Anno | 1960 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Florestano Vancini |
Attori | Gabriele Ferzetti, Enrico Maria Salerno, Gino Cervi, Andrea Checchi, Belinda Lee, Nerio Bernardi Loris Bazzocchi, Tullio Altamura, Nino Musco, Silla Bettini. |
Tag | Da vedere 1960 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,69 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Dopo l'8 settembre del '43 il partito fascista di Ferrara stringe le fila, ma è lacerato tra due diverse tendenze: quella del moderato federale Bolognesi e quella del fanatico Aretusi Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo l'8 settembre del '43 il partito fascista di Ferrara stringe le fila, ma è lacerato tra due diverse tendenze: quella del moderato federale Bolognesi e quella del fanatico Aretusi, che fa assassinare il primo e, attribuendo il delitto agli antifascisti, scatena una violenta rappresaglia, facendo fucilare undici ostaggi. Ma il tempo cancella molte cose: il figlio di una delle vittime, Franco, fuggito in Svizzera, torna a Ferrara dopo 18 anni e incontrando Aretusi gli stringe cordialmente la mano.
LA LUNGA NOTTE DEL '43 disponibile in DVD o BluRay |
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Ci ha ormai lasciato da qualche anno, ma rivedere "La lunga notte del 43" di Florestano Vancini ci rammenta la sua grandezza. L'opera si avvale anche del meraviglioso bianco e nero di Carlo Di Palma, all'inizio di una carriera come direttore della fotografia che lo porterà a lavorare con i migliori registi italiani e stranieri. La storia tratta da un libro di Bassani, ci riporta alla tragedia di un [...] Vai alla recensione »
Opera prima di Florestano Vancini, con evidente inpronta neorealista, ispirata ad una delle Cinque Storie Ferraresi di Giorgio Bassani. Vicenda dunque interamente ambientata a Ferrara , città natale dello scrittore, come d'altronde " IL giradino dei finzi Contini" con il quale, in alcuni passaggi narrativi, si riscontrano delle analogie .
In una cupa Ferrara,in parte ricostruita in studio,con lo splendido bianco e nero di Carlo Di Palma,la ricostruzione,ispirata all'omonimo racconto di Giorgio Bassani ,di una tragica rappresaglia organizzata dal fanatico fascista Artusi,che fa uccidere il più moderato federale Bolognesi,per poter accusare e far fucilare un gruppo di antifascisti ferraresi.
Opera prima di Florestano Vancini, con evidente impronta neorealista, ispirata ad una delle Cinque Storie Ferraresi di Giorgio Bassani. Vicenda dunque interamente ambientata a Ferrara , città natale dello scrittore, come d'altronde " IL giardino dei Finzi Contini" con il quale, in alcuni passaggi narrativi, si riscontrano delle analogie .
Premiato come migliore opera prima alla 21esima Mostra del Cinema di Venezia del 1960, il film, esordio alla regia di Florestano Vancini, è un drammatico storico con un finale spiazzante che a tuttoggi è un colpo allo stomaco dello spettatore, perché al netto delle polemiche e del giudizio su quella stagione, la strage di undici civili del 15 novembre del ’43, otto dei quali fucilati davanti al muretto [...] Vai alla recensione »
Una vera sorpresa questo film tratto da un racconto di Bassani ( che già ha regalato al cinema lo spunto per opere indimenticabili come " il Giardino dei finzi Contini" e l'ottimo, a mio parere " Gli occhiali d'oro" con l'insuperabile Philip Noiret) Molto contribuisce alla riuscita del film la fotografia di una Ferrara subito riconoscibile [...] Vai alla recensione »
Nella Ferrara brumosa della fine del 1943 si svolgono i tragici conflitti tra le anime movimentiste e quelle più istituzionali dei repubblichini, alla ricerca di una restaurazione di autorità.La storia si intreccia con la vicenda romantica della giovane Anna, sposata con il farmacista Pino Barilari, ex fascista della prima ora, ora disilluso ed invalido.La [...] Vai alla recensione »
non ho potuto trattenere un insulto al figlio... un film che fa odiare il postfascimo più del fascismo stesso. Vorrei tanto che questo fosse solo finzione che non rispecchi la realtà del passato. gli attori hanno dato il meglio di loro per evidenziare il peggio del macellaio- cervi - , dal federale al figlio, al voyeur, e io sono rimasto stravolto.
Rievocazione dell’eccidio di undici antifascisti ferraresi, avvenuto il 15 novembre 1943. La vicenda è rivista attraverso la storia del figlio di uno degli uccisi, che ha ricevuto l’antifascismo come naturale eredità ma appunto per questo è ed è sempre stato in sostanza un indifferente. Primo lungometraggio di Vancini, il film fu forse il più sincero fra quelli che, intorno al 1960, si rifecero ai [...] Vai alla recensione »