro anni fa ha abbandonato suo figlio da suo fratello sposato, iniziando a vagabondare. Ma ritrovato il piccolo, decide di ritrovargli la madre. Secondo film americano per Wenders, scritto da Sam Shepard.

martedì 20 marzo 2012
Erostrato

Esteticamente perfetto, "Paris, Texas" è un film intrigante ma più superficiale di quel che promette e pretende. Bravissimi gli attori.

venerdì 9 ottobre 2009
resi_mone

Diciamoci la verità Wenders è uno di quei registi piuttosto cazzoni, quelli che la menano con la poesia a tutti i costi, con l'alto intellettualismo, quelli che con un peto ci fanno un film di 2 ore e mezza...premessa fatta, devo dire che questo è un bel film, bravi gli attori, bellissima fotografia, belle inquadrature e buona storia, chi dice che la sceneggiatura poteva esser meglio ha ragione ma [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 febbraio 2015
giandomenico

Tutti ad applaudire. Si può denigrare un film del grande maestro Wenders? Sarebbe un capolavoro assoluto se fosse un corto della durata di 30 minuti e anche meno. Per il resto è mortalmente noioso e lentissimo. Riprese,tante, che non vogliono significare niente. L'ho visto tutto, a puntate, solo per la curiosità di sapere come andava a finire. Me ne sono pentito.

Frasi
Jane: Come?
Travis: Lui non se ne accorse subito ma lei prese a cambiare. Il giorno in cui nacque il bambino divenne irascibile. Si arrabbiava per qualunque sciocchezza. Perfino il bambino le sembrava una cosa ingiusta. Lui continuava â cercare di farla felice. Le faceva regali, la portava ogni tanto a cena fuori... Ma niente sembrava soddisfarla. Per due anni s'illuse di ritrovare con lei l'affiatamento dei primi tempi. Ma, alla fine, capì che mai più ci sarebbe riuscito. E così si riattaccò alla bottiglia, ma stavolta fu peggio. Stavolta, quando lui tornava a casa tardi, non la trovava preoccupata e nemmeno ingelosita... ma solo in collera. Lo accusava di averle fatto fare il bambino per tenerla prigioniera. Non ne poteva più di quella prigione. Sognava solamente una cosa: scappare. Nel sogno lei si vedeva correre nuda per la strada, e poi attraverso i campi, sull'argine di un fiume, sempre correndo. E sempre, proprio al momento di farcela, appariva lui. La riacciuffava ruvidamente... e la riportava con sé nel buio. E quando lei gli raccontò questi sogni, lui ci credette. Capì che doveva fermarla o l'avrebbe persa per sempre. Così le legò un campanaccio alla caviglia per sentirla la notte se scivolava fuori del letto. Ma lei prese ad assordare il campanaccio cacciandoci dentro una calza e a scivolare via, piano piano, fuori del camper. Una notte la calza cadde e il suono del campanello lo svegliò all'improvviso. La riacciuffò, la riportò indietro e la legò ai fornelli con una cinghia. Poi la lasciò lì e si rimise a letto non curandosi delle sue grida. Strillava forte anche il bambino ma lui con sorpresa si accorse che non gli importava più nulla di nulla. Voleva soltanto... dormire. E per la prima volta desiderò di essere via, lontano, disperso in una remota regione dove nessuno l'avesse mai conosciuto. In un luogo senza lingua, né strade. E vide questo posto in sogno, senza saperne il nome. E quando si svegliò c'era un gran fuoco. C'erano fiamme blu che già lambivano il letto. Lui corse in mezzo a quel fuoco cercando le due persone che amava. Ma se n'erano andate. Le sue mani bruciavano, si buttò fuori del camper, si rotolò sull'erba umida. Poi corse e non si voltò indietro mai. Corse soltanto. Corse fino a quando fu l'alba. E non poté correre più. E quando il sole tramontò, corse ancora. Corse per cingi ° giorni, finché intorno ogni segno d'uomo fu cancellato. (Pausa) Se tu là dentro spegni la luce, pensi di
Dialogo tra Jane Henderson (Nastassja Kinski) - Travis Henderson (Harry Dean Stanton)
dal film Paris, Texas - a cura di Patrizia
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Stefano Reggiani

Prendiamo Wim Wenders. Che significato ha la furia dei suoi ammiratori, la claque spontanea che lo accompagna? E l'adesione, ormai non più meditata, emotiva, istintiva verso un mondo poetico che ha creato di storia in storia il suo incanto compiuto e tuttavia sempre rinnovato. Da Alice nelle città a Nel corso del tempo, da Falso movimento all' Amico americano, a Nick's Movie, ad Hammett c'è un curioso [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO
lunedì 23 febbraio 2015
 

Dopo Il cielo sopra Berlino, torna al cinema in versione digitale restaurata un altro film simbolo del regista visionario Wim Wenders, Paris, Texas. Con il secondo appuntamento del Wim Wenders Tribute (previsto per il prossimo 25 febbraio) rincontreremo [...]

winner
palma d'oro al miglior film
Festival di Cannes
1984
winner
premio speciale
David di Donatello
1985
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